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Vedi polmonite ab ingestis.
Viene individuato nel momento in cui, esercitando una pressione in corrispondenza del punto di Macburney (a metà della linea immaginaria che unisce l''ombelico con la spina iliaca anteriore superiore destra) si può provocare dolore a livello epigastrico.
Uno dei gruppi sanguigni del sistema AB0 (a-bi-zero), distinto a sua volta in due varietà, A1 e A2.
Pi greco.È il simbolo che indica la pressione osmotica
Metodo di utoterapia di Respirazione e Movimento in cui si coordinano le fasi della respirazione, detta dinamogena- dinamo genica(in grado cioè di favorire laricarica energetica, tratta direttamente dalla respirazione diaframmatici), con una o più posizioni o movimenti del corpo, predisponendo in tal modo il corpo o una delle sue parti alla normalizzazione. La respirazione dinamogenica con i suoi movimenti e micromovimentiu produce la forza correttiva e l’effetto terapeutico”.
I presupposti fondamentali del metodo sono l'effetto terapeutico della respirazione sull'organismo e la possibilità di praticarlo da soli, come forma di autoterapia.
Il metodo Zilgrei è basato su un meccanismo analogo a quello della chiropratica: tende a ridurre o a risolvere disturbi dolorosi legati ai cosiddetti blocchi vertebrali e articolari, combinando i principi della chiropratica con quelli di una corretta respirazione. È indicata in caso di dolori da artrosi cervicale e lombare, cefalee ed emicranie, sciatalgie. Le controindicazioni sono limitate: tumori ossei, gravi patologie dell'apparato cardio-respiratorio, fratture recenti.
Endoscopia specifica per l’esplorazione del cavo pleurico, attuata mediante introduzione, attraverso la parete toracica, di un toracoscopio che consente di esaminare la superficie polmonare o quella interna del torace e anche (facendo in questo caso uso di uno speciale toracoscopio operatore) di eseguire prelievi bioptici e interventi. Il toracoscopio è costituito essenzialmente di un tubo ottico introdotto in altro tubo metallico, munito a un estremo di lente e sorgente luminosa; il toracoscopio operatore, di calibro maggiore, è munito anche di ansa per elettrocoagulazione.
Muscolo flessore, abduttore e rotatore interno dell'anca. Di forma appiattita e allungata, si trova nella parte laterale dell'osso iliaco. Insieme al muscolo grande gluteo costituisce lo strato superficiale dei muscoli esterni dell'anca.
Origina dalla spina iliaca antero-superiore e dall'estremità anteriore della cresta iliaca. I suoi fasci muscolari, che decorrono lateralmente rispetto allo scheletro della coscia, si inseriscono in un lungo tendine che si fonde con la fascia lata formando un ispessimento, detto tratto ileotibiale. Quest'ultimo prosegue in basso inserendosi al condilo laterale della tibia.
La funzione è quella di flettere la coscia sul bacino, abdurla e ruotarla internamente.
È anche uno stabilizzatore del ginocchio quando questo è esteso, a ginocchio piegato esso è in grado di fletterlo e ruotarlo esternamente. Quando prende punto fisso sulla fascia e sul condilo tibiale, inclina il bacino dal proprio lato.
Inoltre stabilizza il corpo quando, nella deambulazione e nelle corse, poggia su un solo arto, quindi è importante nella stazione eretta asimmetrica, poiché è un potente stabilizzatore del bacino insieme alla muscolatura glutea.
Il muscolo tensore della fascia lata è innervato dal nervo gluteo superiore.
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