Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Proprietà degli organismi viventi di spostarsi nell'ambiente in cui vivono mediante movimenti attivi, resa possibile dall'apparato locomotore. Nell’uomo si usa più propriamente il termine deambulazione.
Insieme delle strutture anatomiche che provvedono alla locomozione. È costituito dallo scheletro, l'impalcatura ossea i cui elementi si connettono nelle articolazioni e sono mossi dai muscoli che rappresentano la parte attiva, mentre le ossa e le articolazioni rappresentano la parte passiva. I muscoli si collegano alle ossa mediante tendini e aponeurosi. L'apparato locomotore è messo in moto dal sistema nervoso.
Conosciuta anche come sindrome dell’uomo incatenato o sindrome da chiavistello. È stata descritta per la prima volta nel 1966 e consistente in un quadro clinico di paralisi e tetraplegia degli ultimi nervi cranici, condizione che provoca mutismo l'impossibilità di muovere i muscoli del volto. La coscienza è conservata ed esiste la possibilità di comunicare con i movimenti palpebrali o i movimenti oculari sul piano verticale. Si può avere dopo una condizione di coma caratterizzato da recupero dello stato di veglia. La sindrome è associata, nella maggior parte dei casi, ad un danno a livello del ponte, che provochi un'interruzione delle vie motorie discendenti, che vanno dai nuclei ventrali del ponte fino alle stazioni intramidollari.
Vedi locus.
Emissione di secrezioni uterine, i lochi, dalla vagina della donna durante il puerperio.
Secrezioni uterine che iniziano nei primi giorni del puerperio e terminano con la comparsa della prima mestruazione dopo il parto. Derivano da lembi della decidua, da coaguli sanguigni e dalla trasudazione della zona dove era inserita la placenta e sono l’espressione della detersione della cavità uterina e del rimarginamento del punto d’inserzione della placenta.
Piccolo lobo, o parte di un lobo, o porzione microscopica del parenchima di un organo ((l. epatico, l. polmonare, l. della ghiandola mammaria, ecc.) di cui rappresenta l'unità elementare funzionale in quanto vi sono rappresentati tutti gli elementi necessari e sufficienti al normale funzionamento dell’organo completo
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