Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Metodo di utoterapia di Respirazione e Movimento in cui si coordinano le fasi della respirazione, detta dinamogena- dinamo genica(in grado cioè di favorire laricarica energetica, tratta direttamente dalla respirazione diaframmatici), con una o più posizioni o movimenti del corpo, predisponendo in tal modo il corpo o una delle sue parti alla normalizzazione. La respirazione dinamogenica con i suoi movimenti e micromovimentiu produce la forza correttiva e l’effetto terapeutico”.
I presupposti fondamentali del metodo sono l'effetto terapeutico della respirazione sull'organismo e la possibilità di praticarlo da soli, come forma di autoterapia.
Il metodo Zilgrei è basato su un meccanismo analogo a quello della chiropratica: tende a ridurre o a risolvere disturbi dolorosi legati ai cosiddetti blocchi vertebrali e articolari, combinando i principi della chiropratica con quelli di una corretta respirazione. È indicata in caso di dolori da artrosi cervicale e lombare, cefalee ed emicranie, sciatalgie. Le controindicazioni sono limitate: tumori ossei, gravi patologie dell'apparato cardio-respiratorio, fratture recenti.
Lo zabaione è un dolce tipico piemontese. Il nome (sambajon) deriva dal santo Giovanni di Baylon, protettore dei pasticcieri torinesi, in cui onore venne creato nel diciassettesimo secolo. Si ottiene sbattendo con una frusta i tuorli d’uovo in una teglia fino a farli montare, quindi si aggiunge del vino bianco (oppure del Marsala, del Porto o del Madera), quindi si pone la teglia sul fuoco. Si continua a mescolare per evitare che lo zabaione impazzisca, fino a ottenere un composto soffice e spumoso.
A questo punto si versa il dolce nelle coppe e lo si consuma, sia caldo sia freddo. Il contenuto calorico medio è di 250 calorie ogni 100 grammi.
E'l'insieme dei tendini dei muscoli sartorio, semitendinoso e gracile che dalla coscia convergono sulla superficie mediale dell'epifisi superiore della tibia.
Lo zampone è un insaccato cotto di carne suina, protagonista dei menu delle festività natalizie. Secondo la leggenda, lo zampone fu inventato a Mirandola nel 1511, durante l’assedio della città da parte delle truppe di papa Gilio II.
In quella circostanza, un cuoco pensò di tritare e insaccare la carne dei suini, mescolata alle spezie, e conservarla in una guaina fatta con la pelle delle zampe anteriori del maiale. Uno dei primi documenti in cui troviamo un cenno allo zampone risale al 1667; scrive Vincenzo Tanara: “Tutto il zampetto perlessato, libero da ugna e ossa, si rovescia, si sala con pepe, si torna ad addrizzare, e ponesi in sopresso tra lardi e carne salata, e si carne di quella si dirà, s'espone all'aria, ove s'asciuga, e mangia ad ogni volontà; ma meglio radrizzato, come sopra, s'empie di grugni di porco, orecchie, altri zampetti triti e misticato con l'aggiunta di sale libre una, per ogni libra venticinque di quella roba e onzie quattro di pepe ammaccato; si chiude con ago ogni lor rottura, si liga di sopra e s'asciuga, come si dirà de' salami”.
Oggi la produzione dello zampone prevede sostanzialmente gli stessi ingredienti: una miscela di carni suine (guancia, testa, gola, spalla), con aggiunta di sali, aromi e spezie, insaccata nella pelle delle zampe anteriori suine, pulita, conciata e sgrassata. La lavorazione prosegue con l’asciugatura e la stufatura, l’eliminazione del grasso esterno e il raffreddamento. Lo zampone viene poi precotto (questo metodo ha ormai soppiantato la tradizione di vendere il prodotto fresco) e confezionato.
Lo zampone affettato si accompagna in tavola con le tradizionali lenticchie, ma anche con fagioli in umido, purea di patate, spinaci passati al burro, crauti bolliti. L’elevato apporto calorico è dovuto all'alta percentuale di grassi; in genere i prodotti industriali sono meno grassi (300 kcal/100 g contro le anche 360 kcal di quelli artigianali). La presenza di nitriti/nitrati per la conservazione è significativa come in molti salumi.
Ved. anche Salumi.
INFO AL. – CIBO DINAMICO - Carboidrati: 0; proteine: 19,1; grassi: 31,6; acqua: 45,5; calorie: 360.
La zanzara Tigre è diventata una presenza molesta che infastidisce tutti noi, per questo la ASL 3 Genovese ha deciso di intervenire nelle aree pubbliche a maggior rischio per contenere lo sviluppo di tale insetto.
La U. O. Igiene e Sanità Pubblica eseguirà interventi antilarvali:
nelle scuole pubbliche (asili, materne, elementari)
nelle aree gioco dei giardini pubblici
nelle strutture per anziani ove sono presenti aree verdi o altre cause favorenti lo sviluppo della Zanzara Tigre
Perché ciò sia efficace occorre che anche nelle aree private siano attuati i semplici accorgimenti contenuti in queste pagine.
Nel caso di forte infestazione di aree private è prevista la possibilità di interventi dietro il pagamento della tariffa regionale.
La zeaxantina è una sostanza colorante naturale di colore giallo-arancio, un carotenoide della classe delle xantofille.
Insieme al carotene è responsabile del colore nei chicchi di mais e nel tuorlo d'uovo. Si trova anche nei peperoni rossi, nel mango e nel succo d'arancia in quantità mediocri e si trova in maggiori percentuali nei cibi vegetali quali spinaci, broccoli, radicchio rosso, piselli verdi, crescione ecc.
La proprietà più nota riguarda la capacità di assorbire radiazioni solari in eccesso. A livello fisiologico, a livello fisiologico è stato dimostrato che i carotenoidi zeaxantina e luteina proteggono le cellule della retina la cui degradazione è una delle cause più diffuse di cecità negli anziani.
La zecca è un piccolo artropode, parassita di numerose specie animali, uomo compreso e può talora comportarsi come vettore di importanti malattie infettive (es. malattie da rickettsie, ehrlichia, borrellia, virus, protozoi, etc). Per questo motivo in caso di puntura di zecca è importante estrarre l'insetto con una pinzetta, evitando di toccarlo con le mani (magari utilizzando dei guanti). È importante in questi casi, accertarsi di aver rimosso tutte le parti della zecca adese alla pelle e disinfettare. La visita medica è molto importante per verificare il buon esito dell'estrazione. Eventuali residui vanno rimossi mediante ago sterile e l'area cutanea interessata va sorvegliata per circa un mese. Contattare il proprio medioco in caso di arrossamento, strane eruzioni cutanee o febbre.
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