Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Verme platelminta cestode, lungo da 2 a 10 m; nella forma adulta provoca la teniasi, nella forma larvale (cisticerco) provoca la cisticercosi.
Verme platelminta cestode, lungo da 2 a 10 m; nella forma adulta provoca la teniasi.
È presente principalmente nell'intestino umano ma può anche trovarsi all'interno di quello animale. Presenta un corpo più o meno segmentato, in proglottidi, che si originano a partire dalla porzione cefalica per un processo di proliferazione cellulare.
Il suo ciclo vitale dura all'incirca 8 anni. Esso si svolge principalmente tra l'uomo, che svolge il ruolo di ospite definitivo e nel quale si ritrovano i parassiti adulti, e il bovino, che svolge il ruolo di ospite intermedio e nel quale si ritrovano le larve incistate preferenzialmente a livello del muscolo e del sistema nervoso centrale.
A livello terapico esistono antielmintici specifici che eliminano facilmente l'infestazione.
Farmaco immunosoppressore, disponibile sotto forma di fiala e di compressa, indicato per la prevenzione del rigetto del trapianto di rene o di fegato. Viene utilizzato nei casi di inefficacia delle terapie immunosoppressive di primo livello. Non va somministrato insieme alla ciclosporina. E' controindicato nei soggetti che presentano intolleranza verso i componenti dell'olio di ricino, presente nelle fiale.
Farmaco anticolinesterasico impiegato nella demenza presenile di Alzheimer, in grado di innalzare la concentrazione cerebrale di acetilcolina. Viene utilizzato nell'ipotesi che, alla base di questa malattia, vi sia un deficit dell'innervazione colinergica. Sembra dotato di parziale attività clinica solo nella fasi iniziali della malattia.
Sensibile aumento del ritmo respiratorio rispetto alla norma (16-24 atti respiratori al minuto nell'adulto); si osserva negli stati febbrili, nell'insufficienza cardiaca, nelle polmoniti, nelle sindromi dolorose della pleura e della parete toracica, nelle turbe dei centri respiratori. Si verifica anche nello sforzo fisico e nell'eccitazione psichica.
Definita anche sindrome del polmone umido neonatale, è un disturbo respiratorio del neonato che colpisce prevalentemente i nati con intervento o comunque prematuri, fattore di rischio costituisce la presenza di diabete nella madre.
Fra i sintomi e i segni clinici ritroviamo respirazione accelerata, cianosi.
Il trattamento consiste nella somministrazione di ossigeno, nei casi più gravi occorre una ventilazione meccanica, dopo pochi giorni dalla nascita solitamente si normalizza la situazione.
Nistagmo a oscillazioni rapide di compenso della deviazione coniugata degli occhi, diretta verso il labirinto maggiormente funzionante. Si ottiene nella ricerca del nistagmo oculare spontaneo.
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