Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
La lotta contro i topi è giustificata sia da motivi economici che igienico sanitari. Consumano e contaminano quantitativi notevoli di sostanze alimentari, rovinano costruzioni, cavi e tubazioni per aprirsi passaggi. Sono inoltre portatori di agenti di numerose malattie. Sono animali notturni e possono vivere anche 3/5 anni (la vita media è di circa 6 mesi) e sono molto prolifici.
Solo tre specie vivono a contatto con l’uomo: il Rattus Norvegicus, Il Rattus Rattus ed il Mus Musculus.
Sono facilmente identificabili attraverso le caratteristiche fisiche e le abitudini alimentari. Vivono tutti prevalentemente in cantine, soffitte, magazzini, intercapedini, nelle vicinanze di case isolate e ovunque trovino rifugio. Si nutrono di derrate alimentari e rifiuti: le colonie murine aumentano in base alla disponibilità di alimenti.
Hanno capacità sensoriali molto sviluppate: tramite l’olfatto possono seguire percorsi marcati con l’urina, il gusto consente la scelta di cibi adatti (in genere vengono rifiutati cibi sconosciuti), l’udito consente di percepire anche gli ultrasuoni, la vista è ridotta, adatta al buio e non consente la visione dei colori.
Sono molto agili. Il R.Norvegicus può saltare in alto fino a 70 cm. Sono buoni arrampicatori e possono passare in buchi di circa un centimetro.
Queste caratteristiche spiegano la loro ampia diffusione e ne rendono difficile la lotta grazie anche alla loro naturale diffidenza verso cibi che non conoscono.
Per tali ragioni, alla distruzione dei roditori, devono essere attuate forme di contenimento che si basano sulla riduzione del cibo disponibile e sul risanamento ambientale.
La lotta contro i roditori permette di ridurre in modo significativo il loro numero, ma, se le condizioni ambientali persistono immutate, gli animali sopravvissuti riporteranno in breve tempo la popolazione al livello originale.
raccolta di rifiuti in contenitori adatti, con rapido allontanamento e smaltimento
periodica ispezione degli edifici per la chiusura con cemento di aperture dovute a roditori
pulizia dei giardini e delle aree verdi
chiusura idraulica a sifone delle tubazioni di scarico
presenza di collare metallico sporgente di almeno 25cm lungo le tubazioni verticali ed i fili orizzontali (luce, telefono)
presenza di rete metallica a maglie fitte a protezione di aperture di ventilazione
In aree private devono essere effettuate forme di lotta con rodenticidi.
La lotta ai roditori deve essere effettuata sempre da personale specializzato. Il comune di Genova provvede alla lotta ai roditori in aree pubbliche.
La derattizzazione delle aree private è a carico dei cittadini.
Detta anche mappa corneale computerizzata è un esame recentemente introdotto nella pratica clinica, che consente di effettuare una fotografia della superficie della cornea (la membrana trasparente anteriore dell’occhio) sulla quale viene proiettata una serie di anelli bianchi e neri concentrici che su di essa si riflettono. Un particolare computer è in grado di elaborare, grazie alla immgine raccolta ed a sofisticati procedimenti matematici di calcolo, una immagine a colori che, i realtà rappresenta la distribuzione della curvatura corneale in ogni singolo punto; altri topografi corneali consentono, grazie ad opportune modifiche, persino uno studio assai complesso della morfologia corneale. Entrambi gli esami sono indispensabili per la diagnosi delle patologie corneali degenerative, quali il cheratocono, e nella preparazione e nel follow-up della chirurgia corneale (in particolare prima e dopo interventi con laser ad eccimeri).
TOPOGRAFIA SIRIUS
Grazie all'eccellente combinazione tra una telecamera Scheimpflug rotante e un disco di Placido, il Sirius annovera tra l'altro le seguenti caratteristiche:
Analisi completa dell'intera cornea e del segmento anteriore
Sistema di acquisizione guidato estremamente veloce
Curvatura tangenziale e assiale delle superfici anteriore e posteriore della cornea
Potere frontale anteriore, potere frontale posteriore e potere equivalente dell'intera cornea
Mappe altimetriche con diverse superfici di riferimento
Mappa di spessore corneale e di profondità della camera anteriore
Analisi del fronte d'onda corneale e della qualità della visione
Modulo per l'applicazione delle lenti a contatto
Porzione del tronco posta tra il collo e l addome delimitata superiormente dalla clavicola e inferiormente dal diaframma che lo separa dalla cavita addominale. Le sue pareti limitano una grande cavita viscerale che contiene importanti visceri quali polmoni e bronchi, cuore con i grossi vasi, timo, gran parte dell'esofago e la parte inferiore della trachea. E'costituito da un impalcatura scheletrica cassa o gabbia toracica formata dal tratto dorsale del rachide posteriormente dalle costole postero-lateralmente dallo sterno anteriormente e da tegumenti. Sulla parte superiore del torace si inseriscono gli arti superiori anteriormente nello spessore delle pareti toraciche si trovano le due mammelle. Le dimensioni del torace e il volume della sua cavita variano durante la respirazione anche notevolmente.
Deformità congenite o acquisite della gabbia toracica possono variamente deformare il torace. Il torace può essere cifotico, scoliotico, cifoscoliotico per la deviazione dell’orientamento delle coste in rapporto alle deformazioni del rachide. Relativamente frequente è il torace a botte, caratterizzato dall’espansione in atteggiamento espiratorio costante, tipico dell’enfisema polmonare; retrazioni ed espansioni interessanti un solo emitorace possono, invece, essere l’esito di un trauma (fratture di molte coste), di un intervento chirurgico (toracoplastica), di una pleurite, di un empiema. Toracogastroterata Sono così chiamate nel complesso anomalie dell’organismo che interessano le regioni del torace e dell’addome: per es., le alterazioni dello scheletro del torace associate ad aplasia del diaframma e dei muscoli addominali, con protrusione del cuore nella cavità addominale (ectopia addominale del cuore, che può essere nuda quando manchi anche il rivestimento pericardico).
Dotto linfatico che raccoglie la linfa reflua dall addome e dagli arti inferiori nonche dalla parte superiore sinistra del corpo.
È situato nella parte superiore dell'addome, dietro il peritoneo.
Ha origine dalla confluenza dei tronchi lombare destro, lombare sinistro e intestinale, che si uniscono in una dilatazione chiamata cisterna di Pequet all'altezza delle prime vertebre lombari. Si estende verticalmente per 38-45 cm risalendo lungo la linea mediana anteriormente ai corpi vertebrali e posteriormente alla aorta. Penetra nel torace attraverso l'orifizio aortico del diaframma, decorre nel mediastino posteriore e a livello di T4 si fa obliquo verso sinistra e verso l'alto, passa posteriormente alla carotide comune sinistra ed alla vena giugulare sinistra, per poi sfociare nella giunzione tra la vena succlavia sinistra e la vena giugulare sinistra, alla base del collo.
Nell'adulto, il dotto toracico trasporta dai 2 ai 4 litri di linfa al giorno. Quando questo risulta bloccato o danneggiato, può accumularsi rapidamente una grande quantità di linfa nella cavità pleurica, condizione chiamata chilotorace.
I primi segni di un problema al dotto toracico sono rappresentati da un allargamento del linfonodo di Virchow, un nodo linfatico posto nella regione sopraclavicolare sinistra, vicino a dove questo si riversa nella vena succlavia.
Anomalia fetale compatibile con la vita, rara nella specie umana, costituita da due individui distinti, uniti tra loro in corrispondenza della parte media del corpo. Anche il toracoparassita è un’anomalia congenita, doppia, asimmetrica, consistente nell’adesione per una parte del torace di un individuo di sviluppo pressoché normale con uno notevolmente deficitario.
Parziale obnubilamento della coscienza con rallentamento delle funzioni psichiche superiori quali l'ideazione, la memoria, l'orientamento nel tempo e nello spazio con tendenza al sonno e con facile esauribilita, diminuzione della prontezza di movimenti e delle normali attività dell’organismo. Si osserva nel corso di alcune malattie o in determinati stati tossici, in forma modesta nelle digestioni laboriose o per l’azione dei fattori climatici.
Il torrone è il dolce tipico di Cremona, citato nella tradizione cremonese in occasione del banchetto nuziale di Francesco Sforza e Bianca Visconti. Oltre alla ricetta classica del torrone duro, oggi sono stati proposti sul mercato prodotti leggermente diversi per ottenere maggior consenso del pubblico (varietà morbida, ricoperta di cioccolato o con aggiunta di altri ingredienti, come frutta candita, pistacchio). Gli ingredienti principali della ricetta originale sono miele, zucchero, tuorlo d’uova, mandorle e nocciole.
INFO AL – CIBO DINAMICO - Carboidrati: 49,5; proteine: 10,8; grassi: 26,8; acqua: 6,9; calorie: 482.
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