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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di salute (del 06/10/2007 @ 17:35:23, in Lettera S, visto n. 1489 volte)
Mollusco (Sepia officinalis) lungo circa 4 cm, ha il corpo ovale, con due pinne laterali, separate caudalmente. La testa, abbastanza grande, presenta un paio di mascelle cornee; attorno alla bocca si trovano inoltre quattro paia di corti tentacoli, rivestiti di ventose verso l'interno e due braccia tentacolari prensili. Ricca di proteine, può risultare di difficile masticazione e digestione per la natura fibrosa della carne. Ved. anche Frutti di mare. INFO AL - Carboidrati: 0; proteine: 14; grassi: 1,5; acqua: 81; calorie: 82. Parte edibile: 50; calorie al lordo: 41.
 
Di dr.psico (del 25/08/2007 @ 16:54:17, in Lettera S, visto n. 1828 volte)
Neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello e in altri tessuti. Svolge un ruolo nella regolazione del sonno e del dolore, nei comportamenti motorio, aggressivo, alimentare e sessuale.
 
Di salute (del 25/06/2007 @ 11:41:17, in Lettera S, visto n. 20465 volte)
E’ il più comune esantema dei bambini al di sotto dei tre anni di età (più frequente tra i 9 e 12 mesi) ed è ricordato anche come roseola infantum, exanthema subitum o esantema critico. E’ causata da un virus erpetico, l’HHV-6. Sporadica, non stagionale, dopo una incubazione di 5-15 giorni, la roseola si manifesta in maniera acuta con febbre alta (40°C) che dura circa 3-4 giorni, comunemente ben tollerata senza altri apparenti segni di malattia. E’ frequente un edema periorbitario. Improvvisamente la febbre cessa in maniera spontanea (per crisi) e ciò coincide, generalmente, con la comparsa dell’esantema: talvolta, tuttavia, l’eruzione cutanea può manifestarsi mentre è ancora presente la febbre o tardare di un giorno dopo la defervescenza. Il quadro cutaneo è caratterizzato da tenui macchioline rosate, di 2-3 mm di diametro, separate le une dalle altre, simili a quelle della rosolia; esse appaiono al tronco, mentre difficilmente interessano il viso e gli arti. Talvolta l’esantema è di tipo maculopapuloso con elementi, di 1-5 mm, che scompaiono alla pressione. La durata dell’eruzione è di 1-2 giorni: talvolta però essa compare e scompare nel giro di poche ore (da cui il nome di esantema critico o subitum). Nei 2/3 dei pazienti, al quarto giorno di malattia, sulla mucosa del palato molle e alla base dell’uvula compare un caratteristico enantema (macchie di Nagayama), costituito da papule eritematose. Nel 15% dei piccoli pazienti, con tutta probabilità in relazione all’improvviso rialzo della temperatura corporea, possono manifestarsi delle convulsioni febbrili, caratterizzate da perdita di coscienza, irrigidimento del corpo, rotazione all’indietro degli occhi. Esse durano al massimo 2-3 minuti. La terapia, non essendo allo stato attuale disponibili farmaci antivirali per l’HHV-6, è di tipo sintomatico, soprattutto rivolta a ridurre la febbre e a mantenere la corretta idratazione. In presenza di convulsioni è raccomandata la consulenza del pediatra. Riassumendo Che cos’è? E’ una malattia esantematica dell’infanzia. Da che cosa è causata? Dall’ Herpes virus di tipo 6. Chi colpisce? Bambini al di sotto dei tre anni. Quanto dura l’incubazione? Da 5 a 15 giorni. Come si manifesta la malattia? Inizia con febbre alta (40°C), della durata di 3-4 giorni. Il bambino come sta? Generalmente apparentemente bene, a parte il rialzo termico. La febbre è accompagnata da altri disturbi? In un certo numero di casi (15%) la febbre può provocare delle convulsioni. Quando compare l’eruzione cutanea? Al momento della scomparsa improvvisa della febbre. Come si presenta? Con macchioline rosate, separate le une dalle altre. Dove? Al tronco. Quando sparisce? Dopo 1-2 giorni. Qual è la terapia? Puramente di supporto: riposo a letto, antipiretici e adeguata idratazione. E per le convulsioni? Innanzitutto è opportuno sdraiare su un fianco il bambino per evitare che eventuale rigurgito possa soffocarlo. Controllare inoltre che non abbia cibo in bocca perchè nel caso sia presente è importante asportarlo delicatamente. Consultare prontamente il proprio pediatra; in assenza indirizzarsi al pronto soccorso.
 
Di dr.psico (del 08/09/2007 @ 16:04:12, in Lettera S, visto n. 3367 volte)
La setticemia – o sepsi, dal greco sepsis, “putrefazione” – è una malattia sistemica causata dalla presenza della Sindrome da risposta infiammatoria sistemica e da un'infezione, presunta o documentata. La setticemia sopravviene nella maggior parte dei casi in pazienti critici, immunodepressi e anziani. La patologia risulta la principale causa di decesso nelle terapie intensive non coronariche di tutto il mondo. L'attivazione immunitaria che causa la sepsi è una risposta infiammatoria sistemica che causa una generalizzata attivazione delle vie dell'infiammazione e della coagulazione. La situazione può degenerare e condurre anche alla Sindrome da Disfunzione Multiorgano e alla morte. La terapia si basa su antibiotici a largo spettro, drenaggio chirurgico di raccolte infette, somministrazione di liquidi e sostegno adeguato della disfunzione d'organo, che comporta dialisi, ventilazione meccanica, infusione di liquidi, emoderivati e farmaci vasopressori in caso di insufficienza circolatoria.
 
Di Admin (del 03/09/2013 @ 20:52:20, in Lettera S, visto n. 4673 volte)
Lo sfenoide è un osso simmetrico, che fa parte della base del cranio, costituito da un corpo cuboideo e da tre coppie di appendici: le grandi e le piccole ali che hanno direzione trasversale, e le apofisi pterigoidee che presentano direzione verticale; la faccia superiore del corpo presenta una solcatura trasversale, su cui poggia il chiasma dei nervi ottici, e una escavazione in forma di sella, detta sella turcica, occupata dalla ghiandola ipofisi
 
Di salute (del 06/10/2007 @ 17:36:20, in Lettera S, visto n. 2476 volte)
La sfoglia e la pasta frolla rappresentano gli ingredienti principali di molti dolci. Poiché uno degli ingredienti principali è il burro (a volte sostituito dalla margarina per prolungare la conservazione del prodotto, ma ottenendo un degrado nella qualità), sono cibi molto calorici (almeno 400 kcal per 100 g) e dovrebbero essere usati con moderazione nelle diete. La sfoglia viene preparata impastando farina e acqua con burro (nella stessa quantità della farina). La preparazione avviene in stadi successivi (fino a sei) che consistono nel modellamento dell'impasto a strati (per ogni stadio la pasta si fa riposare in frigorifero). Anticamente veniva preparata con olio al posto del burro; la prima versione moderna venne preparata da Pier Francesco La Varenne, cuoco del re francese Enrico IV (metà XVII sec.). La pasta frolla è una pasta dolce formata da farina, uova, burro e zucchero, utilizzata per fare torte e dolci da cuocere in forno. L'ingrediente più importante è il burro che deve essere freddo e impastato delicatamente con la punta delle dita, dando un impasto dall'aspetto sempre sbriciolato, dovuto anche al fatto che si usa poca acqua (fredda). Esiste una versione salata (pasta brisé) che è preparata senza uova; in genere viene usata come contenitore di altri ingredienti cotti e viene prima precotta. Gli errori alimentari - L'errore alimentare più comune è di preparare torte salate a base di verdura, ritenendole ipocaloriche per la presenza di quest'ultima. Alcune specialità (come l'erbazzone emiliano) sono vere e proprie bombe caloriche, poiché la sfoglia assorbe facilmente i grassi, mantenendo molto appetibile il prodotto. I dolci a base di pasta frolla hanno un alto peso specifico che non dà un immediato senso di sazietà (100 g sono una misera fettina di torta...), causando un'assunzione eccessiva di calorie. L'esempio classico è la crostata, sicuramente uno dei dolci più consumati; l'errore che sta alla base di una diffusione immeritata è sicuramente dovuto a molti libri di scienza dell'alimentazione che riportano i dati della cosiddetta "crostata con marmellata"; molti dietologi acritici li hanno sempre tenuti per buoni e hanno finito per adottarli. In effetti se i dati (per 100 g - calorie: 339; proteine: 4,9; carboidrati: 65,5; lipidi: 8,2) fossero esatti per tutte le crostate, l'alimento sarebbe sicuramente consigliabile. In realtà esistono molte varianti che consigliano di valutare con attenzione questo alimento. Innanzitutto i lipidi. Se la crostata è "fatta in casa", tradizionalmente si esagera con il burro che dà morbidezza alla pasta e rende molto appetibile il prodotto. A questo punto l'alimento non diventa più glicidico, ma glico-lipidico, soprattutto se la marmellata (o la frutta) sono molto limitate in quantità. Anche prodotti industriali sono ricchi di burro (o, peggio, margarina) per rendere il prodotto più appetibile. In secondo luogo la marmellata. Poiché la marmellata ormai ha caratteristiche molto diverse (dalle 120 alle 250 e oltre calorie) è ovvio che la scelta del tipo influenza il prodotto finale. Infine la frutta. Un'alternativa (a volte è complementare) alla marmellata è la frutta fresca. In genere si ha un dolce meno calorico (si può arrivare sotto le 250 kcal/100 g) , ma a breve conservazione. Ricapitolando, ciò che varia quindi sono le calorie totali (da 250 a 450 kcal/100 g) e il contenuto lipidico (da 5 a 15 g ogni cento); chi usa la crostata in un regime dieteticamente controllato deve pertanto fare attenzione a: - scegliere prodotti con etichetta nutrizionale oppure - preparare il prodotto da sé con una ricetta standard che impieghi una quantità non eccessiva di burro e una marmellata, se non ipocalorica, almeno inferiore alle 200 kcal/100 g. INFO AL. – CIBO DINAMICO Pasta frolla Carboidrati: 58; proteine: 6; grassi: 19; acqua: 12; calorie: 427 Pasta sfoglia Carboidrati: 36; proteine: 6; grassi: 26; acqua: 8; calorie: 402.
 
Di salute (del 06/10/2007 @ 17:37:15, in Lettera S, visto n. 1365 volte)
Lo sgombro (noto anche come scombro, Scomber scombrus) è un pesce molto diffuso nel Mediterraneo e nell’Atlantico settentrionale; vive in alto mare, in grossi banchi. Nel periodo della riproduzione abbandona le acque profonde e si avvicina alle coste. Appartiene alla categoria del pesce azzurro, assieme ad acciughe, sarde e aguglie; ha perciò il pregio di essere sempre reperibile fresco sul mercato e di avere un costo inferiore a quello di altri pesci, considerati più pregiati. Può essere utilizzato per preparare molti piatti gustosi e originali. Ved. anche Pesce e Pesce azzurro. INFO AL. - Carboidrati: 0; proteine: 17; grassi: 11; acqua: 69,8; calorie: 168. Parte edibile: 80; calorie al lordo: 134.
 
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