Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Patologia contagiosa a trasmissione sessuale provocata da Chlamydia trachomatis. La patologia interessa i genitali esterni e le regioni circostanti. Inizialmente si ha una lesione che è rappresentata da un’ulcera singola non dolente che cresce in maniera spontanea in pochi giorni. Successivamente appare una linfoadenopatia, a carico dei linfonodi inguinali. I linfonodi si presentano solo cresciuti in volume, ma successivamente tendono a confluire tra di loro e formano rapporti con i tessuti soprastanti e quelli sottostanti, dando origine a piastroni duri e infiltrati. La cute sovrastante appare di colore violacea. Successivamente si aprono, al centro dei piastroni, delle fistole dalle quali fuoriesce pus. Il paziente presenta febbre, artralgie, cefalea, dolori addominali e meningismo. La patologia evolve lentamente, per mesi, se non viene curata in maniera adeguata i tessuti sono soggetti a sclerosi e si sviluppa elefantiasi dei genitali. Si cura con la somministrazione di farmaci antibiotici quali le tetracicline o le sulfonamidi
Vedi Hodgkin, morbo di.
Anche detta linfoangiografia, è una tecnica radiologica che, attraverso l'iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco a base di iodio, permette di vedere su radiografia i collettori linfatici e i linfonodi satelliti. Il composto usato per il contrasto è introdotto attraverso i dotti linfatici periferici. I linfonodi si impregnano del mezzo di contrasto iodato e questo dura per diversi mesi e anche anni quindi è possibile riconoscere con esami radiologici a distanza di tempo le loro eventuali modificazioni di forma e di struttura in rapporto alla evoluzione clinica e agli interventi terapeutici. Usata per esplorare i distretti linfatici lomboaortici e ileopelvici, principalmente in caso di seminoma del testicolo, per escludere la presenza di metastasi, e in caso di linfomi, cosi da valutare l'estensione e lo stadio di sviluppo del tumore.
È una tecnica di indagine diagnostiche per la visualizzazione dei linfonodi e dei vasi linfatici. Ormai in gran parte sostituita da tecniche più accurate e meno invasive come la TAC , la RMN o le indagini con ultrasuoni. La linfografia consta di due fasi, una di riempimento nella quale si osserva il mezzo di contrasto risalire lungo le vie linfatiche di un arto o dell'addome e giungere ai linfonodi e la seconda di immagazzinamento, che può durare anche settimane o mesi, e che consiste nella permanenza del contrasto all’interno dei linfonodi stessi. Permette quindi di distinguere quadri patologici e disfunzioni dei vasi linfatici e dei linfonodi.
Sinonimo di linfonodo.
Vedi Linfonodo.
E' un tumore maligno che interessa il timo, le tonsille palatine, linguale e faringea, così chiamato per la natura epiteliale di questi organi e per la presenza di numerosi linfociti nella struttura del tumore. Si presenta con tumefazioni ghiandolari multiple del collo, dovute a metastasi.
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