Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Farmaco alcaloide contenuto principalmente nei semi di cacao. Ha proprietà simili alla teofillina.
Farmaci
Aminomal, Diffumal, Euphyllina, Frivent, Respicur, Tafamin, Theo, Theodur, Theolair.
Indicazioni
Trattamento dell'asma bronchiale e delle broncopneumopatie croniche costruttive.
Controindicazioni
Controindicato in stato di gravidnza, durante il periodo di allattamento, in soggetti con ipersensibilità individuale accertata al farmaco, con infarto del mioardio in fase acuta e negli stati ipotensivi.
Interazioni
Sono conosciute interazioni con allopurinolo, carbonato di litio, carbamazepina, cimetidina, contraccettivi orali, eritromicina, derivati digitalici e delle amine simpaticomimetiche, fenobarbital, fenitoina, isoniazide, isopropenalina, propanololo, rifanpicina, sulfinpirazone, toleandomicina.
Comunemente conosciuta come elettroshock è utilizzata nella cura delle malattie nervose e mentali. L'elettroshock, sperimentato per la prima volta da Cerletti e Bini nel 1938, consiste nell'applicazione al cranio di una corrente elettrica alternata di breve durata, che provoca perdita di coscienza e spasmo muscolare a cui segue una breve fase di rilassamento muscolare e quindi una tipica crisi convulsiva generalizzata. L'esatto meccanismo di azione non è ben conosciuto e la sua efficacia è molto dibattuta. Al fine di evitare alcuni disturbi (per esempio, lussazione della mandibola, fratture ossee) viene eseguito in anestesia generale. Disturbi della memoria possono permanere dopo le applicazioni. L'elettroshock si ritiene indicato soprattutto per depressioni gravi, arresti psicomotori, schizofrenia. Il suo impiego attualmente è riservato ai casi di depressione senile o di depressione endogena con grave blocco psicomotorio.
Forma di psicoterapia facente parte delle cosiddette teorie sistemico-relazionali, nella quale, oltre al paziente, partecipano alle sedute anche i suoi familiari (genitori, fratelli, eventualmente altri membri della famiglia allargata). La terapia familiare consente di analizzare le complesse relazioni dinamiche che intercorrono tra il disturbo di un membro della famiglia e le strutture familiari che consentono e sostengono il suo manifestarsi. Il trattamento viene solitamente utilizzato nel caso di famiglie in cui si evidenziano problemi relazionali gravi o sintomi francamente psicopatologici, derivanti da un conflitto emotivo interno al gruppo familiare. Può essere utilizzato anche per problematiche minori nei periodi di sviluppo e adattamento dei bambini o durante momenti di crisi esistenziale di uno o più membri della famiglia. Ha presentato risultati promettenti soprattutto nel trattamento dell'anoressia mentale.
La TOS è una qualsiasi terapia in cui il paziente, per motivi clinici e in corso di trattamenti medici, riceve ormoni, al fine di colmare un deficit degli stessi oppure di sostituirne alcuni.
Esempi ne sono la terapia ormonale sostitutiva postmenopausale; la sostituzione degli ormoni nel cambio di sesso con quelli caratteristi del sesso con cui il paziente si identifica; la terapia ormonale sostitutiva androgenica nel trattamento dell'ipogonadismo maschile; la terapia sostitutiva a base di androgeni per riattivare la funzione testicolare.
La terapia ormonale sostitutiva a base di levotiroxina nel caso di un deficit della funzione tiroidea.
Intervento farmacologico che fornisce una sostanza necessaria che l'organismo non è più in grado di produrre in quantità sufficiente.
Insieme di trattamenti atto al trattamento e cura delle malattie, i loro sintomi e le possibili complicazioni.
A seconda dello scopo specifico che si propone, avremo una terapia profilattica, causale, sintomatica.
La terapìa profilattica cerca di impedire l'azione dei fattori che causano malattie evitando l'esposizione al loro contatto mediante l'isolamento, la distruzione degli animali vettori di agenti patogeni, la disinfezione di oggetti e di ambienti; oppure potenziando le resistenze e le difese organiche con un'alimentazione sana, con l'igiene della persona e dell'ambiente, con l'esercizio fisico, con l'attuazione dei mezzi atti a creare un'immunità attiva (vaccinazioni) e passiva (somministrazione di immunoglobuline) verso l'infezione. La terapìa causale si prefigge di combattere una malattia eliminando la causa stessa che l'ha provocata con l'impiego di farmaci, di mezzi fisici o con interventi chirurgici; qualora la causa sia oscura si può adottare il criterio consistente nel formulare una diagnosi di malattia probabile e nell'attuare le cure che questa richiede: l'eventuale risultato favorevole confermerà la natura del male e l'adeguatezza della terapìa. La terapìa sintomatica (ex iuvantibus) ha lo scopo di eliminare o mitigare i sintomi determinati da uno stato patologico e trova un necessario impiego quando non sia possibile combattere le cause di una malattia o quando questa abbia un decorso tanto lungo da compromettere le condizioni generali dell'organismo; spesso infatti disturbi quali dolori, insonnia, febbre, dispnea ecc., sono responsabili, indipendentemente dalle cause, di uno stato di debilitazione che a sua volta aggrava la malattia o ne ritarda la guarigione. La terapìa sintomatica quando interviene su una malattia a prognosi infausta è detta piuttosto terapìa palliativa5444
Terapie particolari
Viene detta terapìa d'urto una terapìa farmacologica somministrata ad alte dosi, per modificare rapidamente una situazione patologica acuta, prima che possa complicarsi. Sono definite terapìa focale le misure tese alla eliminazione, con asportazione chirurgica o con trattamento farmacologico, di un focolaio infettivo per la prevenzione dell'insorgere di malattie sistemiche su base focale (per esempio, reumatismo articolare acuto). Riguarda particolarmente i foci infiammatori latenti ma cronici dei denti (granulomi apicali), delle tonsille, delle adenoidi, esiti di infezioni pregresse non completamente risolte, dai quali vengono immessi in circolo batteri e agenti patogeni che, localizzandosi in altri distretti del corpo, possono produrre malattie anche molto gravi. È detta terapìa sostitutiva la somministrazione di sostanze indispensabili all'organismo (ormoni, vitamine, enzimi) in caso di sintesi insufficiente o di apporto alimentare non adeguato. Ne sono esempi: la somministrazione di tiroxina negli ipotiroidei, di insulina nei diabetici, l'uso dei complessi vitaminici nelle ipovitaminosi o in corso di terapia antibiotica.
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