Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
E'la forma di atrofia muscolare spinale più grave, SMA 1, caratterizzata dalla perdita dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale e dei nuclei del tronco encefalico.
E'causata dalla delezione omozigote del gene SMN1 (loci 5q12.2-q13.3) che codifica per la proteina SMN (Survival Motor Neuron).
La trasmissione è autosomica recessiva, ma il 2% dei casi deriva da mutazioni de novo.
Viene diagnostica in età precoce, talvolta prima della nascita.
I sintomi riguardano l'ipostenia muscolare grave, quasi sempre simmetrica, con iniziale interessamento dei muscoli prossimali degli arti e poi successivo delle estremità distali (mani e piedi); sono comuni la suzione ipovalida e disturbi della deglutizione e dell'alimentazione; anche il pianto è debole.La fascicolazione della lingua è un segno patognomonico.
I riflessi osteotendinei profondi sono assenti e possono essere presenti lievi contratture, principalmente alle ginocchia, e scoliosi. I bambini non sono in grado di sedere senza supporto, e non raggiungono mai la deambulazione.
È comune l'insufficienza respiratoria.
Solitamente la prognosi è infausta: molti bambini muoiono entro 2 anni di vita per insufficienza respiratoria.[4] In alcuni casi invece i pazienti sono stabili, o addirittura i sintomi regrediscono, consentendo una vita più lunga.
Detta anche porpora trombocitopenica idiopatica. è una malattia autoimmunitaria acquisita, ad eziologia ignota, a patogenesi immune, caratterizzata da piastrinopenia dovuta a distruzione periferica e conseguente diminuzione delle piastrine e da un numero aumentato o normale di megacariociti midollari.
Esistono due forme di malattia di Werlhof una acuta autolimitantesi ad esordio infantile causata da infezioni virali e una forma cronica che colpisce gli adulti. Quest'ultima condizione è associata alla presenza di anticorpi che legandosi alle piastrine ne determinano la distruzione. Colpisce prevalentemente soggetti di eta compresa fra i 20 e i 40 anni con maggiore incidenza fra le donne. Le manifestazioni cliniche della malattia sono dominate dalle sindromi emorragiche da comparsa di petecchie e sanguinamenti mucosi. La piastrinopenia è costante.
La diagnosi di PTI, oltre ai dati forniti dall'anamnesi e dall'esame obiettivo, è legata al reperto di piastrinopenia con aumentato o normale numero di megacariocti midollari. La sopravvivenza delle piastrine autologhe è sempre ridotta e le piastrine sono per definizione ricoperte da autoanticorpi.
Nei casi più lievi non c'è bisogno di intervento terapeutico, e ci si limita a sostenere la produzione delle piastrine o in qualche caso a contrastare la reazione autoimmunitaria.
La terapia mira a innalzare il numero di piastrine e a normalizzare le condizioni dell'emostasi attraverso il blocco della produzione di anticorpi antipiastrine. In caso di mancata risposta della terapia si procede alla splenectomia cioè alla asportazione della milza.
Nella PTI acuta la guarigione avviene spontaneamente.
Quadro psicotico acuto con disturbi della coscienza deliri allucinazioni ipertonia discinesia. E' legata ad una carenza di tiamina (nota anche come vitamina B1) ed è propria dell'alcolismo, si risconta pure in individui con gravi squilibri dietetici o in particolari condizioni cliniche quali la dialisi peritoneale cronica, l'emodialisi, trattamento per la rialimentazione dopo digiuno prolungato.
I sintomi sono vomito, nistagmo, paralisi dei muscoli retti esterni che determina oftalmoplegia uni-/bilaterale, febbre, atassia e progressivo decadimento delle facoltà mentali che può giungere a tale gravità da determinare coma e morte.
In genere la diagnosi non risulta difficoltosa e la terapia da effettuarsi prevede la somministrazione di vitamina B1, che determina nella maggioranza dei casi un miglioramento della condizione del paziente.
Tuttavia è possibile che si sviluppi un quadro clinico caratterizzato da amnesia anterograda, diminuzione della capacità di apprendimento e confabulazione, la cosiddetta sindrome di Korsakoff.
Rara malattia intestinale ad eziologia sconosciuta caratterizzata dalla presenza di malassorbimento con diarrea e steatorrea per atrofia dei villi del tenue, calo ponderale, dolori articolari, anemia,ipoalbuminemia, disturbi neurologici, iperpigmentazione cutanea, splenomegalia e linfoadenopatie periferiche.
Colpisce 8 casi su 10 gli uomini in eta compresa tra i 40 e i 50 anni.
La malattia viene diagnosticata osservando la presenza di cellule schiumose ripiene di batteri nelle biopsie del digiuno.
la diagnosi si basa sul riscontro istologico di macrofagi PAS+, specie nella mucosa duodenale o in linfonodi ingrossati (più facile quando sono interessati linfonodi sottocutanei, più difficile nel caso di linfonodi profondi mal raggiungibili). La conferma diagnostica è data:
dal riscontro - al microscopio elettronico - di strutture bacillari con una caratteristica parete trilamellare,
dalla ricerca - mediante PCR di specifiche sequenze di DNA, sia in tessuti che nel liquido cefalorachidiano (nel sospetto di coinvolgimento del SNC).
La prognosi,in genere sfavorevole con decesso entro alcuni anni anche se sono stati segnalati casi di lunghe sopravvivenze.
La terapia consiste nell'uso di antibiotici a largo spettro per almeno 12-18 mesi associata, nelle fasi iniziali, a reidratazione e a supplementi nutritivi per via endovenosa, dopo la sospensione della terapia antibatterica si possono verificare recidive che talora regrediscono somministrando un ulteriore ciclo di chemioterapici.
Sierodiagnosi che permette di diagnosticare il tifo addominale o forme paratifiche. Consiste nel mettere a contatto il siero del paziente con batteri del tifo che in caso di positivita si aggregano.
Anello vascolare della circolazione cerebrale che mette in collegamento l'arteria carotide interna e l'arteria vertebrale dei due lati.
Esso è un importante anello anastomotico situato nella cisterna interpeduncolare, in rapporto con la faccia inferiore dell'encefalo, che circonda il chiasma ottico e le formazioni della fossa interpeduncolare.
È formato:
- in avanti, dal tratto iniziale delle due arterie cerebrali anteriori, unite fra loro dall'arteria comunicante anteriore.
- sui lati, dalle arterie comunicanti posteriori che, originate dall'arteria carotide interna, raggiungono l'arteria cerebrale posteriore dello stesso lato.
- in dietro, dal tratto iniziale delle arterie cerebrali posteriori, derivanti dalla biforcazione del tronco basilare.
Attraverso i tratti anastomotici del circolo di Willis si attua il regolare passaggio del sangue in varia direzione; ciò realizza un continuo conguaglio di pressione fra arteria carotide interna e arteria vertebrale con un’uniforme distribuzione del sangue a tutto l'encefalo.
Tumore maligno del rene che si origina nel feto da cellule multipotenti ed e quindi simile a un teratoma. Per incidenza e secondo solo al neuroblastoma colpisce i bambini con un picco di maggiore frequenza tra il primo e il terzo anno di vita. Il segno clinico principale spesso unico e costituito dalla presenza di una massa addominale. A volte si presentano ematuria febbricola anemia decadimento generale disappetenza ipertensione raramente dolore addominale. Le metastasi a distanza colpiscono polmoni ossa fegato e cervello frequente l interessamento per contiguita delle ghiandole surrenali. La terapia comporta quando possibile la nefrectomia; più piccolo è il bambino, più facilmente l'asportazione del tumore è radicale. In questi casi la guarigione e superiore all' 80%. Se la massa tumorale ha già invaso i tessuti vicini o sono presenti metastasi si esegue la radioterapia, la chemioterapia con actinomicina D vincristina adriamicina ciclofosfamide e cisplatino va eseguita in ogni caso per prevenire le metastasi.
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