Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Emissione delle feci dall'organismo.
Detta anche evacuazione, è l'eliminazione spontanea o indotta delle feci dall'intestino. Avviene attraverso un insieme di atti fisiologici,sia volontari che involontari. Le feci, raccolte nell'intestino crasso, vengono espulse attraverso l'ano. le feci giungono al segmento finale dell'intestino attravero movimenti di peristalsi che, in seguito al completo assorbimento di quanto utile all'organismo, spingono il materiale fecale verso l'ano.
Sia nell'uomo che negli altri animali, la defecazione avviene secondo ritmi biologici periodici, ma subisce facilmente alterazioni della frequenza, con conseguente stitichezza in caso di rarefazione o interruzione delle scariche; in genere la causa è di tipo fisico-meccanica, per cui si parla di stipsi funzionale e di defecazione ostruita. La mancanza totale di defecazione genera il cosiddetto blocco intestinale, che può anche portare alla morte. Anche prima di arrivare al blocco, però, la condensazione e l'indurimento delle feci (oppure la formazione di un vero e proprio fecaloma), causate da protratta ritenzione, possono provocare gravi lacerazioni della membrana del retto durante l'espulsione.
La defecazione è volontaria solo in modo parziale. Tutti i mammiferi possiedono infatti uno sfintere anale lche ha la funzione di impedire per periodi ragionevoli il rilascio casuale delle feci (ritenzione tonica) trattenendolo nel tratto finale dell'intestino. La volontarietà adulti si limita quindi alla continenza, dal momento che l'individuo non è in grado id agire sullo stimolo,ma ne può solo ritardare (entro certi limiti) gli effetti. I meccanismi di continenza non sono invece ancora ben sviluppati nei neonati.La defecazione nell'uomo è quindi prodotta dalla peristalsi (azione vermiculare) propria del colon sigmoideo, che ha la funzione di spingere il materiale fecale verso il retto. All'ingresso di questo segmento, che si distende fino a formare la ampulla recti o ampolla rettale, avviene la stimolazione delle terminazioni sensoriali del muscolo del retto, le quali attraverso il nervo pudendo inviano il segnale di necessità di evacuazione, che causa il noto riflesso (riflesso intrinseco). Questi riflessi possono essere condizionati da fenomeni come irritazioni, infiammazioni e processi patologici, come ad esempio nella dissenteria, caratterizzata dalla ripetizione involontaria delle azioni riflesse di espulsione e da feci voluminose ed acquose.
I fattori primari che influenzano la fisiologizzazione della peristalsi sono l'assunzione di acqua e il movimento fisico. Ad influire in modo perlopiù indiretto sulla peristalsi sono invece altri fattori come ad esempio l'età, l'alimentazione e l'assunzione di liquidi.
O dotto deferente, è il condotto che nell'apparato genitale maschile collega l'epididimo al dotto eiaculatorio per l'emissione dl liquido spermatico.
Infiammazione acuta o cronica a carico del canale deferente. Di solito origina per diffusione di processi infiammatori della parete posteriore dell’uretra o dell'epididimo. L'agente infettivo è spesso il gonococco, ma anche lo stafilococco e il colibacillo, ed il bacillo tubercolare. La patologia può portare a occlusioni cicatriziali del dotto che impediscono il passaggio dello sperma. Nelle forme acute i sintomi sono dolore e febbre, nelle forme acute questi sono meno evidenti. Può inoltre presentarsi un edema con essudazione purulenta. La terapia è a base di antibiotici, antinfiammatori e disinfettanti.
Porzione dell’arteria spermatica interna che si continua nel funicolo spermatico accollata al canale deferente, da cui prende il nome. Uscita dal tragitto inguinale arriva allo scroto e da qui al testicolo e all’epididimo.
Manovra d'emergenza che mira a sopprimere, tramite corrente elettrica, una fibrillazione atriale o ventricolare in corso. Lo shock elettrico è elettrico è prodotto con un apposito strumento, il defibrillatore.
Eliminazione della fibrina dal sangue, così da renderlo incoagulabile. È una tecnica è semplice, si agita il sangue appena prelevato in un recipiente che contenga palline di vetro, la fibrina vi si deposita e può essere eliminata.
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