Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Scienza che si occupa dell'educazione o rieducazione alla funzione fonatoria. Si rende necessaria in bambini con difetti di pronuncia, congeniti o acquisiti e anche negli adulti in seguito a evenienze che abbiano indotto disturbi del linguaggio, come interventi alle corde vocali, ictus, etc.
Di E.F. (del 19/04/2013 @ 09:36:17, in Lettera L, visto n. 3659 volte)
Indica ogni forma di disturbo del linguaggio.
Le cause della Logopatia sono: afasia, ritardo mentale, stato confusionale, demenza, difetti di articolazione della parola con funzioni intellettive integre. Quest’ultimo caso viene definito disartria e può essere dovuto a paralisi dei muscoli fonatori, atassia, paralisi cerebrale infantile, balbuzie.
Anche i disturbi della prosodia appartengono alle Logopatie e si manifestano sia in situazioni di compromissione cognitiva sia in lesioni della regione presilviana dell’emisfero non dominante (solitamente il destro).
Le disfonie sono altre forme di logopatia di origine non cerebrale causate da malattie della laringe o della sua innervazione.
Termine anatomico che indica la cavità nella quale è contenuto un organo o una struttura anatomica (per esempio, loggia cerebrale, loggia renale).
Sindrome caratterizzata da infiltrati polmonari fugaci associati a eosinofilia periferica. La sintomatologia è di solito modesta, si verifica tosse stizzosa, talvolta asma. Si manifesta in corso di infestazioni parassitarie.
Di E.F. (del 19/04/2013 @ 09:28:11, in Lettera L, visto n. 3153 volte)
E' così definita una zona della parete mediale della fossa nasale situata poco al di sotto della linea di unione tra
cartilagine del setto, il vomere e la lamina perpendicolare dell'etmoide.
E' una zona particolarmente vascolarizzata e più frequentemente soggetta a sanguinamento (epistassi) proprio per la
presenza dell’anastomosi tra i rami della carotide interna e i rami della carotide esterna.
Di E.F. (del 19/04/2013 @ 09:20:11, in Lettera L, visto n. 2306 volte)
Definisce la posizione di un gene o di un'altra sequenza significativa all'interno di un cromosoma.
Un locus può essere occupato da uno qualsiasi degli alleli del gene (forme alternative).
Le cellule diploidi o poliploidi vengono definite omozigoti se presentano il medesimo allele nello stesso locus per ogni cromosoma, mentre eterozigoti se possiedono diversi alleli nei loci corrispondenti.
(al plurale loci). Termine che può indicare una regione cromosomica nella quale è collocato un determinato gene, in qualunque sua forma (allele); oppure può indicare una zona circoscritta del sistema nervoso: locus coeruleus, regione nel tronco encefalico, tra il mesencefalo e il ponte di Varolio, caratterizzata da un particolare colore azzurro scuro, è il punto di arrivo di parte delle fibre sensitive del nervo trigemino; locus niger, striscia di sostanza grigia, contenuta nel peduncolo cerebrale.
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