Non è possibile affidarsi agli algoritmi per sincerarsi delle proprie condizioni di salute. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal afferma che i symptom checkers - ovvero quei programmi on line che offrono indicazioni diagnostiche sulla base dei sintomi inseriti dal paziente - hanno un livello di affidabilità ancora troppo basso.
Hannah Semigran, che lavora presso il Dipartimento di politica sanitaria dell'Università di Harvard, a Boston, spiega: “i symptom checkers fanno agli utenti una serie di domande sui loro sintomi utilizzando algoritmi computerizzati differenti, tra cui la logica ad albero oppure l'inferenza bayesiana”.
Alcune organizzazioni sanitarie, ad esempio la Mayo Clinic, il National Health Service britannico e l'American Academy of Pediatrics, hanno lanciato i propri programmi di aiuto alla diagnosi. Uno di questi, iTriage, ha già una quota di 50 milioni di ...
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