Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Sostanze (acidi, basi o sali) che disciolte in acqua o in altri solventi si dissociano in ioni, ossia in atomi dotati di carica elettrica positiva o negativa. Gli elettroliti si distinguono in forti o deboli a seconda del maggiore o minor grado di dissociazione, ovvero a seconda della quantità di molecole dissociate. I liquidi di cui è composto l'organismo sono elettroliti, i cui ioni sono fondamentali affinché i movimenti dell'acqua siano regolati e il pH mantenuto costante. La misurazione del numero di elettroliti nel sangue viene indicata per la valutazione del metabolismo idrosalino, che risulta alterato in caso di disidratazione o di patologie renali.
Tecnica diagnostica utilizzata per registrare l'attività elettrica prodotta dalla contrazione muscolare e studiare le variazioni qualitative e quantitative dei potenziali d'azione sia del muscolo, sia delle singole fibre muscolari. La registrazione viene effettuata mediante elettrodi (di superficie o ad ago), applicati in corrispondenza del muscolo da esaminare, o attraverso particolari microelettrodi, che rilevano direttamente dall'interno di singole fibre muscolari. Dopo opportuna amplificazione del segnale, il tracciato (elettromiogramma) viene visualizzato su di un oscilloscopio a raggi catodici e riprodotto mediante fotografia o registrazione su nastro magnetico. L'elettromiografìa evidenzia condizioni di denervazione e alterazioni muscolari (atrofie muscolari primitive caratteristiche delle distrofie muscolari progressive, malattie miotoniche, neuropatie compressive per esempio, da ernia del disco ecc.).
Sinonimo di nistagmografia. Tecnica che consente di registrazione del nistagmo, documentandolo in termini quantitativi e qualitativi. Con questa tecnica di può studiare sia il nistagmo spontaneo, che quello provocato dalla stimolazione dell'organo dell'equilibrio.
Esame per la registrazione dei potenziali d'azione dei fotorecettori e delle fibre ottiche. Viene eseguito, insieme ad altre indagini, nel caso delle malattie della retina e della coroide.
Metodo di indagine che si basa sulla registrazione dei potenziali d'azione della retina in risposta a stimoli luminosi. Viene impiegata quando la visualizzazione del fondo oculare è ostacolata e in tutte le patologie che investono la retina: opacità della cornea, del cristallino e dell'umore vitreo, degenerazioni tapeto-retiniche, affezioni vascolari della retina, distacco di retina e siderosi del bulbo. Viene impiegata anche in chirurgia, per l'indicazione e la prognosi di interventi.
Dett anche terapia elettroconvulsivante, è una forma di terapia delle malattie nervose e mentali basata sull'impiego di corrente elettrica per generare crisi convulsive. L'elettroshock, sperimentato per la prima volta da Cerletti e Bini nel 1938, consiste nell'applicazione al cranio di una corrente elettrica alternata di breve durata, e conseguenti perdita di coscienza e spasmo muscolare a cui fa seguito una breve fase di rilassamento muscolare e quindi una caratteristica crisi convulsiva generalizzata. L'esatto meccanismo di azione non è ben conosciuto. Per evitare alcuni disturbi (come la lussazione della mandibola e le fratture ossee) viene eseguito in anestesia generale. Disturbi della memoria possono essere permanenti dopo le applicazioni. L'elettroshock è indicato soprattutto per depressioni gravi, arresti psicomotori, schizofrenia. Il suo utilizzo, molto diffuso subito dopo la sua introduzione, è stato notevolmente ridotto grazie all'avvento dei trattamenti psicofarmacologici, e al giorno d'oggi è riservato ai casi di depressione senile o di depressione endogena con grave blocco psicomotorio.
Metodo fisioterapico utilizza impulsi elettrici per fornire stimoli eccitomotori su nervi o muscoli. Può indurre effetti sedativi nella terapia delle nevralgie e artralgie, ed effetti termici nella cura dei dolori articolari e artrosici.
L'elettroterapia può sfruttare la corrente continua o la corrente alternata.
I trattamenti elettroterapici che si avvalgono della corrente continua prendono il nome di galvanizzazione e ionoforesi(applicazione di correnti continue di pochi mA/cm2 al fine di veicolare dei farmaci per via cutanea), mentre i trattamenti elettroterapici in corrente alternata sono suddivisi in:
corrente alternata a bassa frequenza: utilizzo di correnti diadinamiche, elettrolipolisi e TENS; corrente alternata a media frequenza: utilizzo di correnti interferenziali, medie frequenze modulate, correnti di Traebert e treni d'impulsi; corrente alternata ad alta frequenza: correnti rettangolari, correnti triangolari, corrente faradica e correnti di Kotz.
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