Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
La triiodotironina (T3) è un ormone tiroideo, prodotto dalle cellule follicolari tiroidee in risposta all'ormone ipofisario TSH,insieme alla tiroxina.
Contiene tre atomi di iodio ed è presente nel flusso sanguigno con una concentrazione di 80/180 ng/dl di sangue. Nei tessuti periferici la tiroxina viene trasformata in triiodotironina.
La massima parte dell'ormone circolante (89%)deriva dalla trasformazione metabolica della tiroxina, o tetraiodotironina (T4), e rappresenta il 2÷5% dello iodio ormonale; la perdita di un atomo di iodio le conferisce una maggiore potenza biologica e infatti ha un’azione stimolante sul metabolismo molto più intensa di quella della tiroxina.
Lipidi complessi che sono depositati principalmente nel tessuto adiposo e sono un importante fonte di energia. Si pensa che livelli elevati di trigliceridi possano contribuire all'aterosclerosi.
Situata sull'orifizio atrioventricolare destro del cuore presenta tre lembi o cuspidi su cui si inseriscono le formazioni tendinee che partono dai pilastri del ventricolo. La chiusura della valvola tricuspide impedisce il riflusso del sangue nell atrio durante la sistole del ventricolo.
Valvola Tricuspide
Le patologie più comuni che possono affliggere la valvola tricuspide sono:
Stenosi tricuspidale. È un restringimento dell'orifizio valvolare, dovuto alla fusione delle commissure, oppure a un cambiamento morfologico delle corde tendinee.
Insufficienza tricuspidale. Si verifica una lesione a livello di uno degli elementi strutturali della valvola: cuspidi, anello valvolare, corde tendinee e muscoli papillari.
E’ la rasatura preoperatoria del sito chirurgico, il cui fine è evitare che i peli
interferiscano con la disinfezione, e di prevenire la contaminazione della ferita in corso d’intervento.
in realtà è stato dimostrato che non è necessario eseguire tale
procedura per diminuire il rischio infettivo. Pertanto, la tricotomia può rendersi necessaria per
ragioni diverse (potenziale accesso alla zona, visibilità).
Tagliare i peli
immediatamente prima dell’intervento è stato altresì associato con un minore rischio di rischio d’infezione
rispetto al rasare o al tagliare la notte prima dell’operazione.
Sebbene
l’uso di creme depilatorie sia stato associato con un più basso rischio di SSI rispetto alla
rasatura o al taglio, queste talora provocano reazioni di ipersensibilità. E’ consigliato quando possibile non depilare
Micosi del sistema pilifero endemica nelle regioni tropicali tricosporosi tropicale che comporta la formazione di noduli lungo i capelli i peli della barba e i baffi.
La tricoscopia o dermatoscopia del cuoio capelluto è una tecnica di diagnostica non invasiva utilizzata in dermatologia per lo studio delle malattie dei capelli e del cuoio capelluto. Si tratta di una metodica utilizzata al momento della visita dermatologica per ricercare possibili segni di infiammazione (depressione peripilare) o atrofia (follicoli vuoti) per distinguere un'alopecia androgenetica (AGA) da un telogen effluvium. Con la tricoscopia è possibile osservare anche i principali pattern vascolari di alcune patologie infiammatorie del cuoio capelluto (es. twisted loops nella psoriasi del cuoio capelluto e coiled loops nella dermatite seborroica).
La tricomoniasi è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse. È generata dal protozoo Trichomonas vaginalis, un parassita che si attacca alle pareti della vagina, provocando una serie di danni e alterando la flora batterica, aumentando ad esempio il pH vaginale ed eliminando i batteri che proteggono dalle infezioni. Il parassita svolge pertanto un'azione di apripista per altri microorganismi anche più aggressivi.
Al di fuori del contatto sessuale, la trasmissione del parassita può avvenire soltanto attraverso biancheria intima o asciugamani infetti, ma dal momento che in ambiente esterno la vita del protozoo è limitata a qualche ora, questo tipo di contagio è abbastanza raro.
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