Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Psicofarmaco regolatore del tono dell'umore e delle emozioni.
Le categorie farmacologiche a cui appartiene il timolèttico sono diverse: neurolettici, con azione anche su deliri e allucinazioni; e ansiolitici, che inducono uno stato psichico caratterizzato da maggiore tranquillità e serenità.
Precursori di linfociti T presenti nel timo, dove vanno incontro a un processo di maturazione, prima di raggiungere il circolo sanguigno.
Questi linfociti T hanno per la maggior parte lunga vita e ricircolano continuamente tra il sangue e la linfa attraversando gli organi linfatici (tranne il timo) dove soggiornano per tempi variabili.
Organo linfoepiteliale situato nel mediastino anteriore è composto da due lobi. La principale funzione del timo è di organo linfoide primario per lo sviluppo dei linfociti T, funzione che si attua già negli stadi più precoci dello sviluppo prenatale.
Di notevoli dimensioni nell'infanzia, si atrofizza progressivamente dopo la pubertà, perdendo la capacità di elaborare linfociti, che in origine è più accentuata di quella degli altri organi linfopoietici (milza, linfoghiandole). La struttura del timo presenta una parte corticale costituita da tessuto linfoide e una parte midollare contenente linfociti e grappoli di cellule situati in un reticolo (corpuscoli di Hassall).
Il timo sembra anche implicato nella patogenesi delle malattie autoimmunitarie, quali l'artrite reumatoide o il lupus eritematoso disseminato, in cui si osservano reazioni di ipersensibilità nei confronti di componenti dello stesso organismo, e della miastenia grave, i cui sintomi rispondono positivamente all'asportazione del timo (timectomia).
Nella Sindrome di DiGeorge l'assenza congenita dell'organo causa un basso numero di linfociti T in circolo e quindi una risposta immunitaria notevolmente depotenziata.
Ispessimento del margine libero della palpebra conseguente a infiammazione.
Di frequente è una complicazione del tracoma.
Lesione ipercheratosica circoscritta con un nucleo centrale conico di cheratina che provoca dolore e infiammazione. Il nucleo conico è una risposta al trauma meccanico e contraddistingue il tiloma rispetto al callo. I
Tende a estendersi in profondità comprimendo il connettivo del derma e atrofizzando il tessuto elastico; a differenza delle comuni callosità è sede di dolore, spontaneo o alla pressione.
Una causa comune sia del tiloma è il “dito a martello”, aumenti eccessivi di peso o, di converso, perdite di peso che interessano il pannicolo adiposo plantare. Anche le infiammazioni, soprattutto di tipo artritico, contribuiscono alla formazione dei tilomi.
Detta anche Epidermofizia (o tinea), è una micosi cutanea superficiale provocata da dermatofiti (generi Trichophyton, Microsporum, Epidermophyton). Vengono distinte: tigna del pelo (tinea capitis, tinea barbae); tigna delle parti glabre (tinea corporis, tinea cruris, tinea pedis o piede d'atleta); tigna delle unghie, od onicomicosi.
Le tigne del pelo che interessano il cuoio capelluto (tinea capitis) possono essere suddivise in favose, microsporiche e tricofitiche, in base al tipo di micete responsabile. La tigna microsporica, causata da Microsporum canis o Microsporum audouini, colpisce i bambini (fino a 10 anni d'età) attraverso contagio diretto o indiretto perlopiù da animali infetti (gatti, cani ecc.). Insorge con una o più chiazze tondeggianti delimitate, del diametro di circa 5-6 cm, ricoperte da squame bianco-grigiastre, con capelli spezzati e fragili. La malattia, anche se non curata, evolve spontaneamente e senza esiti cicatriziali con la pubertà. La tigna tricofitica, dovuta a varie specie di Trichophyton, viene anch'essa trasmessa attraverso contagio interumano o da animali domestici, e interessa bambini in età scolare; sul cuoio capelluto si riscontrano piccole e numerose chiazze tondeggianti finemente desquamanti, dai margini netti, con i capelli parassitati che risultano troncati poco al disopra del punto di emergenza; guarisce spontaneamente senza esiti alla pubertà, ma se viene complicata da fenomeni infiammatori può lasciare cicatrici alopeciche permanenti. La tigna favosa, sostenuta da Trichophyton schoenleini è rara in Italia e si manifesta con ammassi miceliari fungini (scutuli) localizzati alla base dei capelli, che si presentano radi, opachi, pulverulenti. Lo scutulo hpresenta una forma discoidale, dal colore giallo zolfo, e un caratteristico odore di orina di topo. La malattia guarisce lasciando esiti cicatriziali e aree senza capelli. La tinea corporis che interessa le parti glabre del corpo è provocata da numerose specie di dermatofiti, generalmente di provenienza animale. Le lesioni sono di solito multiple, asimmetriche e shanno l'aspetto di chiazze eritemato-desquamative tondeggianti, con limiti netti, e tendenza ad assumere un aspetto figurato per la diffusione centrifuga e la risoluzione nella zona al centro della lesione. A livello delle pieghe inguinali (tinea cruris o epidermofizia inguino-crurale) la lesione eritemato-squamosa è in genere bilaterale, simmetrica, con origine sul fondo della piega ed stesa in direzione della faccia interna della coscia. La tinea pedis è una micosi del piede molto diffusa, più frequente negli adulti e durante la stagione estiva, per la maggiore sudorazione e macerazione, fattori favoriscono l'attecchimento dei miceti. Il contagio avviene generalmente in ambienti come palestre, piscine, docce, direttamente o per via mediata. Insorge con desquamazione e macerazione sulla faccia laterale delle dita e sul fondo degli spazi interdigitali dei piedi; olitamente vengono colpiti il terzo e il quarto spazio. In seguito possono presentarsi lesioni eritemato-vescicolose e ragadiformi, e il quadro può arrivare fino al dorso e alla pianta del piede.
La diagnosi delle tigne comporta la ricerca microscopica del parassita nei peli e nelle squame (esame micologico). La terapia è farmacologica, con antimicotici per applicazione locale o per via orale,da somministrare sotto controllo medico.
Nome comune delle diverse specie del genere Tilia (Tilia tomentosa, cordata, vulgaris); di tutte in terapia sono usati i fiori con brattee e l'alburno.
I fiori contengono flavonoidi, mucillagini, tiliacione e un olio essenziale in cui è presente il farnesolo: hanno azione tranquillante priva di tossicità, serotoninotropa, antispastica, diaforetica, emolliente, diuretica. Si usano in infuso in tutti gli stati di stress e affaticamento, nell'insonnia, nelle coliche spastiche, nell'angoscia respiratoria e nei raffreddamenti. L'alburno, cioè la seconda corteccia dei rami, si usa in decotto: è un ottimo detossicante e dissolve l'acido urico.
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