Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il glutatione, o GSH, è un tripeptide con proprietà antiossidanti formato da cisteina, glicina e acido glutammico.
Si tratta di un potente antiossidante, uno dei più importanti tra quelli che l'organismo riesce a produrre. Svolge un'azione fondamentale contro i radicali liberi e garantisce protezione nei confronti dei globuli rossi, impedendone l'ossidazione, che causerebbe emolisi.
A livello medico, viene utilizzato come antidoto all'avvelenamento da paracetamolo.
La glutammina è un amminoacido polare coinvolto nei processi digestivi. Una sua carenza può eventualmente portare anche a un esaurimento fisico. La glutammina si trasforma in acido glutammico nei neuroni, che muoiono se esposti in misura eccessiva alla sostanza. Non a caso si osserva un livello eccessivo di glutammina anche in chi è affetto dal morbo di Alzheimer e dalla corea di Huntington, oltre che nei malati di Sla.
La glutammina costituisce anche una fonte di energia per i muscoli, il che fa dedurre che l'esercizio atletico contribuisca ad abbassarne i livelli.
Aminoacido contenuto nel glutine, nella caseina, nella pepsina, nelle proteine dei muscoli e del tessuto nervoso. È un composto essenziale per il funzionamento della cellula tuttavia non è indispensabile immetterlo nell'organismo con la dieta in quanto le cellule sono in grado di sintetizzarlo. Il suo fabbisogno aumenta in caso di stress psicofisico e malattie. Tra le sue funzioni biologiche dalla sintesi proteica a quella dell'acido folico. Nel sistema nervoso è un neurotrasmettitore eccitatorio ed un precursore dell'acido gamma-amminobutirrico (GABA). Nell'industria alimentare viene largamente usato il suo sale sodico, il glutamato monosodico come esaltatore di sapidità.
Composto chimico della serie dei glucosidi, si forma nelle cellule del fegato dopo glucuronazione di composti chimici tossici.
Acido derivato dal glucosio, attraverso la reazione di glucuronazione, che avviene nel fegato, viene coniugato alle sostanze tossiche per eliminarle dall'organismo.
Reazione che avviene nel fegato che prevede la coniugazione di sostanze chimiche con acido glucuronico per renderle più facilmente eliminabili dall'organismo. Farmaci e sostanze tossiche (per esempio la bilirubina) vengono rese inattive con la glucuronazione e poi eliminate con le urine. L'enzima responsabile della glucuronazione è la glucuronil-transferasi. Difetti della glucuronazione causano alcune forme di ittero ittero, come quello neonatale o da latte materno e la sindrome di Crigler-Najjar.
Enzima che catalizza la reazione di trasformazione di uno zucchero aldoso a sei atomi di carbonio (con un gruppo fosfato al carbonio 6) in uno zucchero pentoso (con un fosfato al carbonio 5). È presente in notevole quantità nelle cellule in cui avviene la sintesi degli steroidi e degli acidi grassi (per esempio, nel fegato, nella ghiandola mammaria, nelle ghiandole surrenali). Si ritrova nei globuli rossi dove è indispensabile perché essi possano utilizzare il glucosio. Un suo deficit nei globuli rossi dà luogo a una delle forme di favismo.
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