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 Informazione medica libera per una salute senza condizionamenti... di Admin
Vogliamo creare uno strumento aperto a tutti che consenta a ognuno di noi, di qualunque estrazione sociale e grado d'istruzione, di qualunque tendenza politica e religiosa, di accedervi liberamente esprimendo le proprie considerazioni.

Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 14:23:01, in Lettera L, visto n. 1154 volte)
Genere di protozoi flagellati, il nome deriva dal medico W. Lambl che descrisse per primo questi organismi. L’esponente più noto è la specie Lamblia intestinalis (meglio nota come Giardia intestinalis) che vive nell’intestino dell’uomo e responsabile della giardiasi. Ha forma allungata, a pera, con due nuclei e quattro paia di flagelli, attraverso un paio di ventose si ancora all'organismo ospite. Quando le condizioni ambientali divengono sfavorevoli, il parassita si trasforma in una cisti, la forma quiescente, che può essere eliminata insieme con le feci dal soggetto. L’uomo si infetta in seguito all’ingestione di acqua o cibo contaminati da feci che contengono le cisti del parassita.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 12:57:55, in Lettera L, visto n. 1237 volte)
Punto di riferimento sulla scatola cranica nelle misurazioni del cranio. Si trova sulla linea mediana, in corrispondenza dell'incrocio delle suture che uniscono le due ossa parietali con l¡¯occipitale. Il tracciato di tali suture ricorda la forma della lettera greca ¦Ë, da cui deriva il nome. Nei neonati il punto di unione delle tre ossa ¨¨ occupato da una membrana fibrosa, la cosiddetta fontanella lambdoidea, che in seguito si ossifica.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 12:47:38, in Lettera L, visto n. 1826 volte)
Termine generico che indica tutti i disturbi dell’articolazione del linguaggio di origine nervosa, organica o funzionale. Le lalopatie comprendono le disartrie e le dislalie. Nelle lalopatie rientrano il tumulto della parola o la balbuzie. In genere questi disturbi sono correggibili con un’adeguata terapia medica, ortofonica ed eventualmente anche psichiatrica.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 12:23:16, in Lettera L, visto n. 1338 volte)
Fase dello sviluppo del linguaggio infantile che inizia tra il 4° e il 6° mese di vita. È caratterizzata dalla ripetizione di sillabe in serie (per esempio, ma-ma-ma, ba-ba-ba), i suoni tipici dei neonati. Questo periodo dello sviluppo è molto importante per lo sviluppo delle capacità comunicative del bambino poiché, attraverso le variazioni del ritmo e del tono con le quali vengono prodotti, diventano espressione di stati d’animo. In realtà il bambino comincia la lallazione in maniera casuale, quando cioè scopre non solo che riprodurre un suono può essere piacevole di per sè, ma può anche servire ad attirare l’attenzione di coloro che lo circondano.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 12:38:44, in Lettera L, visto n. 3611 volte)
Acronimo dall’inglese Lymphokine Activated Killer cells, ovvero cellule killer attivate da linfochine. Sono particolari cellule, facenti parte del sistema immunitario. Rappresentano la forma attivata delle cosiddette cellule NK (Natural Killer). Infatti alcuni linfociti coltivati in presenza di IL-2 (interleuchina) si trasformano in potenti killer capaci di eliminare un ampio spettro di cellule bersaglio tumorali, come pure linfociti autologhi che siano stati modificati dalla coltura, da alcuni virus o da apteni. Le cellule LAK vengono considerate un fenomeno funzionale, più che una sottopopolazione linfocitaria specifica. I precursori delle LAK possono essere divisi in due categorie principali: simil-NK e simil-T. Le cellule LAK non necessitano dei meccanismi di riconoscimento specifico (antigenico) tipici della funzione citolitica mediata dai linfociti T killer.
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 12:07:09, in Lettera L, visto n. 1403 volte)
Condizione patologica caratterizzata da impossibilità di chiudere bene le palpebre. Compare quando si ha paralisi del muscolo orbicolare e provoca lacrimazione e congiuntivite, che può complicarsi con lesione corneale (soprattutto ulcerazione). Può essere dovuta a lesioni del nervo facciale e di conseguenza del muscolo orbicolare, oppure a cicatrici che ritraggono le palpebre. La terapia dipende dalla causa, nei casi più difficili si ricorre a interventi di chirurgia plastica (tarsorrafia).
 
Di Dr.ssa Maglioni (del 10/01/2011 @ 11:55:40, in Lettera L, visto n. 4469 volte)
È un vuoto nella memoria, riguarda in genere ricordi circoscritti e relativi a periodi di tempo limitati. Questi disturbi, che possono essere temporanei o permanenti, sono dovuti di solito a patologie cerebrali organiche come traumi cranici, accidenti cerebro-vascolari acuti, stati confusionali di origine vascolare o tossica, demenze ecc. Le cause possono anche essere psicologiche e la perdita di memoria può riguardare eventi di particolare significato emotivo. Gli eventi interessati possono essere quelli antecedenti o susseguenti un fatto patologico, o entrambi.
 
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