Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Degenerazione della congiuntiva che assume un aspetto secco e biancastro con cheratinizzazione degli strati più superficiali. Si distinguono due forme: la prima è dovuta a carenza di vitamina A ed è associata alla xeroftalmia; la seconda segue a malattie locali (tracoma, difterite, pemfigo, causticazioni).
Particolare e duratura secchezza delle mucose della bocca dovuta a tutte quelle condizioni morbose che compromettono la secrezione salivare: malattie fortemente esaurienti, stomatiti, parotite epidemica ecc.
Porzione inferiore allungata dello sterno. È detta anche processo xifòide o appendice xifoidea o ensiforme.
Farmaco efficace nell'inibire la trombosi venosa profonda nella chirurgia dell'anca. Agisce per via orale inibendo l'enzima trombina.
Insieme di tecniche miranti al raggiungimento del completo equilibrio dell'uomo nella sua totalità fisica e spirituale, codificato dal filosofo indiano Patanjali (secolo V a.C.). il fine delle tecniche yoga è l'integrazione della personalità a livelli fisico, mentale e spirituale, con un "cammino" verso il distacco dalla materia e l'ascesa alla perfezione. L'approccio deve essere graduato e guidato, prestando attenzione a non forzare, non stancarsi, accettare il proprio limite, osservare le norme che regolano le "posizioni" (asana). Le asana sono molto numerose: in una normale scuola yoga occidentale, in tre anni di corso, se ne praticano generalmente una ventina. Successivamente in aggiunta si arriverà a praticare asane più complesse e delicate; il pranayama(respirazione), i bandha e i mudras (contrazioni), la concentrazione, la meditazione. Il processo completo dello yoga comprende si esplica attraverso otto "passi", e può coinvolgere ogni aspetto della vita oppure essere limitato a una pratica salutare da compiersi a intervalli regolari. In campo medico le tecniche yoga hanno una documentata efficacia nella prevenzione e nella cura di numerosi disturbi: asma bronchiale, disturbi cardiovascolari, ulcera, coliti, gastriti, stati ansioso-depressivi, disturbi legati allo stress o a sovraffaticamento, esaurimenti nervosi, astenia, disturbi psicosomatici e psichici. Per ogni trattamento terapeutico deve essere studiata una procedura, che consiste in una sequenza di posizioni calibrata sul paziente, sulla sua età e sul tempo che ha a disposizione. Lo schema subisce continue modifiche nel corso della terapia, in relazione alla risposta del paziente e alla valutazione del maestro di yoga, in accordo con il medico che ha stabilito la terapia. Questa varia per lunghezza e intensità, e può venire interrotta o sostituita da una routine normale qualora i sintomi del disturbo scompaiano o si affievoliscano, o il paziente prenda coscienza della loro origine. Lo yoga terapeutico è essenzialmente un sistema di autocura: secondo la filosofia yoga, infatti, le malattie e i disturbi sono il risultato di cattive abitudini alimentari o di errori di vita. La cura deve quindi consistere nella correzione di tali errori da parte dell'individuo stesso. Nella maggior parte dei casi è sufficiente una serie di asana da praticare con costanza; talvolta è necessario l'abbinamento di una o più tecniche respiratorie o di altre tecniche particolari. Lo yoga terapeutico si prefigge anzitutto di ottenere che l'esercizio avvenga in condizione di massimo rilassamento muscolare indotto volontariamente. La salute dipende da due fattori vitali: uno è la flessibilità e la forza della spina dorsale, l'altro il funzionamento efficiente degli organi situati nella cavità toracico-addominale. In particolare la spina dorsale deve essere mantenuta flessibile ed elastica, perché la rigidità spinale causa malattie e vecchiaia.
L'origine del nome è asiatica (la forma turca è dell'VIII sec., yogurut), probabilmente fu prodotto per la prima volta nei Balcani. La preparazione passa dalla fase di trattamento del latte (omogeneizzazione, pastorizzazione, definizione della quantità di crema ecc.) a quella di fermentazione, ottenuta con l'inoculo di colture selezionate di Streptococcus thermophilus e di Lactobacillus bulgaricus. Seguono operazioni di variazione del prodotto (come l'aggiunta di frutta). Con la fermentazione il lattosio viene scisso (idrolizzato) a glucosio e galattosio e il glucosio viene trasformato in acido piruvico che a sua volta è trasformato in acido lattico, responsabile del tipico sapore acidulo. L'acido lattico è anche responsabile della destabilizzazione delle micelle di caseina con conseguente coagulazione del latte.
Per legge può essere denominato yogurt solo quello ottenuto utilizzando i due fermenti sopraccitati. Lo yogurt dovrebbe essere uno dei cibi fondamentali nella dieta. Vantare le proprietà dei cibi spesso non ha molto senso: tutti i cibi contengono principi utili all'organismo come macronutrienti, vitamine, minerali ecc. Lo yogurt però ha caratteristiche uniche.
Il calcio - Contiene calcio, un microalimento che a differenza degli altri, non è assunto in quantità sufficiente in molte diete; l'affermazione è tanto più vera quando si parla al femminile. Il calcio potrebbe essere assunto anche dal latte o dai formaggi, ma lo yogurt ha il vantaggio di non contenere lattosio (a differenza del latte) e di essere poco calorico (a differenza dei formaggi).
L'indice di sazietà - Lo yogurt intero o alcune varietà di yogurt magro (per esempio quello greco) hanno un indice di sazietà molto elevato per cui sono molto indicati per essere inseriti in diete ipocaloriche. Da evitare invece i tradizionali yogurt da bere o quelli magri eccessivamente liquidi che hanno un indice di sazietà molto basso: sono poco calorici, ma, saziando di meno, si finisce per assumerne di più.
Un alimento completo - Lo yogurt intero è sicuramente un alimento completo perché contiene proteine, carboidrati, grassi.
Lo zabaione è un dolce tipico piemontese. Il nome (sambajon) deriva dal santo Giovanni di Baylon, protettore dei pasticcieri torinesi, in cui onore venne creato nel diciassettesimo secolo. Si ottiene sbattendo con una frusta i tuorli d’uovo in una teglia fino a farli montare, quindi si aggiunge del vino bianco (oppure del Marsala, del Porto o del Madera), quindi si pone la teglia sul fuoco. Si continua a mescolare per evitare che lo zabaione impazzisca, fino a ottenere un composto soffice e spumoso.
A questo punto si versa il dolce nelle coppe e lo si consuma, sia caldo sia freddo. Il contenuto calorico medio è di 250 calorie ogni 100 grammi.
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