Di seguito i lemmi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il Gadolinio è un mezzo di contrasto per la risonanza Magnetica ad Immagini ( MRI ) , non radioattivo, paramagnetico. E’ un metallo delle cosiddette terre rare; ha aspetto bianco-argenteo, è duttile e malleabile.
Iniettato per via endovenosa, il Gadolinio si accumula nel tessuto con alterazioni emettendo un’alta intensità di segnale, rendendo l’immagine più leggibile per il medico.
Il Gadolinio è poi rapidamente eliminato dall'organismo per via renale, e per questo si consiglia di bere. Ovviamente sono necessarie precauzioni per i pazienti con problemi renali.
Il Gadolinio è impiegato da anni in tutto il mondo senza aver causato gravi complicanze.
I più comuni effetto indesiderati sono : lieve cefalea e/o nausea e senso di bruciore al sito di iniezione. L’impiego del Gadolinio nelle donne in gravidanza richiede la valutazione del rapporto rischio/beneficio.
In una bassa percentuale di casi può presentarsi un calo pressorio e sensazione di testa vuota.
L’allergia al Gadolinio è rara. Comunque questo metallo, per la sua tossicità, deve essere legato ad un chelante ( DPTA ).
Detta anche eritrocitosi da stress o policitemia relativa ed eritrocitosi spuria, è una malattia che colpisce solitamente gli uomini sedentari e forti mangiatori. E' caratterizzata da sintomi come ipertensione arteriosa grave, rilevante poliglobulia, congestione della mucosa gastrica con ipercloridria, iperglicemia, ipercolesterolemia, iperproteinemia iperuricemia. La fine della malattia si ha dopo qualche anno a causa di sopravvenuta insufficienza cardiaca o incidenti vascolari cerebrali. Costituisce una falsa poliglobulia da emoconcentrazione.
È una sindrome che colpisce in genere uomini sedentari e forti mangiatori. È detta anche policitemia relativa, o eritrocitosi spuria o da stress. Si manifesta con ipertensione arteriosa grave, rilevante poliglobulia, congestione della mucosa gastrica con ipercloridria, iperglicemia, ipercolesterolemia, iperproteinemia, iperuricemia. In genere la malattia si conclude entro pochi anni in quanto sopraggiunge insufficienza cardiaca o si hanno incidenti vascolari cerebrali. Si tratta di una falsa poliglobulia, da emoconcentrazione.
È la tumefazione della ghiandola mammaria, non dolente, simile ad una cisti, che si manifesta durante l’allattamento. Si tratta di una formazione rotondeggiante, contenente pus e latte che può col tempo rompersi e creare un infiammazione dei tessuti circostanti. Di solito si forma per ostruzione di un dotto galattoforo o per un’infezione batterica. La terapia prevede l'asportazione chirurgica.
Infiammazione dei dotti galattofori. I canali escretori della ghiandola mammaria. È causato in genere da batteri (stafilococchi o streptococchi). Può accadere che l’infiammazione sia trasmessa anche alla ghiandola mammaria, causando una mastite. La terapia prevede la somministrazione di farmaci antibiotici e antinfiammatori.
Formazione anatomica relativa alla secrezione del latte. I dotti galattòfori sono i canali escretori delle ghiandole mammarie. Originano dai lobi ghiandolari e trasportano il latte al capezzolo.
Tecnica diagnostica che indaga lo stato di salute dei dotti galattofori. Si pratica iniettando un mezzo di contrasto ad alta viscosità nei dotti, che si rendono così riconoscibili nel loro percorso. L'indagine si utilizza per discriminare tra forme infiammatorie (galattoforiti) e neoplastiche. Viene indicata nei casi di galattorrea o di secrezione sieroematica dai capezzoli.
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