Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sono proteine globulari, contenute nel sangue. Si trovano nella frazione gamma, la più evidente, di un tracciato elettroforetico. Le gammaglobuline comprendono la quasi totalità degli anticorpi circolanti nel plasma, che assicurano la risposta immunitaria contro gli agenti patogeni.
I valori normali sono compresi tra 0,77 e 1,64 grammi per decilitro di sangue.
La diminuzione delle gamma globuline rispetto ai valori normali può essere dovuto a: malnutrizione, alterazione della funzionalità dei reni, ustioni, cure a base di farmaci immunosoppressori (impiegati nella cura delle malattie autoimmuni).
L’aumento delle gamma globuline può invece essere in relazione con moltissime malattie, tra cui: epatite cronica, cirrosi epatica, infezioni batteriche sia acute sia croniche, malattie causate da parassiti (per esempio il "verme solitario"), malattie autoimmuni e tumori.
Struttura nervosa appartenente al sistema nervoso periferico involontario, con l'aspetto di un piccolo rigonfiamento rotondo o fusiforme posto lungo il decorso dei nervi (nell'uomo e nei mammiferi). Si distinguono i gangli del sistema neurovegetativo o viscerali e quelli sensitivi o encefalospinali. I primi fungono da stazione intermedia nella trasmissione degli impulsi e contengono neuroni che trasmettono gli impulsi ad altri elementi nervosi. I gangli sensitivi, invece, si trovano lungo il decorso delle radici dorsali nei nervi spinali e lungo il primo tratto dei nervi cranici; in essi non avviene la ripetizione ma soltanto il transito degli impulsi nervosi.
I gangli sensitivi sono associati al V, VII, IX e X nervo cranico ed ai nervi sensitivi che giungono al midollo spinale.
I gangli autonomi, invece, mediano gli impulsi del sistema nervoso simpatico inducendo vari effetti, come la contrazione della muscolatura liscia, effetti sulla contrattilità cardiaca e la secrezione di alcune ghiandole.
Corpuscolo a sacciforme contenente liquido, posto nelle guaine tendinee.
Cellula che costituisce i gangli nervosi, che sono una struttura nervosa con l'aspetto di un piccolo rigonfiamento rotondo
Detta anche cancrena, è la necrosi più meno estesa di tessuti o di organi determinata da cause varie, che possono agire direttamente (come traumi, ustioni, congelamento, causticazioni e infezione putrida), oppure indirettamente per ischemia da parziale o totale occlusione di arterie (arteriosclerosi, trombosi, arteriti tossiche o flogistiche). La parte colpita appare secca, raggrinzita e di colore nero o verdastro, come se fosse mummificata. Il colore scuro è dovuto alla liberazione di emoglobina dovuta all'emolisi dei globuli rossi, effettuata dall'acido solfidrico che producono i batteri. Il risultato è la formazione di solfuro di ferro, che rimane nei tessuti.
La gangrena può colpire qualsiasi organo o tessuto, ma le sedi pifrequenti sono gli arti, specialmente quelli inferiori, il naso, i padiglioni auricolari, i polmoni, l'ppendice, l'intestino (da ernia strozzata). La terapia della gangrena, secondo le cause che la provocano, deve essere medica (locale e generale con chemioterapici e antibiotici) o chirurgica.
La sindrome di Ganser è una patologia complessa e difficile da diagnosticare. Attualmente, il DSM-IV considera la sindrome come un “Disturbo Dissociativo non altrimenti specificato”, in pratica è una manifestazione neuropsichiatrica in cui il soggetto manifesta reazioni trasognate, e non riesce a rispondere a semplici domande ma fornisce risposte “di traverso”, come se avesse dimenticato nozioni fondamentali. Fu descritta da Ganser che osservò alcuni detenuti ospedalizzati in strutture psichiatriche, è infatti una condizione che si riscontra di frequente in carcerati e soggetti traumatizzati. La sindrome di Ganser viene anche intesa come una reazione isterica basata su una motivazione inconscia del soggetto ad evitare la responsabilità, sforzandosi di sembrare infermo di mente. La sintomatologia è comunque caratterizzata dal puerilismo che si nota dall’aspetto recitativo che tali soggetti assumono.
Poliposi retto-colica di carattere familiare in genere associata ad osteomi, cisti epidermiche e talora fibrosi retroperitoneale. Il pericolo di degenerazione maligna è molto elevato in tutti questi casi.
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