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Sostanze chimiche irritanti, iniettate nelle vene varicose per occluderle: nel punto in cui la vena è lesa viene prodotto un coagulo, che successivamente può svilupparsi e portare alla occlusione permanente della vena. Perché questo si verifichi il circolo deve essere temporaneamente arrestato, altrimenti il farmaco si allontana. Le sostanze utilizzate sono il morruato di sodio, il ricinoleato e linoleato sodico. A volte si osservano reazioni locali come bruciori, crampi, orticaria, oppure generali, ad esempio cefalea, nausea, vomito, sonnolenza.
Patologia che consiste in un processo di atrofia degenerativa della sclera dell'occhio, che si presenta flaccida e può subire perforazione. La sede elettiva è la regione ciliare. Le conseguenze sono assottigliamento e distruzione del tessuto sclerale con formazione di aree di deiscenza. Nei casi di perforazione già avvenuta oppure imminente la terapia prevede la chiusura della deiscenza con un intervento chirurgico. L'evoluzione della malattia dipende dall'estensione dell'area interessata, tuttavia non è favorevole. In terapia, è controindicata la somministrazione di corticosteroidi. La scleromalacia si manifesta in modo frequente nella poliartrite cronica primaria.
Asportazione chirurgica di una parte della sclera e dell'iride che viene eseguita in caso di glaucoma.
Timbro sordo e legnoso della voce, che si manifesta nel caso di alterazioni gravi delle corde vocali. Si associa spesso nelle neoplasie infiltranti della laringe rappresenta l’incapacità dell’organo a modificare i diametri della sua cavità.
Vedi Sclerosi sistemica.
La sclerodermia è una malattia di tipo autoimmune cronica e progressiva. Il termine deriva dal greco e significa “pelle dura”. In effetti, la patologia causa l'ispessimento della pelle, arrivando nei casi più gravi a interessare i tessuti degli organi interni come i polmoni, il cuore, i reni e l'esofago.
Si distinguono due categorie di sclerodermia, che si differenziano a loro volta in diverse tipologie:
1) Sclerodermia localizzata, che può evolversi in morphea o in sclerodermia lineare;
2) Sclerodermia sistemica (detta anche Sclerosi sistemica), che può essere C.R.E.S.T, limitata, diffusa e overlap.
Purtroppo al momento non c'è una cura precisa per la sclerodermia, ma una serie di trattamenti possono dare sollievo e rallentare il decorso della malattia, migliorando nel contempo la qualità della vita del paziente.
I farmaci che hanno un'azione antifibrotica sono l'interferone, l'isomero D della penicillamina, il tranilast – un derivato dell'acido antranilico –, l'halofuginone, il calcitriolo e l'inibitore chinasico imatinib.
La Sclerodermia, malattia rara cronica ed evolutiva interessa soprattutto le donne ( con un rapporto di 7/8 a 1 rispetto agli uomini), provoca fibrosi e danni endoteliali per eccessiva attività del sistema immunitario. E’ una malattia caratterizzata da un’ ispessimento della cute che può nel tempo estendersi anche agli organi interni (la fibrosi consiste nell’aumento del tessuto connettivo che circonda i tessuti, e gli organi maggiormente colpiti sono apparato gastrointestinale, polmoni, reni e cuore). Si stima che in Italia, ogni anno, contraggono questa patologia circa 1000 persone ed in generale le persone colpite da patologia potrebbero essere tra i 30 e i 50 mila.
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