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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di riccardo (del 06/05/2014 @ 17:52:33, in Lettera T, visto n. 1111 volte)
Apparecchio costruito in cuoio plastica o metallo che ha lo scopo di sostenere parti del corpo insufficienti alla loro funzione oppure di prevenire deformita o di mantenere in una posizione corretta una porzione scheletrica. Ne sono esempio i corsetti le calzature correttive le solette i plantari ecc.
 
Di dr.psico (del 08/09/2007 @ 15:30:39, in Lettera T, visto n. 2361 volte)
La Sindrome di Turner è legata a un'anomalia citogenetica di tipo XO dovuta a un errore nell'accoppiamento dei cromosomi durante la meiosi, vale a dire un processo di riproduzione sessuale in base al quale una cellula madre dà vita a quattro cellule figlie diverse fra loro. Di conseguenza, la Sindrome di Turner definisce una serie di alterazioni cromosomali di cui la più comune è la monosomia del cromosoma X. Nel 99 per cento dei casi, gli embrioni che ne sono affetti muoiono prima di nascere. Nella normalità, il cariotipo femminile è caratterizzato da due cromosomi sessuali X, mentre gli individui che soffrono della sindrome presentano una monosomia completa o parziale del cromosoma. A causare la sindrome è principalmente la mancata disgiunzione del cromosoma sessuale durante la meiosi, nella fase di gametogenesi, il che porta alla creazione di gameti con un numero eccessivo di cromosomi o al contrario privi degli stessi. Dall'unione di un gamete privo di cromosomi e uno normale si formano embrioni affetti dalla sindrome. Gli individui affetti dalla Sindrome di Turner sono donne, ma con caratteristiche femminili poco sviluppate e in genere sterili. Nella maggior parte dei casi, la sindrome non si manifesta fino alla pubertà, quando invece determina il mancato sviluppo dei caratteri sessuali secondari. Questi i principali sintomi della patologia: orecchie a basso impianto bassa statura; coartazione preduttale aortica e stenosi aortica con fibroelastosi endocardica; linfedema nelle mani e piedi; torace piatto e capezzoli iperdistanziati; attaccatura dei capelli bassa; ipogonadismo con fenotipo femminile; sterilità dovuta a malformazioni dell'ovaia detta "a stria"; ipergonadotropismo; amenorrea primaria, vale a dire assenza di mestruazioni (in Turner la menopausa avviene prima del menarca all'età di 2 anni); pterigio del collo. Altri sintomi sono: mandibola piccola (micrognazia), Cubito valgo, unghie sottili e ipoplasiche, abbassamento (ptosi) delle palpebre e piega scimmiesca nella mano. La sindrome viene trattata inizialmente con estrogeni naturali per stimolare lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, e in seguito con estroprogestinici.
 
Di riccardo (del 06/05/2014 @ 17:46:55, in Lettera T, visto n. 1132 volte)
Intervento chirurgico di asportazione totale o parziale dei turbinati nelle fosse nasali.
 
Di riccardo (del 06/05/2014 @ 16:42:29, in Lettera T, visto n. 1078 volte)
Datti anche cornetti nasali sono tre sporgenze sovrapposte dalla forma di piccole tettoie site sulle pareti laterali delle fosse nasali dove ne delimitano i meati le prime due turbinati superiore e medio sono parti ossee dell etmoide la terza turbinato inferiore e formata da un osso autonomo.
 
Di riccardo (del 06/05/2014 @ 17:42:06, in Lettera T, visto n. 1264 volte)
Sofferenza del nervo mediano della mano all'interno del tunnel carpale. La comparsa di edema o di infiltrazioni delle pareti del tunnel carpale per malattie sistemiche, artrite reumatoide mieloma ecc., per ritenzione idrica, in gravidanza o in menopausa o per microtraumi determina sofferenza del nervo mediano con conseguente dolore e parestesie alle mani, possibile mancanza di sensibilità, specialmente del dito medio, insufficienza dell'opposizione del pollice, ipotonia dell'eminenza tenar. La sindrome del tunnel carpale viene tradizionalmente trattata con la somministrazione di farmaci antinfiammatori, il riposo, l'immobilizzazione del polso, l'infiltrazione di corticosteroidi. Data la scarsa efficacia di questi rimedi sulla sintomatologia dolorosa spesso si rende necessario l'intervento chirurgico su entrambe le mani. Recenti studi clinici hanno valutato in pazienti con sindrome del tunnel carpale l'efficacia di un intervento basato su un certo numero di posizioni yoga asana adatte a migliorare la forza la flessibilità e la coordinazione dei movimenti articolari confrontandola con gli effetti della semplice immobilizzazione del polso. I soggetti curati con le tecniche yoga hanno dimostrato un significativo miglioramento aumento della forza nella presa diminuzione del dolore rispetto a quelli non trattati.
 
Di riccardo (del 06/05/2014 @ 17:41:00, in Lettera T, visto n. 1476 volte)
Struttura a strati concentrici che può costituire in tutto o in parte la parete di organi cavi o un rivestimento di altri visceri o formazioni tunica albuginea tunica delle arterie tunica vaginale.
 
Di dr.psico (del 08/09/2007 @ 12:17:46, in Lettera T, visto n. 2976 volte)
Esiste la possibilità della diagnosi precoce, per la comparsa di tre sintomi (da soli od associati): disfonia, dispnea, disfagia. Con la biopsia è possibile valutare i fattori in causa sia anatomici (sede, estensione) sia biopatologici (oncotipo; grado istologico di malignità; reazione citostromale). Il programma terapeutico (medico e/o chirurgico) e la prognosi a distanza sono condizionati dall'esatta conoscenza di tutti questi cinque fattori. La imprevedibilità di un tumore è spesso dovuta a incompleta o errata valutazione della neoplasia. Carcinoma in sito (preinvasivo, intraepiteliale, superficiale). È una lesione neoplastica, limitata all'epitelio di superficie e con evidenti caratteri di malignità citologica e si distingue dai comuni tumori maligni perché il processo è confinato all'epitelio e non supera la membrana basale. Può rimanere invariato per lungo tempo o evolversi in estensione e profondità, assumendo anche il quadro clinico tipico del carcinoma della laringe. Sintomatologia: disfonia persistente ed aggravata (si impianta generalmente su di una laringite cronica iperplastica). Diagnosi: reperto spesso occasionale, al controllo periodico obbligatorio dei pazienti con laringite cronica iperplastica. Al minimo dubbio effettuare una biopsia, anche ripetuta. La terapia è chirurgica o con laser oradiante. Tumore cordale. È in genere un carcinoma squamoso (l'epitelio della corda vocale vera è pavimentoso composto) e più raramente carcinoma adenoidecistico, adenocarcinoma, carcinoma mucoepidermoide. I sintomi principali sono disfonia precoce (invasione del muscolo vocale) con voce dura e sforzata che spesso insorge su di una laringopatia cronica ipeplastica. Per la diagnosi al minimo dubbio si deve ricorrere alla biopsia, anche ripetuta se esiste fondato dubbio. È possibile la terapia radiante se la neoplasia è nelle fasi iniziali, senza interessare o la commessura anteriore o la pagina inferiore della corda vocale e, soprattutto, se vi è una modesta reazione citostromale peritumorale. Se intensa reazione citostromale (come nel carcinoma squamoso verrucoso) è consigliabile solo la terapia chirurgica. Se la lesione è più estesa è necessario procedere all'asportazione della corda vocale, con plastica endolaringea ai fini fonetici. Non è possibile l'intervento conservativo se il carcinoma è quello cosiddetto indifferenziato. Tumore della commessura anteriore. In questo caso sintomi sono tardivi, di conseguenza anche la diagnosi è tardiva e la localizzazione e temibile. La terapia è soltanto quella chirurgica possibilmente conservativa). Tumore della regione sovraglottica. Sono tumori con diversa sede di insorgenza e con terapia e prognosi diverse. Tumori marginali (epilaringei) colpiscono il bordo dell'epiglottide e le pliche dell'area. Tumore vestibolare anteriore (pagina laringea dell'epiglottide) e laterale (corda falsa). Tumore del ventricolo di Morgagni. La sintomatologia è difficile da cogliere all'inizio con modesta sensazione di corpo estraneo, continua, in un punto fisso, dolori trafittivi irradiati dalla regione laringea (irradiazione all'orecchio, in fase più tardiva), voce modificata, meno squillante, emessa con più fatica, senza mai giungere alla disfonia del tumore cordale. La diagnosi si ottiene con esame laringoscopico e al minimo dubbio una biopsia anche ripetuta (sviluppo sottomucoso della neoplasia). La terapia medica è base chemioterapica se le lesioni marginali, non danno reazioni citostromale peritumorali; in casi gravi terapia chirurgica conservativa (asportazione regione sovraglottica.con conservazione di fonazione-respirazione-deglutizione) se possibile. Tumori sottoglottici. Si manifestano con precoci disturbi respiratori, dispnea ingravescente. È possibile la diagnosi: precoce, ma localizzazione è temibile con prognosi riservata. La terapia è solo chirurgica. Tumori laringo-ipofaringei. Comprendono due principali localizzazioni, dove il processo neoplastico può interessare sia la parete laterale della laringe, sia quella cavità virtuale che è l'ipofaringe, importante soprattutto per il transito del cibo). Tumori del seno piriforme (la doccia situata lateralmente alla laringe,tra la cartilagine tiroidea e cricoidea). La sintomatologia più importante è la disfagia ingravescente fissa e precoce.La diagnosi si ottiene con l'esame laringoscopico; studio radiologico e la biopsia. La terapia è chirurgica e/o radiante della lesione primitiva e dei linfonodi satelliti, sempre condizionata dalla valutazione dei fattori anatomici, ma soprattutto dei fattori biopatologici tumorali. Tumori della parete posteriore, cioè in sede retrocricoidea. La sintomatologia è spesso tardiva, anche se sono presenti disfagia precoce, continua, ingravescente con dolori irradiati, dimagra amento precoce. La diagnosi si ottiene con l'esame laringoscopico, lo studio radiologico e la biopsia.. La terapia è quella chirurgica e/o radiante della lesione primitiva e dei linfonodi satelliti; sempre condizionata dall'esatta valutazione non solo dei fattori anatomici, ma soprattutto dei fattori biopatologici tumorali.
 
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