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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
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Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Viola Sinismagli (del 02/03/2011 @ 13:37:44, in Lettera N, visto n. 1333 volte)
Intervento chirurgico volto alla rimozione di uno o più calcoli renali, consistente nell’incisione e nell’apertura del rene.
 
Di Viola Sinismagli (del 02/03/2011 @ 13:26:14, in Lettera N, visto n. 1135 volte)
Formazione solida formata generalmente da sali di calcio che si forma nel rene o nelle vie urinarie.
 
Di Viola Sinismagli (del 02/03/2011 @ 13:26:44, in Lettera N, visto n. 1105 volte)
Condizione patologica caratterizzata dalla presenza di calcoli nel sistema calico pielico del rene.
 
Di Admin (del 31/01/2024 @ 13:27:54, in Lettera N, visto n. 477 volte)
È la formazione e la deposizione di sali di calcio nel parenchima renale. I calcoli originano solitamente alla superficie delle papillle renali da dove si distaccano. Forma di nefrolitiasi. I calcoli contenenti calcio si formano di regola alla superficie delle papille renali: se da questa sede si distaccano, può derivarne il passaggio di frammenti attraverso le vie urinarie, con la tipica sintomatologia della colica ureterale quando invece i sali di calcio si accumulano diffusamente sulle papille, determinano la formazione di voluminose concrezioni. In questa patologia invece è presente una calcificazione diffusa del parenchima renale, specialmente dell’epitelio dei tubuli, che si verifica principalmente quando per ragioni diverse si abbia un aumento dell’eliminazione del calcio con le urine, più di rado quando condizioni locali particolari favoriscono la precipitazione di sali di calcio a livello renale. L’aumento della eliminazione del calcio con le urine si verifica nel corso di una malattia endocrina, l’iperparatiroidismo primitivo, e in altre alterazioni del ricambio del calcio primitive o secondarie a malattie diverse. Tale condizione è comune anche nell’acidosi tubulare distale ereditaria e in altri tipi di ipercalciuria severa. In seguito ad aumentata introduzione di calcio, per esempio a scopo terapeutico, si può ancora avere aumento dell’eliminazione con precipitazione a livello renale. Infine, la n. può essere la conseguenza di malattie renali croniche (pielonefriti) o di alterazioni tossiche.
 
Di Viola Sinismagli (del 02/03/2011 @ 13:28:15, in Lettera N, visto n. 1165 volte)
Tumore maligno, a insorgenza tipicamente infantile, si manifesta in genere tra i 2 e i 4 anni di età. Origina dalle cellule embrionarie del rene e si manifesta con una tumefazione addominale, provoca dolore, nausea, febbre, occlusione intestinale e ematuria. Tende a dare metastasi in altri organi. A volte questo tumore può associarsi ad anomalie malformative congenite a carico di altri organi o apparati. La terapia consiste nell’asportazione chirurgica del tumore (nefrectomia), a cui fanno seguito radioterapia e chemioterapia.
 
Di Viola Sinismagli (del 02/03/2011 @ 13:28:47, in Lettera N, visto n. 2096 volte)
Processo patologico a carico dei reni in cui i vasi vanno incontro a sclerotizzazione quindi ispessimento e indurimento delle piccole arterie, che successivamente interessa tutto l'organo. Si distinguono una nefroangiosclerosi benigna e una maligna. La forma benigna non comporta di solito una grave alterazione funzionale del rene. La forma maligna invece si accompagna sempre a gravi disturbi come ipertensione arteriosa molto grave, che si complica spesso con insufficienza cardiaca, aumento della pressione endocranica con nausea, mal di testa, vomito, e anche crisi ipertensive con perdita di coscienza.
 
Di Viola Sinismagli (del 01/03/2011 @ 16:25:43, in Lettera N, visto n. 1273 volte)
Termine che indica, in generale, le affezioni a carico del rene. Può interessare il tubulo, il glomerulo o il tessuto interstiziale o tutte le strutture dell'organo insieme. Le forme provocate da germi piogeni sono caratterizzate dalla comparsa rene di vari piccoli ascessi, o di un unico ascesso voluminoso e purulento. Queste forme portano un’insufficienza renale acuta. Le nefriti granulomatose non tubercolari colpiscono invece i pazienti immunocompromessi.
 
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