Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sigla di attacchi ischemici transitori.
Paralisi che colpisce i quattro arti estendendosi al tronco fino a livello della clavicola e che può provocare disturbi respiratori per paresi del diaframma.
La tetraplegìa è conseguente a lesioni spinali trasverse della regione cervicale superiore, nei tumori del bulbo spinale, nelle mieliti acute trasverse.
Detta anche Sindrome del bambino blu, è una malformazione cardiaca che presenta 4 caratteristiche fondamentali descritte per la prima volta dal medico francese Étienne-Louis Arthur Fallot.
Le caratteristiche sono:
- Comunicazione fra i due ventricoli, le due parti pompanti del cuore.
- Origine biventricolare dell'aorta, che si trova a cavallo fra i due ventricoli, sopra il difetto interventricolare, la cosiddetta aorta a cavaliere
- Restringimento – in termini tecnici stenosi – sottovalvolare e valvolare polmonare
- ipertrofia del ventricolo destro.
La terapia è chirurgica ed è basata sull'applicazione di un bypass.
Composto chimico noto anche come freon 10 o CFC 10.
A temperatura ambiente è un liquido apolare, volatile, dal caratteristico odore dolciastro, avvertibile anche a basse concentrazioni. È un composto molto tossico perché capace di innescare reazioni a catena radicaliche che degradano le membrane cellulari.
Maggiormente sensibili all'azione tossica del tetracloruro di carbonio sono il fegato, i reni, il cuore e il sistema nervoso centrale. L'avvelenamento acuto può aversi in seguito all'ingestione del tetracloruro di carbonio a scopo suicida o, più spesso, accidentalmente per inalazione dei suoi vapori in ambienti piccoli e male ventilati.
Sintomi caratteristici dell'avvelenamento sono l'irritazione delle mucose, nausea, vomito, vertigini, convulsioni.
Nelle forme più gravi, per esempio, dopo ingestione di quantità superiori a 4-5 ml, si possono avere conseguenze letali per depressione profonda dei centri respiratori o per grave danno epatico. L'intossicazione cronica, derivante da un'esposizione protratta a vapori di tetracloruro di carbonio, si manifesta con nausea, perdita dell'appetito, apatia, perdita di peso; tali sintomi sono espressione di un primitivo danneggiamento del fegato. La terapia dell'intossicazione cronica viene condotta, oltre che per via sintomatica, con farmaci epatoprotettori e con l'ausilio di diete adeguate, tendenti a non aggravare la riduzione della funzionalità epatica.
Antibiotici, batteriostatici a largo spettro d'azione.
Sono utilizzate per combattere infezioni da alcuni agenti patogeni intracellulari, o su indicazione dell'antibiogramma in polmoniti, uretriti e nel trattamento del tifo petecchiale, delle infezioni batteriche dell'acne ribelle, nelle diarree del viaggiatore. Il gruppo delle tetracicline comprende: tetraciclina, ossitetraciclina, clortetraciclina, demetociclina, metaciclina, minociclina, doxiciclina. Sono generalmente impiegate per via orale; sono controindicate negli ultimi mesi di gravidanza e nella prima infanzia. È meglio assumerle lontano dai pasti ed evitare latticini, antiacidi e lassativi. Per prevenire irritazioni esofagee, è consigliabile l'assunzione con abbondanti quantità di acqua. Possono inoltre determinare disturbi digestivi, nausea, vomito, diarrea, fotosensibilizzazione, manifestazioni allergiche.
Il tetano è una malattia infettiva grave, spesso con esito mortale, causata dalla tossina tetanica prodotta dal batterio Clostridium tetani (nell'immagine del microscopio elettronico); le spore del batterio si diffondono nell'ambiente attraverso le feci degli animali, soprattutto degli erbivori (equini, bovini). Pur essendo una malattia infettiva, il tetano non si trasmette da persona a persona. L'infezione si scatena quando le spore del batterio penetrano nell'organismo attraverso una ferita, anche banale, e il soggetto colpito non è protetto dall'effetto della vaccinazione. Le ferite che possono provocare il tetano sono generalmente quelle profonde, come una puntura dovuta a un chiodo, una spina o una scheggia, ma anche morsi di animali, ustioni o abrasioni. Poiché il Clostridium tetani è un batterio anaerobico e di conseguenza prospera in assenza di ossigeno, le ferite superficiali generalmente non presentano il rischio di infezione.
Questa patologia acuta provoca violenti spasmi muscolari, febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa, tachicardia.
La vaccinazione - Il vaccino antitetanico è disponibile dagli anni Venti ed è costituito dalla anatossina tetanica, cioè dalla tossina resa innocua, ma in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici da parte dell'organismo. La vaccinazione garantisce una protezione pressoché totale e la sua durata nel tempo è molto lunga; per mantenerne l'efficacia va comunque ripetuta ogni dieci anni (dopo un richiamo entro qualche mese). In Italia, grazie alla pratica diffusa della vaccinazione antitetanica nell'infanzia, i casi di tetano sono calati da oltre 700 all'anno negli anni Sessanta all'attuale centinaio. Oggigiorno contrae l'infezione chi non è mai stato sottoposto a vaccinazione, oppure chi non ha più seguito la profilassi dei richiami periodici. La ripetizione della vaccinazione infatti è obbligatoria solo per alcune categorie professionali particolarmente esposte al rischio (stallieri, muratori, pastori); tuttavia sarebbe sempre consigliabile immunizzarsi contro questa patologia, specialmente se si hanno in programma viaggi in Paesi esteri con una situazione sanitaria carente o se si praticano attività sportive od hobbistiche che presentano un certo livello di rischio.
Quadro morboso caratterizzato da crampi intermittenti e quasi sempre dolorosi di alcuni muscoli o gruppi di muscoli volontari, senza alterazione della coscienza. Si manifesta con accessi preceduti da malessere, senso di stanchezza agli arti, parestesia alle dita, cefalea. L'accesso inizia con crampi intermittenti e rigidità dolorosa delle dita delle mani e dei piedi; la mano prende la forma di un cono, flessa sull'avambraccio, semiflesso sul braccio, che è fortemente addotto e applicato al tronco; gli arti inferiori si irrigidiscono in estensione e talora in adduzione forzata; in qualche caso la contrattura si estende al viso, producendo l'atteggiamento del riso sardonico, il trisma, il blefarospasmo, inoltre alla nuca e al dorso dando luogo all'opistotono e, nei bambini, alla laringe provocando il laringospasmo. Gli accessi durano da pochi minuti a qualche ora e si esauriscono con senso di torpore muscolare; sono intervallati da periodi di giorni, settimane o mesi, ma nei casi gravi risultano subentranti così da costituire uno stato continuo di malattia.
La tetanìa è sempre accompagnata da aumento dell'eccitabilità elettrica dei nervi motori e dei muscoli e da alterazioni del ricambio (diminuzione della calcemia) e del trofismo degli annessi cutanei. La tetanìa è provocata da ipocalcemia in seguito a deficiente funzione delle paratiroidi (con diminuita secrezione di paratormone) dovuta a lesioni patologiche o per assenza congenita di una di esse.
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