Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Affezioni che interessano il motoneurone spinale, con coinvolgimento dei nervi o dei muscoli (o di nervi e muscoli insieme). Costituiscono un vasto gruppo di malattie a genesi diversa, ma con quadro clinico simile: ipotonie e deficit di forza muscolare che possono comparire sin dai primi mesi di vita, oppure nella seconda o terza infanzia. La diagnosi si basa sulla raccolta anamnestica, sull'esame obiettivo, sugli esami ematologici specifici, su elettromiografia (EMG) e biopsia muscolare. Tra le principali malattie neuromuscolari infantili ricordiamo: le distrofie muscolari (Duchenne ecc.), le miopatie congenite e acquisite (metaboliche, endocrine, nutrizionali), le miopatie infiammatorie e parassitarie, quelle indotte da farmaci, le sindromi miotoniche, le sindromi miasteniche (miastenia gravis ecc.).
O cellula nervosa, sono cellule che possono avere forme e dimensioni molto variabili. In genere sono costituite da un corpo cellulare, al cui interno si trova il nucleo, e dai prolungamenti del citoplasma, che possono presentare numerose ramificazioni. I prolungamenti citoplasmatici o dendriti sono di solito multipli e ramificati e presiedono alla conduzione dell'impulso nervoso da altri neuroni verso il corpo cellulare. Il prolungamento nervoso o neurite o assone è in genere unico e può raggiungere lunghezze notevoli, esso trasmettere gli impulsi nervosi in direzione centrifuga ad altri neuroni o ad elementi effettori, la parte finale dell'assone è un'espansione detta bottone terminale. Secondo la forma del corpo cellulare si distinguono diversi tipi di neuroni: i più comuni sono i neuroni multipolari, che hanno forma irregolare con molti dendriti e con un assone più o meno lungo. I neuroni bipolari hanno solo due prolungamenti, che emergono ai due poli opposti del corpo cellulare; nei neuroni pseudounipolari i due prolungamenti sono fusi per un certo tratto prima di separarsi. Questi ultimi due tipi di neuroni sono presenti nei gangli del sistema nervoso periferico. Ci sono poi neuroni particolarmente modificati che costituiscono recettori specializzati. Rientrano in questa categoria le cellule olfattive della mucosa nasale e i coni e i bastoncelli della retina.
Affezione a carico di nervi periferici. Può interessare un nervo (mononeuropatia) o più nervi (polineuropatia). È un caso di mononeuropatia la nevralgia dell'ischiatico, comunemente detta “sciatica”, le cause sono solitamente traumatiche o di natura meccanica. La manifestazione della neuropatia comprende paralisi flaccida e atrofia dei muscoli innervati, anestesia superficiale, parestesie, disturbi vasomotori, secretori e trofici. La terapia prevede immobilizzazione, roentgenterapia, trattamento antinfiammatorio, e se necessario riabilitazione motoria. Può anche rendersi necessario un intervento chirurgico di sutura del nervo (neurorrafia). Le polineuropatie caratterizzati dalla sofferenza simultanea di diversi nervi periferici spinali o anche dei nervi cranici. Le cause possono essere varie, da tossiche a infettive, dismetaboliche, da carenze vitaminiche. I sintomi sono parestesie e dolori ai piedi e alle mani, deficit motori e atrofie muscolari. Nel caso in cui nella neuropatia siano interessate le radici dei nervi, il liquor presenta la dissociazione albumino-citologica. In ogni caso s ha degenerazione della fibra nervosa. La forma più frequente polineuropatia rimane comunque quella diabetica, altri esempi sono: la sindrome di Guillain-Barré; la neuropatia saturnina, causata da intossicazione da piombo; la polineuropatia da collante, anch'essa causata da intossicazione.
È la capacità del sistema nervoso di modificarsi in risposta a un stimoli interni o interni a sé stesso. Il sistema nervoso è infatti in grado di modificarsi e adattarsi a situazioni patogene o a traumi attraverso la modificazione dei rapporti sinaptici e la creazione di nuove connessioni o l'attivazione di connessioni prima inattive (fenomeno detto sprouting). Ancora, le funzioni svolte dai neuroni danneggiati possono essere prese in carico da altre aree cerebrali.
Farmaci che deprimono determinate funzioni del sistema nervoso.
Branca della medicina che studia e cura le malattie neurologiche e psichiche durante il periodo della vita che va dalla nascita alla fine dell'adolescenza (16°-17° anno). Si occupa inoltre della salute fisica e psichica di bambini e adolescenti nei loro ambienti di vita tramite consultori familiari e interventi nella scuola.
La Neuropsicofisiologia, integra Neurologia, Psicologia, Fisiologia e Fisica ed nata in Italia a partire dagli anni '70, basata sulla Fisica dell'informazione, sulle differenze funzionali tra emisfero destro e sinistro del cervello e sulle funzioni superiori del cervello umano, fino alla definizione e presentazione alla comunità scientifica della "Teoria integrata delle lateralizzazione degli emisferi cerebrali", basata sugli sudi sugli emisferi cerebrali, che valsero il Nobel a R.Sperry nel 1981, (R. Sperry 1980) da Michele Trimarchi,nel 1982. L'obiettivo che ha portato alla nascita della Neuropsicofisiologia è stato quello di riportare a considerare la mente ed il cervello come una unità dinamica, per troppo tempo tenuti separati in ambito neurologico e psicologico e studiare le funzioni cerebrali superiori e le differenze funzionali tra emisfero destro e sinistro al fine di scoprire la Fisiologia della coscenza, ovvero come si sviluppa l'Io cosciente dell'essere umano.
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