Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Nome dato ad una lesione cutanea causata da un'infezione da parte del protozoo Leishmania tropica. Conosciuta anche come leishmaniosi cutanea. Data la sua diffusione nel bacino del Mediterraneo viene chiamata anche bottone di damasco. Il bottone d'oriente si presenta inizialemente come una macula che degenera poi in un nodulo sottocutaneo.
Recettore del gusto, situato all'interno delle papille gustative, capace di distinguere il gusto di ciò che mettiamo in bocca. In seguito al legame delle sostanze chimiche contenute nei cibi, e disciolte nella saliva, con i bottoni gustativi vengono inviati impulsi dalle terminazioni nervose del nervo linguale, verso il cervello. Il sapore finale che percepiamo assaporando un determinato cibo, è dovuto alla somma di sensazioni gustative, termiche e olfattive dei vari recettori.
Il Clostridium botulinum è un batterio gram-positivo che produce spore molto reistenti che si ritrovano nel terreno e nelle acque. Queste spore possono ritrovarsi in alimenti mal conservati. La tossina prodotta dal batterio è tossica (tossina botulinica).
Il botulismo è una malattia causata da un'intossicazione alimentare, provocata dall'ingestione di alimenti nei quali è presente la tossina del Clostridium botulinum.
I sintomi compaiono 12-36 ore dopo l'ingestione. In generale più i sintomi compaiono precocemente più la malattia è grave.
Il quadro clinico è caratterizzato da pupille fisse, dilatate, mucose secche, paralisi muscolare progressiva, che parte dal capo e va verso le braccia, ed elevata mortalità.
I sintomi sono quelli tipici dell'avvelenamento, con nausea, vomito, in circa un terzo dei pazienti. Sono pure sintomi precoci le vertigini, l'astenia e i capogiri, anche se non sono tipici. Un sintomo abbastanza tipico è la secchezza della bocca e della gola, dovuti alla paralisi, muscolare (motoria) o ghiandolare (secretoria).
La particolarità è l'assenza di anomalie nelle analisi cliniche.
Il botulismo può essere lieve con manifestazioni subcliniche oppure fulminante e portare alla morte nel giro di 24 ore.
Ai primi segni di rigidità cefalica e facciale è necessaria una tracheotomia immediata e il ricovero d'urgenza in reparto di rianimazione, somministrando ossigeno in sovrapressione durante il tragitto, praticando la rianimazione se necessario. Poi l'uso del polmone d'acciaio o altri mezzi di respirazione assistita, salvano la vita.
È necessario sottolineare che esistono altre due forme principali di botulismo: il botulismo infantile, provocato dall'ingestione delle spore batteriche che successivamente si sviluppano nell'intestino e producono la tossina, e la forma più rara di botulismo causata dall'infezione delle ferite.
Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di lassativi per eliminare la tossina non ancora assorbita e di un'antitossina specifica di tipo A e di tipo B e di tipo E in una unica dose. Va eseguita la profilassi dei parenti contaminati anche se asintomatici.
I miglioramenti sono rapidi e si hanno entro una settimana, mentre la debolezza generale, la stitichezza e le anomalie oculari persistono per settimane ed anche per parecchi mesi.
Si ha una mortalità del 60-70% (elevata) nel botulismo di tipo A negli USA. In Europa è più presente il tipo E che ha una mortalità minore, del 10-30%. Però il tipo E ha prodotto epidemie che hanno colpito quelle popolazioni che consumano pesce crudo, alle latitudini nordiche come i giapponesi, i canadesi e gli Inuit, con una mortalità del 30-50% dei casi totali colpiti.
Con la diagnosi precoce, il trattamento intensivo e l'uso di antitossine polivalenti la mortalità viene ridotta.
Quando il paziente ha superato la fase paralitica la prognosi per una guarigione completa è favorevole.
Sclerosi tuberosa
lesioni cutanee eritematose ricoperte da squame che possono evolvere in un carcinoma intraepiteliale squamocellulare.
Carcinoma spinocellulare in situ che può coinvolgere la cute e le mucose, come la bocca, l’ano e i genitali. Le lesioni hanno un decorso lungo e indolente. Si manifestano come lesioni abbastanza nette, eritematose, di colore rossastro, opache e a placche squamose. Il derma non è interessato dalla lesione. La diagnosi differenziale viene posta con il carcinoma basocellulare, la cheratosi attinica, il morbo di Paget e la leucoplachia. Il trattamento è essenzialmente chirurgico, con asportazione radicale della lesione. La variante localizzata sulle mucose viene spesso definita Eritroplasia di Queyrat.
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