Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Lo scalogno è un parente stretto della cipolla, tanto da essere considerato il suo sostituto nelle ricette più raffinate. Infatti lo scalogno non è molto diffuso e viene proposto nella cucina più attenta ai gusti delicati. Infatti ha un sapore più deciso della cipolla, ma meno intenso dell’aglio e può essere una buona base per un soffritto da un sapore meno convenzionale. Dal punto di vista botanico, è una pianta arborea (Allium ascalonicum) leggermente più piccola della cipolla ma di aspetto simile, non solo nei bulbi ma anche nel fusto. Ne esistono due varietà, una più piccola e gustosa, precoce, e una più grande ma meno pregiata. Non si conosce una forma spontanea di questa pianta, quindi non sono ben chiare le sue origini e provenienza.
Sembra tuttavia che fosse già coltivata dai romani, in quanto il nome sembra derivare da quello dell’antica città di Allium Ascolicum, al confine tra Egitto e Siria. In passato è stata molto coltivata in Francia, ma ora risulta più rara e difficile da reperire. Lo scalogno ha un bulbo più affusolato della cipolla e un colore oro più intenso.
INFO AL. - Carboidrati: 5,7; proteine: 1; grassi: 0,1; acqua: 92,1; calorie: 28.
Parte edibile: 72; calorie al lordo: 20.
Detta anche articolazione della spalla, rappresenta un'enartrosi in cui la testa dell'omero si inserisce nella cavità glenoidea della scapola e che permette al braccio di compiere movimenti completi e assai ampi. Le superfici articolari sono collegate da legamenti (coraco-omerali e gleno-omerali) e dalla capsula articolare.
Incisione degli strati più superficiali della cute o delle mucose, che non provoca fuoriuscita di sangue. In passato veniva utilizzata per praticare la vaccinazione antivaiolosa, attualmente non più obbligatoria.
Oggi la scarificazione viene effettuata per la rimozione parziale di tatuaggi e cover-up, tramite l'utilizzo dell'elettrodermografo, un macchinario che impiega corrente ad alta frequenza per disgregare il pigmento nella pelle.
Detta anche seconda malattia, è l’unica malattia esantematica causata da una batterio e non da un virus. Si tratta infatti di una infezione causata da uno streptococco ß emolitico del gruppo A (localizzato per lo più a livello faringotonsillare) che produce una tossina eritrogena. Essa induce una risposta infiammatoria diffusa ed una vasodilatazione, responsabile del colore scarlatto dell’esantema.
Prima dell’avvento della terapia antibiotica il tasso di mortalità in malati di scarlattina era alto (15-20%); oggi ciò si è notevolmente ridimensionato (<1%).
La scarlattina insorge di solito tra il primo e decimo anno di età ma, per quanto raro, può interessare anche gli adulti.
Incubazione
Mediamente è di 2-5 giorni.
Periodo prodromico
La malattia si manifesta in maniera brusca con febbre, brividi, cefalea, vomito, malessere, forte dolore alla deglutizione.
Il faringe è di colore rosso intenso, scarlatto, con petecchie diffuse sul palato molle, con netta delimitazione tra palato duro e palato molle (fenomeno del colpo d’unghia di Schultz). Le linfoghiandole cervicali sono ingrossate.
La lingua, nel primo giorno di infezione, si presenta coperta da una patina biancastra, con papille rosse edematose che protrudono attraverso di essa (lingua a fragola bianca). Dopo 4-5 giorni vi è la caduta per desquamazione della patina che rivela una lingua rosso carne con papille prominenti (lingua a fragola rossa o lampone).
Le tonsille sono rosse, edematose con essudato muco-purulento (placche biancastre).
Periodo esantematico L’eruzione cutanea compare dopo 1-4 giorni dall’inizio della malattia ed è costituita da papule molto piccole di colorito rosso intenso.
Inizia alla radice degli arti (ascelle, inguine) per poi diffondersi centripetamente al tronco, agli arti ed al viso: qui assume l’aspetto noto come "maschera scarlattinosa di Filatow", in cui il pallore del triangolo naso-labiale-mentoniero contrasta con l’eritema del resto del viso. La pelle a seguito dell’eruzione diventa secca, con caratteristiche tali da generare alla palpazione la sensazione di granulosità.
Altro segno caratteristico della scarlattina è il "segno della mano gialla". Dopo aver appoggiato la mano a piatto sulla cute dell’addome, la si solleva rapidamente: l’esantema scompare e si apprezza l’impronta della mano del colore subitterico. Questo colore di fondo è dovuto all’azione emolitica dello streptococco che determina un aumento della bilirubina.
L’aumentata fragilità capillare si evidenzia, a seguito di microtraumi da sfregamento, con strie rubre (aree iperpigmentate con petecchie che non scompaiono alla vitropressione) nelle pieghe del gomito (pieghe antecubitali), nelle ascelle e nell’inguine (segno o linee di Pastia). La durata dell’esantema è di 4-5 giorni.
Periodo desquamativo
Alla scomparsa dell’eruzione cutanea fa seguito una fine desquamazione di aspetto furfuraceo che è direttamente proporzionale all’intensità dell’esantema. Contemporaneamente scompaiono i sintomi generali e si ha la caduta della febbre per lisi (la discesa della febbre avviene lentamente e non in maniera brusca, per crisi, come nel morbillo).
Complicazioni La scoperta degli antibiotici ha pressoché scongiurato la comparsa di gravi complicazioni quali: otite media, polmonite, setticemia, osteomielite, febbre reumatica, glomerulonefrite acuta.
Terapia
Riposo a letto.br> La terapia antibiotica si basa sull’uso di alcuni antibiotici: penicillina, amoxicillina, eritromicina, cefalexina.
Nella fase desquamativa può insorgere prurito: in tal caso si può prescrivere un antistaminico.
Riassumendo
Che cos’è? E’ una eruzione eritematosa associata ad una malattia febbrile.
Da che cosa è causata?
Dalla tossina eritrogena prodotta da streptococco ß emolitico del gruppo A.
Chi colpisce?
Bambini tra 1 e 10 anni. Può però manifestarsi anche in ragazzi e adulti.
In quale periodo dell’anno?
Più frequente nei mesi freddi, da fine autunno a primavera.
Quanto dura l’incubazione?
2-8 giorni.
Come esordisce?
Improvvisamente con febbre alta, forte mal di gola, malessere generale, mal di testa, nausea e vomito.
Quando compare l’esantema?
Dopo 1-4 giorni dall’esordio brusco della malattia.
Come si presenta?
E’ un’eruzione cutanea eritemato-papulosa, con elementi papulosi piccolissimi di colore rosso intenso.
Dove inizia?
Alla radice degli arti (ascelle, inguini).
Come si diffonde?
In maniera centripeta al tronco, agli arti, al viso.
Perché l’eruzione al viso è caratteristica?
Sul volto vi è un netto contrasto tra il pallore della zona periorale ed il rossore delle altre zone. Questo aspetto è definito "maschera scarlattinosa di Filatow".
Che cosa è il segno della mano gialla?
E’ il colore dell’impronta della mano che si ottiene appoggiandola a piatto sulla cute dell’addome e risollevandola rapidamente.
Che cosa sono le linee di Pastia?
Sono delle strie emorragiche dovute a rotture dei capillari che si osservano soprattutto nel cavo antecubitale a causa dello sfregamento delle pieghe cutanee.
Quanto dura l’eruzione cutanea?
4-5 giorni.
Quando scompaiono i sintomi generali?
Alla scomparsa dell’esantema. La febbre discende lentamente sino alla normalità.
Come si presenta la pelle dopo l’esantema?
Con una fine desquamazione.
La scarlattina può dare delle complicazioni?
Con l’avvento degli antibiotici il rischio di gravi conseguenze è scongiurato.
Secondo alcune fonti, questo tipo di cicoria sarebbe originaria dell’India e si distingue dalla cicoria propriamente detta per la forma del cespo più aperto. Tra i vari tipi di insalate, la scarola è una delle varietà più ricche di principi nutritivi (ferro, calcio e fosforo e vitamina A)
Il triangolo femorale detto anche triangolo di Scarpa (da Antonio Scarpa) è una fossa di forma piramidale situata nella parte anteriore della radice della coscia: nella parte superiore è delimitato dal legamento inguinale che va dalla cresta iliaca fino alla sinfisi pubica. Ai lati, è delimitato dal muscolo sartorio dalla spina iliaca antero-superiore alla superficie mediale della tibia, medialmente rispetto alla tuberosità tibiale.Medialmente dal muscolo adduttore lungo che si estende dalla faccia anteriore del ramo superiore del pube alla linea aspra del femore.L'apice è diretto inferiormente e corrisponde alla sovrapposizione dei muscoli sartorio e adduttore lungo. Prosegue nella parte inferiore con il canale dei vasi femorali.
La parete posteriore è caratterizzata, in senso lateromediale, dal muscolo iliaco, grande psoas e pettineo. Nell'area tra i muscoli pettineo e psoas si forma la fossa ileopettinea, rivestita dalla fascia ileopettinea.La parete anteriore è costituita dalla fascia lata, presenta centralmente la fascia cribrosa per il passaggio di numerosi vasi sanguigni (tra cui la vena grande safena) e linfatici.
Nel triangolo femorale si trova inoltre la lacuna vasorum in cui si trova:ai lati l'arteria femorale; medialmente: la vena femorale; medialmente alla vena: linfonodi inguinali profondi.
Lo scheletro umano è composto da 208 ossa, escluse quelle sesamoidi e wormiane, completate da alcuni elementi cartilaginei (cartilagini costali, cartilagini nasali), organizzate in modo da proteggere gli organi interni.
Schematicamente è diviso in tre parti: una assile (testa e tronco) costituita dalle ossa del cranio e della faccia, dalla colonna vertebrale, dallo sterno e dalle costole; una appendicolare superiore costituita dalle ossa degli arti superiori (braccio, avambraccio, mano); una appendicolare inferiore, costituita dalle ossa degli arti inferiori.
Le parti appendicolari si collegano alla prima tramite i cinti scapolare (scapola e clavicola), e pelvico (osso iliaco).La testa è sostenuta dalla colonna vertebrale composta da trentatre ossa (vertebre) da cui si dipartono, lateralmente, dodici paia di ossa curve (costole) che si uniscono anteriormente allo sterno e delimitano la gabbia toracica.
Lo scheletro rappresenta l'organo passivo del movimento fornendo la base d'inserzione ai muscoli che ne costituiscono la parte attiva. La maggior parte dei pezzi dello scheletro prima di ossificarsi passa per una fase cartilaginea più o meno lunga.
Osservando lo scheletro e in particolare la grandezza e la conformazione del testa, le dimensioni, la forma e della robustezza delle ossa degli arti, del rilievo delle inserzioni muscolari, un antropologo è in grado di riconoscere la razza, i costumi, lo sviluppo fisico e intellettuale. In medicina legale da uno scheletro o anche da una parte di esso, è possibile, entro certi limiti, individuare il sesso, l'altezza e le abitudini di vita.
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