Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
verme platelminta, endoparassita privo di apparato digerente. Il corpo, appiattito e nastriforme, spesso suddiviso in una serie di proglottidi, presenta una piccola estremità cefalica, lo scolice, dotata di un rostrello con una corona di uncini. La lunghezza dei cestodi varia, a seconda della specie, da pochi millimetri a più di 15 metri. Il loro sviluppo comprende più stadi larvali: l’oncosfera o larva esacanta è il primo stadio, comune a tutti i cestodi; il cisticerco è la seconda larva, quando il ciclo si compie con un vertebrato come ospite intermedio. I cestodi sono noti soprattutto come tenie e alcune fra queste sono parassite per la specie umana. I danni maggiori non derivano dalla sottrazione di sostanze alimentari all’organismo colpito: molto più pericolose sono le lesioni alle pareti degli organi ai quali i parassiti si attaccano, le ostruzioni delle cavità in cui vivono, la produzione di tossine. Fra le tenie più note si ricordano: Taenia solium e Taenia saginata, comunemente dette vermi solitari (vedi teniasi). Altri cestodi sono Diphyllobothrium latum, che penetra nell’organismo attraverso le carni di pesci infestati (vedi botriocefalosi), ed Echinococcus granulosus, presente allo stato larvale in vari erbivori e nella specie umana, allo stato adulto nel cane (vedi echinococcosi).
Consiste nel bisogno presunto di un individuo di urinare (in particolare legato ad un disturbo nella regione sovrapubica); è uno stimolo a volte doloroso, seguito dall'emissione di poche gocce di urina. Solitamente il tenesmo vescicale si presenta subito dopo la minzione.
Spasmo doloroso dell'ano con sensazione di urgente bisogno di defecare.
è dovuto a infiammazioni del retto, dell'ano e del colon o a infezioni trasmesse sessualmente(proctiti specifiche). Si riscontra in pazienti affetti da proctite e colite ulcerosa, e meno di frequente da malattia di Crohn (proctiti aspecifiche).
Non meno rare sono le cause psicogene, che causano colite spastica di natura nervosa. Il tenesmo rettale è anche uno dei possibili sintomi causati dal morbo del colera.Il sintomo può essere infine legato alla presenza di neoplasie del colon-retto (in particolare nei tratti ampollare e sotto-ampollare).
Il tenesmo,associato con vomito,dolori addominali e febbre modica sta ad indicare la sintomatologia della dissenteria bacillare causata dalle Shigelle.
Bisogno costante e fastidioso di urinare o defecare, anche nel caso in cui la vescica o il retto siano già stati svuotati. Si distinguono quindi due tipologie:
tenesmo rettale
tenesmo vescicale
Tendinopatia degenerativa caratterizzata dal deposito localizzato di sali di calcio.
Caratterizzata da dolore e diminuzione del movimento.
Tale tendinite può guarire spontaneamente. Nel caso questo non accada è utile la fisioterapia, somministrazione di FANS, iniezione locale di steroidi, più recentemente la terapia con onde d'urto che in poche sedute incruente generalmente risolve il problema, artrocentesi o infine, nei casi peggiori, un trattamento chirurgico. Esiste la possibilità inoltre di effettuare una "litoclasia ecoguidata" che consiste in una lavaggio con soluzione fisiologica della calcificazione tendinea mediante l'impiego di due aghi che vengono infissi nella calcificazione sotto guida ecografica, con conseguente scioglimento ed eliminazione della stessa. Questa terapia viene effettuata previa anestesia locale e non presenta controindicazioni.
Basse dosi di livello di magnesio nella persona possono causare depositi che portano alla tendinite. Un supplemento di magnesio può prevenire la formazione della calcificazione
Affezione del tendine di Achille.
La corsa, con abuso di carico ne può essere la causa.
Nel tendine di Achille, poichè non esiste la guaina tendinea, le alterazioni infiammatorie si manifestano sotto forma di edema del tessuto adiposo adiacente, il cosiddetto batuffolo adiposo di Kager. In questo caso si parlerà di paratendinite.
Fra i sintomi e i segni clinici si riscontrano dolore anche acuto della zona interessata (talalgia), gonfiore lungo la guaina del tendine vicino al calcagno, rigidità della caviglia
Se l'anomalia persiste, ovvero diventa di forma cronica, si possono riscontrare delle complicanze:
Borsite achillea (di tipo acuto o cronico), mostra tumefazione oltre al normale dolore;
Peritendinite.
È possibile usare metodiche di imaging come l'ecografia, ma usualmente non si nota nessuna alterazione, sebbene raramente si possa assistere a un ispessimento dei tessuti molli. Alla radiografia il calcagno appare deformato
Il tendine di Achille non ha un buon supporto di attività cellulare, e rinnovo di esse, così qualunque danno ad esso riportato guarisce lentamente.
Innanzitutto per placare il dolore si utilizza un impacco di ghiaccio. Il trattamento può anche essere solo condotto tramite esercizio fisico (fisioterapia), o breve immobilizzazione e somministrazione di farmaci antinfiammatori. Recentemente si è reso utile il trattamento con terapia con onde d'urto specie nelle forme inserzionali per l'effetto rivascolarizzante locale di questa tecnica che migliora il nutrimento del tendine.
Sono usate anche le iniezioni di steroidi ma tale trattamento potrebbe portare alla rottura del tendine. Per i casi più gravi si sottopone la persona ad un intervento chirurgico.
Recenti studi hanno dimostrato una notevole efficacia, nella tendinopatia achillea cronica, degli esercizi eccentrici dei muscoli del polpaccio (soleo e gastrocnemio). Si tratta di esercizi di allungamento eseguiti con l'ausilio di uno scalino che permettono di conseguire oltre che una sensibile riduzione del dolore anche il ritorno ad attività sportiva.
Infiammazione dei tendini, che può essere isolata o, più frequentemente, coinvolgere la guaina tendinea.
Si manifesta con dolore e limitazione dei movimenti dell'articolazione o del segmento di arto interessato.
Generalmente si riferisce alla parte del corpo interessata; parliamo ad esempio di tendinite di Achille (che interessa il tendine di Achille), di tendinite patellare (che interessa il tendine della rotula).
La terapia consiste in riposo, uso del ghiaccio sulla zona colpita, compressione ed elevazione con uso correlato della fisioterapia, e assunzione di FANS (farmaco antinfiammatorio senza steroidi).
Invece in casi gravi quali la rottura acuta dei tendini della cuffia dei rotatori della spalla e del bicipite, si rende necessario l'intervento chirurgico
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