Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il vanadio è il componente essenziale di alcuni enzimi, in particolare la vanadio-nitrogenasi, usata da alcuni microorganismi per fissare l'azoto.
In fase di sperimentazione, è emersa la sua capacità di alleviare i sintomi del diabete mellito, grazie a un effetto simile a quello del cromo sul metabolismo degli zuccheri.
La ricerca medica suggerisce che il vanadio potrebbe essere un possibile agente terapeutico grazie alla sua attività sulla secrezione insulinica e alle sue proprietà insulino-simili a livello periferico, sebbene il meccanismo attraverso cui la sostanza produce i suoi effetti rimanga ancora da chiarire del tutto.
Alterazione della funzionalità delle valvole cardiache che, per malattie congenite o acquisite, o non si chiudono completamente, per cui il sangue ritorna nella camera da cui proviene (insufficienza); o non si aprono completamente, per cui il sangue è impedito nel deflusso (stenosi); o presentano entrambi questi inconvenienti (stenoinsufficienza).
Valvola del cuore che mette in comunicazione l'atrio e il ventricolo sinistro, regolando il flusso del sangue dall'atrio al ventricolo.
Il profilo di rischio cardiovascolare globale per un individuo, tenendo conto sia dei suoi fattori di rischio modificabili e quelli non modificabili.
Di Admin (del 03/06/2011 @ 13:36:22, in Lettera V, visto n. 6595 volte)
Il vallo ungueale è la
ripiegatura cutanea che ricopre la base e i
lati dell’unghia. La cuticola, il solco periungueale
e il vallo ungueale svolgono una
funzione protettiva.
Vaginite è un termine generico per identificare un'infiammazione acuta o cronica della vagina causata da vari microorganismi. Si ha una vaginite primaria quando l'infiammazione ha origine nella vagina e secondaria quando l'infiammazione prende corpo altrove.
L'infiammazione coinvolge spesso anche la vulva; in questo caso si parla più correttamente di vulvovaginite. I microorganismi che conducono con più frequenza alla vaginite sono:
1) funghi come la Candida albicans (candidosi);
2) batteri come la Gardnerella vaginalis (vaginosi);
3) protozoi come il Trichomonas vaginalis (tricomoniasi).
Contrazione involontaria dei muscoli costrittori della vagina, che invece di rilassarsi, nella fase di eccitazione sessuale, si contraggono rendendo così dolorosa o impossibile la penetrazione.
Ha base psicogena, può coesistere con il desiderio sessuale e non esclude l'orgasmo.
Le cause organiche dei problemi sessuali per cui si richiede un intervento medico sono stimate intorno al 10-40% dei casi. Ciò non deve sorprendere, perché ovviamente perché un rapporto sessuale sia in grado di dare piacere (o almeno di non produrre dolore) i genitali devono essere sani e armonicamente sviluppati. Inoltre, devono funzionare al meglio anche i sistemi vascolare, nervoso, endocrino, ed essere assenti altre patologie urologiche, o di altro tipo. Quando, ad esempio, una donna soffre di vulvovaginiti, cisti ovariche, endometriosi ecc. è abbastanza naturale che i rapporti sessuali non producano il piacere atteso.
Va anche detto comunque che le cause organiche, responsabili del dolore sessuale, possono essere a volte utilizzate da chi ne soffre per proteggersi contro rapporti sessuali non graditi o poco graditi (ad esempio se c’è conflittualità di coppia, oppure in presenza di ansia, paura, senso di colpa, nei confronti della sessualità).
In genere, le donne che soffrono di vaginismo arrivano in terapia quando desiderano una gravidanza: di solito l’esito di queste terapie è positivo e il trattamento dura pochi mesi. I migliori risultati si ottengono attraverso l’uso di tecniche cognitivo comportamentali di desensibilizzazione sintomatica, cioè facendo in modo che la donna apprenda il modo per controllare sia le sue emozioni, sia le contrazioni muscolari.
I consigli da dare alle donne che soffrono di questo problema sono i seguenti e vanno messi in pratica in modo progressivo (passando allo stadio successivo solo quando si è riusciti a realizzare pienamente quello precedente):
- Studiare l’anatomia femminile e osservare attentamente le tavole illustrative che riproducono i genitali. Le donne vaginismiche infatti difficilmente conoscono questa zona del loro corpo, spesso non si sono mai masturbate e dunque il primo problema da risolvere è quello della scarsa informazione.
- Esercizi di Kegel: imparare a controllare i muscoli perineali attraverso contrazioni e rilassamenti volontari, distinguendo nettamente lo stato di contrazione da quello di rilassamento.
- Esplorazione dei genitali: è importante imparare a toccarsi i genitali e ad osservarli tramite uno specchio, per mettere a confronto le proprie fantasie con la realtà. In un secondo momento l’osservazione può essere fatta insieme agli esercizi di Kegel.
- Esplorazione dei genitali insieme al partner: la donna a questo punto potrà guidare la mano del partner nell’esplorazione.
- Coito. La posizione da favorire è quella in cui la donna è sopra l’uomo, perché in questo modo può controllare l’introduzione del pene. I primi rapporti sessuali devono essere graduali e inoltre l’uomo dovrebbe essere “inesigente“, nel senso che dovrebbe mettersi, per così dire, al servizio della partner, senza accompagnare la penetrazione con dei movimenti che possano portare all’eiaculazione.
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