Un cuore che ha smesso di battere da 20 minuti può essere ancora trapiantato. A dimostrarlo sono stati i medici del St. Vincent's Hospital di Sydney, che negli ultimi mesi hanno eseguito tre interventi su altrettanti pazienti ricoverati per arresto cardiaco con questa modalità.
Due pazienti hanno già ripreso la loro vita normale, mentre il terzo si trova in terapia intensiva. Peter MacDonald, direttore dell'Unità trapianti di cuore e polmoni dell'ospedale australiano, parla di “svolta epocale” per la procedura utilizzata, ed è difficile dargli torto.
La tecnica prevede l'alloggiamento dei cuori donati in una console portatile, completamente immersi in una soluzione protettiva messa a punto dagli specialisti australiani. Gli organi erano quindi connessi a un circuito sterile che li faceva battere e li teneva caldi.
MacDonald, assistito nel corso degli interventi dal chirurgo ...
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