Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Detta anche sventramento, è il venire meno della notevole protrusione di visceri attraverso gli strati interni e muscolari della parete addominale. Rappresenta una condizione patologica che essere la conseguenza di un rapido dimagramento o verificarsi in corrispondenza di una vasta cicatrice chirurgica: eventrazione postoperatoria o laparocele postoperatorio laddove si sia verificata suppurazione della ferita; paresi muscolare per sezione dei nervi cicatrizzazione per seconda intenzione a causa di drenaggio precoce; assorbimento del materiale di sutura. La terapia, quando possibile, è chirurgica e consiste in un intervento di chirurgia plastica addominale. Qualsiasi mezzo contenitivo esterno è soltanto palliativo.
Termine non del tutto preciso che indica l atto con cui si toglie la virilita, riferendosi sia all'asportazione del pene (definita da alcuni come emasculazione, pad esempio durante un intervento chirurgico di conversione sessuale)che dei testicoli (orchiectomia). Gli effetti cambiano notevolmente a seconda che venga praticata nel periodo prepubere o dopo il pieno sviluppo sessuale. Nel primo caso si assiste al mancato sviluppo (e in parte inversione) del tipo somatico e psichico virile, dei caratteri sessuali secondarî e degl'impulsi sessuali corrispondenti (eunuchismo vero) associato ad atrofie o ipertrofie endocrine collaterali (tiroide e timo; ipofisi e surrenali corticali).
Nel secondo caso invece si verificano parziali regressioni dei caratteri sessuali secondarî, e atrofia prostatica oltre ad un esagerato accumulo di grasso nei tessuti, senilità precoce, attenuazione e successivamente abolizione degli impulsi sessuali.
Intervento chirurgico che consiste nell' asportazione dei visceri dalla cavità naturale in cui sono contenuti.
Con questo termine si insica anche la fuoruscita di uno o più visceri da una breccia chirurgica o traumatica della parete. È provocata dalla rottura di tutti gli strati della parete addominale da cui vengono poi espulsi i visceri.In genere consegue ad interventi chirurgici che hanno richiesto la creazione di brecce operatorie oppure a traumatismi di notevole rilievo che hanno provocato gravi lesioni alle pareti delle grandi cavità dell’organismo. L’eviscerazione si verifica pressappoco nell’1% delle ferite chirurgiche con una mortalità del 20% circa.
Forma di neoplasia appartenente alla categoria dei sarcomi ossei. E' una delle 3 forme principali che compongono i "tumori della famiglia di Ewing", e rappresenta la forma più diffusa dopo l'osteosarcoma.Si manifesta soprattutto durante l'adolescenza (con l'età media intorno ai 16 anni) e in quella giovane adulta, mentre si verifica raramente dopo i 30 anni e in età neonatale.
Si manifesta maggiormente nelle diafisi delle ossa lunghe e le ossa piatte e nei tessuti molli profondi. Il tumore appare costituito da lamine di piccole cellule, rotonde che diventano di colore blue possono essere confuse facilmente con un linfoma o con un rabdomiosarcoma embrionale. La cura consiste in cicli di chemioterapia con doxorubicina, etoposide, vincristina e ifosfamide. tale terapia ha spesso risultati positivi venendo applicata prima dell’operazione chirurgica per la conservazione delle estremità.
Asportazione chirurgica che può riguardare un tessuto, un organo, una formazione patologica, una neoplasia, un corpo estraneo ecc. Tale operazione implica la sezione di tessuti dei quali fa parte la porzione anatomica oggetto dell’exeresi.
Sinonimo di strabismo concomitante divergente di un occhio all’esterno o in modo alternante di entrambi gli occhi. Può essere di natura congenita e causare successivamente una ambliopia (o diminuzione dell’acuità visiva) dell’occhio deviato.
Detta anche trasfusione sostitutiva, è un metodo terapeutico che consiste nel prelievo ripetuto di piccole quantità di sangue dal ricevente sostituito poi con quello del donatore fino al ricambio pressoché totale. Vi si può ricorrere nella malattia emolitica del neonato per rimuovere i globuli rossi ricoperti di anticorpi della madre e sostituirli con quelli normali provenienti da sangue di donatori di gruppo 0 Rh D -negativo. E' fondamentale che la procedura porti a uno scambio tra il 75 e l'85 del sangue fetale. La fototerapia costituisce in questi casi come trattamento aggiuntivo di notevole valore. Viene impiegata anche per altri tipi di anemie e in caso di uremia grave.
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