Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Artrosi che interessa l'articolazione del ginocchio. Può interessare il compartimento interno o quello esterno, l'articolazione femoro-rotulea o l'articolazione in toto. È causata nella maggior parte dei casi dalle deviazioni in ginocchio varo, o valgo e dalle alterazioni dell'asse femoro-rotuleo.
Provoca dolore soprattutto durante la deambulazione e la salita e discesa delle scale. Porta all'ipotrofia del muscolo quadricipite e a una progressiva limitazione dell'escursione articolare.
Per la terapia, valgono le regole già descritte a proposito dell'artrosi.
La terapia farmacologica è essenzialmente palliativa e prevede antiinfiammatori e antidolorifici. Nelle forme iniziali e caratterizzate da una significativa deviazione assiale, è possibile eseguire interventi correttivi (le cosiddette osteotomie), per le forme gravi la soluzione è chirurgica, ed è rappresentata dalla protesi di ginocchio.
Stato doloso del ginocchio. Può essere provocato da svariate cause, da un trauma distorsivo, piuttosto da un problema di artrosi del ginocchio, o a un’infiammazione del tendine rotuleo.
Ormoni che regolano l'attività delle gonadi, cioè dell'ovaio e del testicolo. Le due gonadotropine sono l'ormone follcolostimolante (FSH) e l'ormone luteinizzante (LH).
Ormone secreto dal tessuto coriale della blastocisti impiantato e più tardivamente dalla placenta comprende sub-unità alfa e beta. La sub-unità alfa presenta delle caratteristiche simili agli ormoni: FSH, ormone follicolo-stimolante, all LH ormone luteinizzante e al TSH ormone che stimola la tiroide. La presenza della sub-unità beta nel sangue o nelle urine costituisce la base del test di gravidanza. Il riscontro di valori molto alti di beta-hCG indica invece mola vescicolare.
Organo anatomico dell'apparato riproduttore nel quale si formano i gameti e gli ormoni sessuali. Le gonadi maschili sono costituite dai testicoli, quelle femminili dalle ovaie.
Sinonimo di epicondilite.
Malattia caratterizzata da perdita graduale della vista o cecità notturna e da segni oculari che comprendono la liquefazione del corpo vitreo, la retinoschisi maculare e l’atrofia e la pigmentazione periferica dell’epitelio pigmentato della retina.
L’elettroretinogramma è estinto o marcatamente anomalo.
Origini e diffusione
E’ una malattia rara a prevalenza non nota. Maschi e femmine sono affetti in eguale misura.I pazienti giungono all’osservazione clinica nel corso delle prime duedecadi di vita per una cecità notturna associata a retinopatia pigmentaria insidiosa spesso bilaterale. Possono evidenziarsi retinoschisi periferica e ampie zone di degenerazione tipo lattice che provocano lacune retiniche.
Segni oculari associati possono essere la liquefazione del corpovitreo e la presenza di membrane epiretiniche. I pazienti possono sviluppare precocemente cataratta e distacco di retina. I vasi periferici retinici appaiono opachi o sclerotici. L’elettroretinogramma è estinto o marcatamente alterato già nei primi anni di vita. L’acuità visiva rimane relativamente stabile nelle prime due decadi, ma più tardivamente mostra un peggioramento significativo.
E’ una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva. Il gene responsabile non è noto.Criteri diagnosticiLa diagnosi rimane clinica e strumentale. Non esiste al momento un test genetico di conferma diagnostica.
Diagnosi differenziale
E’ necessario differenziare dalle altre forme di distrofia retinica:amaurosi congenita di Leber; distrofia vitelliforme di Best; distrofia vitreoretinica; retinite pigmentosa; retinite puntata albescens;malattia di stargardt.
Terapia
Non esiste al momento alcun trattamento causale della malattia. E’possibile effettuare un trattamento profilattico delle rotture retiniche asintomatiche per prevenire il distacco di retina,come nel suo caso.
E' una malattia genetica a trasmissione autosomica recessiva ,come lei diceva,ma non possono essere effettuati studi genetici specifici perchè non è conosciuto il gene responsabile!!!!
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