Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di bob (del 16/01/2012 @ 15:11:58, in Lettera U, visto n. 1116 volte)
Piccola vescica dalla forma tondeggiante con un diametro di 2mm costituisce, insieme al sacculo e ai canali semicircolari, delle formazioni del labirinto membranoso dell’orecchio interno.
Di Admin (del 28/03/2013 @ 11:57:55, in Lettera U, visto n. 4904 volte)
Patologia che colpisce tutto l'utero, determinandone una perdita di
elasticità connessa a un progressivo ingrossamento e indurimento del tessuto.
Tipico dell'invecchiamento colpisce al di sopra dei trent'anni con una percentuale
che va dal 30 al 40 per cento. Le cause che determinano il
progressivo indurimento del miometrio, il muscolo dell'utero, sono molteplici;
tra le principali, oltre all'età, è un' eventuale infiammazione che interessi (o abbia interessato nel passato)
l'endometrio, ossia il tessuto interno dell'utero. E' una delle complicazioni che di frequente si
accompagnano o si susseguono a un'endometriosi. Per quanto concerne i
sintomi, la presenza di un utero fibromatoso è segnalata,
solitamente, da un aumento consistente sia delle perdite che dei dolori durante
il ciclo mestruale. Oltre a tali disturbi, che possono dare origine, peraltro, a
forti anemie, dovute alla brusca diminuzione di ferro e globuli rossi nel
sangue, le problematiche connesse alla fibromatosi uterina sono anche una
diminuzione della fertilità e, soprattutto, difficoltà nel corso della
gravidanza, tanto che, non di rado, si assiste a parti prematuri e si innalza il
rischio di aborti naturali. Al momento del parto stesso, poi, la scarsa
elasticità ostacola, a volte in maniera anche preoccupante, la fuoriuscita del
feto dal grembo materno. In merito ai rimedi, l'unica
soluzione sembra essere la somministrazione di sostanze che tendono a ridonare all'utero l'elasticità necessaria, in particolare farmaci contenenti estrogeni e progestinici. Qualora
alla fibromatosi uterina sia associata la presenza di fibromi uterini,
eventualità piuttosto frequente, quest'ultimi andranno trattati, invece, nel modo più opportuno.
Organo cavo dell'apparato genitale femminile, collegato alle ovaie tramite due condotti chiamati tube di Falloppio e all'esterno per mezzo della vagina.
Permette di accogliere l'embrione durante il suo sviluppo.
Danno ai tessuti cutanei conseguenti all'esposizione più o meno prolungata a agenti termici, chimici o a sorgenti elettriche. L'entità del danno prodotto è direttamente correlata al tipo di agente, al tempo di esposizione, alla sede corporea interessata, all'età del soggetto. Le ustioni possono essere classificate in base alla profondità in:
- ustioni di I grado o superficiali: con interessamento esclusivamente dell'epidermide. Clinicamente si manifestano con arrossamento, edema e dolore.
- ustioni di II grado o a medio spessore: con interessamento del derma superficiale (II grado superficiale) e profondo (II grado profondo), che clinicamente si presentano con una colorazione dal rosa pallido al bianco.
- ustioni di III grado o a tutto spessore: con interessamento della cute a tutto spessore, coinvolgendo pertanto anche il tessuto sottocutaneo (ipoderma). Le aree si presentano bianche, tese, non dolenti. Il grado estremo prende il nome di carbonizzazione.
Di bob (del 16/01/2012 @ 15:10:19, in Lettera U, visto n. 985 volte)
Indicazione generica che comprende varie forme di somministrazione di un farmaco: per via orale, endovenosa, rettale, perlinguale, intramuscolare.
Di bob (del 16/01/2012 @ 15:09:16, in Lettera U, visto n. 899 volte)
Questa indicazione viene usata nei medicinali come unguenti, pomate e in quelle forme farmaceutiche da applicare alla pelle, mucosa orale ed eventualmente su abrasioni e ferite.
Di bob (del 13/01/2012 @ 18:34:36, in Lettera U, visto n. 1263 volte)
Composti organici che si formano nel corso del processo di produzione dell’eme (composto chimico derivante dall'unione delle porfirine con ferro bivalente). La presenza di uroporfirine negli escreti riveste un significato patologico, mentre nella vita embrionale rappresenta il primo pigmento costituito come substrato fondamentale per la produzione di globuli rossi.
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