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Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 16:26:51, in Lettera N, visto n. 881 volte)
Le prime otto paia di nervi spinali (vedi nervo).
 
Di Viola Sinismagli (del 03/03/2011 @ 14:54:09, in Lettera N, visto n. 1157 volte)
Sostanza tossica per il sistema nervoso, con azione antiacetilcolinesterasica.
 
Di riccardo (del 24/02/2014 @ 10:06:27, in Lettera N, visto n. 2025 volte)
L’atrofia del è la morte dei tessuti del nervo che porta le informazioni riguardanti la vista dall’occhio al cervello. CAUSE: Ci sono molte cause non correlate di atrofia ottica. La causa più comune è il flusso di sangue scarso, chiamato neuropatia ottica ischemica, che più spesso colpisce gli anziani. Il nervo ottico può essere danneggiato da urti, diverse sostanze tossiche, radiazioni e traumi. Diverse malattie degli occhi, più comunemente il glaucoma, possono anche causare l’atrofia del nervo ottico. Inoltre, la condizione può essere causata da malattie del cervello e del sistema nervoso centrale, come l’arterite cranica (a volte chiamata ARTERITE TEMPORALE DI HORTON) OCCLUSIONE ARTERIA CENTRALE RETINICA sclerosi multipla, tumore al cervello e ictus. Ci sono anche diverse rare forme ereditarie di atrofia del nervo ottico che colpiscono bambini e giovani adulti. SINTOMI: L’atrofia del nervo ottico provoca oscuramento della vista e riduzione del campo visivo. La capacità di vedere i dettagli viene persa. La reazione della pupilla alla luce diminuirà e potrebbe essere completamente persa. DIAGNOSI: L’atrofia del nervo ottico può essere facilmente rilevata con un esame completo degli occhi. La ricerca della causa può richiedere un esame fisico completo e test specifici. TERAPIA: Una volta verificato, il danno da atrofia del nervo ottico non può essere invertito. La malattia di base deve essere trovata e curata, se possibile, per evitare ulteriori perdite. PROGNOSI: La vista persa con l’atrofia del nervo ottico non può essere recuperata. Se la causa può essere identificata e controllata, ulteriori perdite visive che progrediscono verso la cecità possono essere evitate. Possibili complicazioni saranno correlate alla malattia che provoca l’atrofia. Contattare un medico in caso di qualsiasi cambiamento nella vista. PREVENZIONE: Molte cause di atrofia del nervo ottico non possono essere evitate. Le ferite al volto possono essere prevenute con misure di sicurezza standard. La maggior parte delle tali lesioni sono legate ad incidenti stradali e possono essere prevenute con l’uso della cintura di sicurezza. Il metanolo è la tossina più comune che causa atrofia del nervo ottico. Si può trovare nell’alcool domestico fermentato.
 
Di dr.psico (del 05/09/2007 @ 10:36:05, in Lettera N, visto n. 1937 volte)
E' il nervo più lungo del corpo umano, partendo dalla colonna vertebrale nel tratto lembo-sacrale. E' deputato alla sensibilità a alla mobilità delle gambe. E' anche detto nervo ischiàtico.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 16:27:39, in Lettera N, visto n. 1066 volte)
Complesso di fibre nervose frammiste a tessuto connettivo che si origina dal sistema nervoso centrale e lo collega con gli organi periferici. Si distinguono due principali tipi di nervi: encefalospinali e del sistema simpatico (ortosimpatico e parasimpatico). Gli encefalospinali (distinti a loro volta in nervi spinali e nervi cranici o encefalici)emergono direttamente dal nevrasse e si distribuiscono ai distretti superficiali e scheletrici del corpo. Conducono impulsi e stimoli che appartengono alla vita di relazione e per questo sono anche detti nervi somatici; sul loro decorso sono intercalati gangli somatici. I nervi del sistema simpatico invece si distribuiscono ai visceri, ai vasi, alle ghiandole, al cuore e a tutta la muscolatura liscia del corpo. Conducono impulsi e stimoli viscerali, propri della vita vegetativa e per questo sono anche detti nervi viscerali; sul loro decorso sono intercalati gangli viscerali. I nervi sono organi a forma di cordone composti da fasci e fascetti di assoni o neuriti con le loro guaine. Il nervo è avvolto da una guaina connettiva (epinervio), che invia prolungamenti intorno ai singoli fasci (perinervio) e intorno ai singoli fascetti (endonervio); nei nervi cranici in particolare, gli involucri esterni (epinervio e perinervio) sono sostituiti dalle meningi. Il colore dei nervi varia dal bianco al grigio, secondo il rapporto fra il numero di fibre mieliniche e amieliniche, fibre nervose prive di sostanza bianca di Schwann. Le fibre - dei nervi somatici come di quelli viscerali - possono essere efferenti, o motorie (cioè trasmettere gli impulsi motori dal sistema nervoso centrale alla periferia), oppure afferenti, o sensitive (cioè trasmettere gli stimoli sensoriali dagli organi periferici al sistema nervoso centrale) e i nervi possono contenere solo le prime (nervi motori), solo le seconde (nervi sensori) oppure le une e le altre (nervi misti). All'estremità periferica dei nervi sensitivi e di quelli motori si trovano talora formazioni anatomiche particolari: i nervi della sensibilità specifica - vista, olfatto, gusto, tatto e udito - sono collegati con recettori specifici, in grado di raccogliere gli stimoli (i nervi della sensibilità generale - dolorifica, termica, posizione, stiramento ecc. - invece, vengono stimolati direttamente senza recettori specifici interposti o, al massimo, attraverso corpuscoli sensitivi non specifici); i nervi motori - sia somatici che viscerali - terminano con dilatazioni chiamate giunzioni neuromuscolari (a livello delle quali vengono liberati i neurotrasmettitori) che possono avere la classica forma delle placche motrici o di grappolo. L'impulso nervoso (vedi nervoso, impulso) si deve a spostamenti ionici che determinano differenze di potenziale, il cosiddetto potenziale d'azione che genera le correnti d'azione. La zona attiva della fibra nervosa in un certo istante arriva fino a 5-6 mm nei neuriti di diametro maggiore.
 
Di riccardo (del 08/10/2013 @ 16:33:37, in Lettera N, visto n. 986 volte)
Il sistema nervoso trasmette i suoi segnali attraverso una variazione trasmissibile di potenziale elettrico che viaggia lungo le fibre nervose, determinata dall'inversione di polarità della membrana dei neuroni, in conseguenza di uno stimolo ambientale o dell'attività di un altro neurone, l'impulso nervoso. La velocità di trasmissione dell'impulso nervoso varia a seconda delle caratteristiche della fibra nervosa considerata. Le fibre mieliniche conducono l'impulso più velocemente (10-100 m/sec.) di quelle amieliniche (0,5-1,6 m/sec.). Le fibre mieliniche sono infatti dotate di manicotti di mielina che fungono da materiale isolante, separati a intervalli regolari da spazi, detti nodi di Ranvier, privi di rivestimento mielinico dove può avvenire l'inversione di polarità della membrana. In tal modo l'impulso salta da un nodo di Ranvier a un altro con notevole aumento della velocità di trasmissione.
 
Di Viola Sinismagli (del 03/03/2011 @ 14:53:14, in Lettera N, visto n. 2850 volte)
L'insieme delle strutture specializzate che presiedono alla percezione e al riconoscimento degli stimoli esterni e interni al corpo e che attivano le risposte effettrici coordinate di tipo volontario e involontario (attività riflesse). Il sistema nervoso dell'uomo è costituito da due componenti: il sistema nervoso centrale (SNC) e il sistema nervoso periferico (SNP). Il SNC è a sua volta suddiviso in encefalo e midollo spinale, che si trovano rispettivamente all'interno del cranio e del canale vertebrale. Nell'encefalo si riconoscono: il tronco encefalico, il cervello e il cervelletto. Encefalo e midollo spinale comunicano con la periferia tramite sistemi di fibre nervose riunite in fasci: i nervi (suddivisi in cranici, e spinali). L'insieme dei nervi, con gangli e recettori annessi, forma il SNP. Il sistema nervoso nel suo insieme viene anche classificato in somatico e viscerale, il primo che sovraintende alla vita di relazione, le cui funzioni sono controllate a livello cosciente, il secondo che presiede alla vita vegetativa, non controllato a livello cosciente, che presiede alla sensibilità dei visceri, all'attività della muscolatura liscia localizzata nelle pareti dei vasi e della maggior parte dei visceri del corpo umano. L'unità funzionale del sistema nervoso è il neurone, la cellula nervosa. Ogni neurone è costituito da un corpo cellulare, da un assonico (che porta l'informazione fuori dal corpo cellulare) e dai dendriti, prolungamenti citoplasmatici che conducono lo stimolo verso il corpo cellulare. A costituire un impalcatura di sostegno, e a svolgere una serie di funzioni collaterali all'attività dei neuroni c'è la glia (o neuroglia), il tessuto connettivo si trova soltanto intorno ai vasi che si addentrano in profondità nel parenchima. All'interno dell'encefalo si distingue anche un sistema di cavità, in comunicazione fra loro costituito dal canale centrale del midollo spinale, dal IV ventricolo, dall'acquedotto mesencefalico, dal III ventricolo e dai ventricoli laterali dell'encefalo. Queste cavità sono tappezzate dall'ependima e al loro interno scorre il liquido cefalorachidiano (liquor). Il liquido viene prodotto a livello dei plessi corioidei. Tra l'encefalo e la superficie interna della cavità cranica si trovano poi le meningi, rappresentate da dura madre, aracnoide e pia madre. Da un punto di vista macroscopico, nel SNC si riconosce la sostanza grigia, formata dai corpi cellulari dei neuroni e dalle fibre amieliniche, e la sostanza bianca, costituita dalle fibre nervose mieliniche, organizzate nelle formazioni assiali (midollo spinale e tronco encefalico) e soprassiali (cervello e cervelletto). Nel midollo spinale la sostanza grigia si centralmente, intorno al canale ependimale, e quella bianca è all'esterno, raccolta in fibre a decorso per lo più longitudinale; nel tronco encefalico la sostanza grigia si suddivide in numerosi nuclei, mentre quella bianca decorre frammista ad essi in fibre a direzione variabile; nel cervello e nel cervelletto la sostanza grigia costituisce una vera e propria corteccia esterna che racchiude la sostanza bianca, nella profondità della quale si trova di nuovo sostanza grigia (talamo, ipotalamo ecc.) e i nuclei della base. L'encefalo è poi diviso in due metà simmetriche, gli emisferi.
 
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