Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Tintura ottenuta dalla estrazione di principi vegetali a seguito della macerazione delle piante con l'alcol.
La gradazione alcolica differisce a seconda della sostanza vegetale usata. Per le sostanze molto attive, dette eroiche, si usa, per convenzione internazionale, l'alcol a 70°; per le resine l'alcol a 80°, e quello a 60° negli altri casi. La tintura alcòlica è semplice quando è fatta di un solo vegetale; composta, quando più piante vengono usate assieme. Le piante utilizzate vengono essiccate, poi incise o polverizzate, e quindi poste nell'alcol e lasciate macerare per un tempo più o meno lungo. In seguito si filtra il liquido e si conserva in recipienti di vetro scuro.
IL TINNITO (RONZIO NELLE ORECCHIE)
Il tinnito (dal latino "tinnire", e cioè risuonare) è un disturbo molto diffuso tra le persone anziane -e non solo anziane- consistente nel percepire costantemente un ronzìo nelle orecchie. Non va preso sottogamba perché può indicare l'esistenza di problemi più seri, e comunque può avere caratteristiche così assillanti da interferire seriamente con la qualità della vita, tanto che vale la pena di provare ad eliminarlo o attenuarlo, e per fortuna esistono per questo scopo dei metodi tanto efficaci quanto poco conosciuti, come il laser di lieve intensità ed altri.
La prima cosa da fare è accertare quali siano le cause del ronzìo: può infatti essere causato da motivi così banali come i tappi di cerume nelle orecchie, ma può anche indicare l'esistenza di problemi di circolazione e di pressione troppo elevata; può essere provocato da un'otite, una labirintite, o essere collegato a perdite di udito causate dall'età. Anche dei rumori esplosivi o alcune medicine (aspirina e antibiotici) possono causare un tinnito, in genere temporaneo. E' necessario quindi consultare un medico, di preferenza uno specialista otorinolaringoiatra.
Il trattamento dipende ovviamente dalle cause, che vanno accertate e possibilmente eliminate. Vi sono tuttavia degli interventi che, a quanto clinicamente provato, sono di grande efficacia, come il trattamento con il laser di lieve intensità, nel quale si utilizza un apposito strumento che, inserito in profondità nell'orecchio, raggiunge con i suoi raggi le cellule danneggiate, stimolando la loro rigenerazione. E' a questo scopo indispensabile la scelta di una lunghezza d'onda che consenta una penetrazione ottimale, con un'assoluta assenza di pericolo e con effetto molto favorevole per l'eliminazione o perlomeno attenuazione del tinnito, che ho in numerosi casi anch'io visto regredire. L'efficacia di questo strumento è stata clinicamente provata, in particolare in Germania, dove il dr. Lutz Wilden (www.dr-wilden.de) da anni sta agendo con questa modalità terapeutica ottenendo eccezionali risultati, ed in Giappone.
Oltre al laser, puo' valere la pena di provare i seguenti altri preparati "alternativi", ovviamente dopo aver sentio il proprio medico.
La pianta Ginkgo Biloba ha dimostrato in numerosi studi , presa con un dosaggio ed una durata adeguata, un miglioramento del tinnito, vertigini, smemoratezza, ed in genere della circolazione nel cervello (Stange et al. 1975; Jung et al.1998, Soholm 1998 Morgenstern et al.2002)
Altre sostanze che hanno dimostrato un effetto favorevole sono la melatonina, le vitamine del gruppo B, lo zinco ed il magnesio.
RIFERIMENTI
[1] Plath P, Olivier J. Results of combined low-power laser therapy and extracts of Ginkgo biloba in cases of sensorineural hearing loss and tinnitus. Adv Otorhinolaryngol.1995;49:101-4
[2] Shiomi Y, Takahashi H, Honjo I, Kojima H, Naito Y, Fujiki N: Efficacy of transmeatal low power laser irradiation on tinnitus: a preliminary report. Auris Nasus Larynx 1997;24(1):39-42.]
[3] Hahn A, Sejna I, Stoblova K, Cocek A, Combined Laser-Egb 761 Tinnitus Therapy, Acta Otolaryngol 2001, 545, 92-93
[4] Beyer W, et al. Light dosimetry and preliminary clinical results for low level laser therapy in cochlear dysfunction. Proc. Laser Florence '99.
[5] Tauber S, Baumgartner R, Schorn K, Beyer W., Lightdosimetric quantitative analysis of the human petrous bone: experimental study for laser irradiation of the cochlea.Lasers Surg Med 2001;28(1):18-26
[6] Adolf Faller, Der Körper des Menschen, Thieme Verlag 1995
[7] Walter H, Walter A, Photobiological Basics of Low Level Laser Application, Dt. Zeitschrift für Akupunktur 2/97
[8] T. Karu, Photobiology of Low-Power Laser Therapy, Harwood Academic Publishers,
New York 1989
Inoculazione intradermica di una minima quantità di tubercolina al fine di saggiare la reattività dell'individuo alla tubercolosi. Il test viene effettuato mediante un dischetto di plastica con quattro punte ricoperte da tubercolina, che viene premuto per uno o due secondi sulla faccia palmare dell'avambraccio. Dopo 72 ore viene letta la reazione: questa viene considerata positiva quando si forma una papula rossa intorno ai puntini, indicando che il soggetto è già venuto in contatto con il micobatterio della tubercolosi, perché affetto o vaccinato o immunizzato per aver superato la malattia in maniera asintomatica.
E’ un’infezione superficiale da funghi dermatofiti, tipica del sesso maschile.
Contagio
Il contatto diretto tra individui sani ed infetti non è comune. Più frequentemente la trasmissione è indiretta, attraverso biancheria, asciugamani, indumenti, coperte, lenzuola, oggetti di toeletta, ecc.
Dove si localizza
Colpisce le pieghe inguinali e la faccia interna delle cosce, in maniera asimmetrica (maggiormente la sinistra). Può estendersi alla regione perineale, perianale, interglutea ed allo scroto.
Come si presenta
Chiazze ben delimitate da un bordo attivo rilevato, arrossato, convesso, squamoso o vescicoloso, con parte centrale tendente alla risoluzione.
Sintomi
Il prurito può essere molto intenso.
Etiologia
Epidermophyton floccosum (il più comune), Trichophyton rubrum, Trichophyton mentagrophytes
Terapia
Innanzitutto ridurre le condizioni di occlusione e macerazione. La terapia locale può risolvere la maggioranza dei casi. Nelle forme più estese ricorrere alla terapia orale.
E’ una micosi superficiale, ossia è una infezione da funghi dermatofiti.
Contagio
Diretto da persone o animali infetti. Indiretto attraverso superfici infette ( tappeti, moquette, vestiti, ecc.).
Dove si localizza
Interessa la cute glabra. Quando l’infezione è di origine animale (zoofila) le lesioni si osservano più comunemente sulle zone esposte della cute (viso, collo, avambraccia); se di origine umana (antropofila) spesso nelle zone occluse o in aree di trauma (gambe delle donne che si radono per depilarsi).
Incubazione
1-3 settimane
Come si presenta
La forma più comune è anulare (rotondeggiante od ovalare) nettamente delimitata da un bordo rilevato attivo eritematoso, talvolta vescicoloso con tendenza all’accrescimento centrifugo. La parte centrale interna al bordo appare del colore della cute sana o rosata: tale aspetto è dovuto ai meccanismi di difesa dell’organismo che riescono temporaneamente a prendere il sopravvento sull’infezione: può però comparire all’interno un secondo anello indice, della ripresa dell’infezione.
Sintomi
Prurito
Etiologia
Tutte le specie dermatofitiche appartenenti ai generiTrichophyton, Microsporum o Epidermophyton.
Terapia
Se le lesioni sono al massimo due può essere sufficiente la terapia topica; diversamente è preferibile la terapia per via orale.
Sterilizzazione di materiale sensibile alle alte temperature e, al contempo, sia un liquido adatto a indurre lo sviluppo dell'attività dei batteri sporigeni (per esempio, un alimento liquido). Operando sempre a temperature inferiori ai 100 °C, infatti, si procede a un primo trattamento per la durata di 30-60 minuti, dopo il quale il materiale da sterilizzare viene posto a incubare a 30-35 °C per 24 ore. Durante questo periodo avviene la germinazione delle spore eventualmente presenti e, successivamente, la distruzione dei batteri originatisi grazie a un secondo trattamento (e a un terzo dopo altre 24 ore) ancora a 60-100 °C.
Segmento intravaginale della porzione del collo dell'utero che sporge in vagina.
A forma di cono, con l’apice tronco rivolto in basso, misura in genere 8-12 mm di lunghezza. L’apice presenta un orificio (orificio inferiore del collo o orificio esterno dell’utero) che immette nella cavità uterina.
È in corrispondenza dell'apice del muso di tinca che si effettua il Pap-test.
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