Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Valvola del cuore che mette in comunicazione l'atrio e il ventricolo sinistro, regolando il flusso del sangue dall'atrio al ventricolo.
Alterazione della funzionalità delle valvole cardiache che, per malattie congenite o acquisite, o non si chiudono completamente, per cui il sangue ritorna nella camera da cui proviene (insufficienza); o non si aprono completamente, per cui il sangue è impedito nel deflusso (stenosi); o presentano entrambi questi inconvenienti (stenoinsufficienza).
Il vanadio è il componente essenziale di alcuni enzimi, in particolare la vanadio-nitrogenasi, usata da alcuni microorganismi per fissare l'azoto.
In fase di sperimentazione, è emersa la sua capacità di alleviare i sintomi del diabete mellito, grazie a un effetto simile a quello del cromo sul metabolismo degli zuccheri.
La ricerca medica suggerisce che il vanadio potrebbe essere un possibile agente terapeutico grazie alla sua attività sulla secrezione insulinica e alle sue proprietà insulino-simili a livello periferico, sebbene il meccanismo attraverso cui la sostanza produce i suoi effetti rimanga ancora da chiarire del tutto.
La varicella è una malattia infettiva, epidemica ed esantematica causata dal virus Varicella-zoster, che appartiene al gruppo degli Herpes-virus.
La malattia colpisce in gran parte bambini, perché il contagio, che avviene mediante goccioline di saliva disperse nell'atmosfera e il contatto con le eruzioni cutanee, è particolarmente favorito in specifici ambienti sociali, primo fra tutti la scuola.
La varicella ha un periodo di incubazione di 2 o 3 settimane. In seguito si caratterizza per la presenza di un rash accompagnato da febbre non elevata. L'effetto più evidente è la comparsa di bolle (papule) rosse che si trasformano in piccole vesciche, a loro volta destinate a diventare croste che cadono nel giro di qualche giorno.
Esaurita la fase di invasione primaria, il virus non scompare del tutto, ma si ritira nelle terminazioni nervose e in alcuni soggetti tende a manifestarsi nuovamente come herpes zoster, una patologia più comunemente nota con il nome di Fuoco di Sant'Antonio.
Il prurito che si avverte con l'esantema varicelloso è dovuto alla prima e più blanda sollecitazione del virus nelle terminazioni nervose. Ogni individuo che ha contratto la varicella può essere in futuro un ammalato di herpes zoster.
La terapia è volta ad attenuare i sintomi, con l'utilizzo del paracetamolo per la febbre e degli antistaminici per il prurito.
Le varici sono vene superficiali dilatate. La dilatazione può essere localizzata o diffusa. Sono causate nella maggior parte dei casi da compressione dei vasi venosi, trombosi delle vene profonde e insufficienza delle valvole venose.
Costituiscono fattori di rischio specifici per le donne la gravidanza, l'età e l'obesità. Le varici si annunciano non solo attraverso i tipici cordoni bluastri, ma anche tramite una serie di sintomi quali crampi notturni, senso di gonfiore ai piedi, formicolii, facilità all'ematoma, pelle secca e lucida con comparsa di eczemi.
La maggior parte delle varici si trova negli arti inferiori, ma possono presentarsi anche anche a livello faringeo, dell'esofago e della vagina.
Le principali contromisure stanno in una postura non eretta, nell'utilizzo di calze elastiche e, in casi più seri, nella scleroterapia, ovvero nell'intervento diretto sulla vena tramite iniezioni sclerosanti, o nell'assunzione di eparinoide, che migliora il microcircolo. Si può anche ricorrere a una tecnica chirurgica chiamata “stripping”, che elimina le vene malate.
Come forma di prevenzione, farebbe bene camminare almeno un'ora al giorno, evitare lunghe esposizioni al caldo, non indossare calzature strette, mantenere un peso corporeo adeguato, integrare la propria dieta con fibre e Vitamina C.
Il varicocèle è la dilatazione patologica e irreversibile delle vene del testicolo; nell'80 per cento dei casi si verifica nel testicolo sinistro, più raramente è bilaterale o a destra.
E' una patologia che colpisce circa il 20 per cento della popolazione maschile. Generalmente la patologia si "propaga" anche nel testicolo di destra, per un meccanismo auto immunitario non ben chiarito, nel giro di qualche anno, portando alla sterilità. Infatti le vene dilatate producono un ristagno di sangue nel testicolo che impedisce la produzione degli spermatozoi in misura sufficiente alla procreazione.
La causa del varicocele è un'anomalia anatomica che impedisce il ritorno del flusso sanguigno dal testicolo al cuore attraverso la vena spermatica; il sangue non riesce a risalire lungo la vena e con un reflusso tende a tornare indietro.
La diagnosi è molto facile, in quando il groviglio di vene dilatate è di solito rilevabile al tatto. Gli esami consigliati per avere un'esatta valutazione della situazione sono l'eco-color-doppler, un'indagine a ultrasuoni in grado di quantificare i danni al circolo venoso. In alternativa si pratica un esame radiologico, la flebografia, che utilizza un liquido di contrasto iniettato nella vena della coscia e che raggiunge la vena spermatica.
La cura è solitamente chirurgica e consiste nel praticare un'interruzione nella vena spermatica nel punto più alto possibile, eventualmente unendo la parte inferiore a una vena della coscia. È applicabile anche la tecnica laparoscopica (chirurgia meno invasiva che si avvale di telecamera e sistema ottico) adatta per i casi bilaterali o per i pazienti in cui le altre tecniche non risultano praticabili (obesità, presenza di altre patologie concomitanti). Inoltre, se si pratica la flebografia è possibile iniettare nella stessa seduta oltre al liquido di contrasto anche uno sclerosante che raggiunge la vena spermatica.
L'intervento risolutore permette di recuperare la fertilità da parte dell'uomo, anche se le percentuali di successo dipendono dai casi individuali. Inoltre è possibile avere una recidiva, che statisticamente interessa il 5-15% dei casi. In questa patologia risulta molto importante la tecnica e l'abilità del chirurgo nell'eseguire l'intervento e nella scelta delle modalità più adatte alla situazione individuale del paziente.
Processo infiammatorio dei vasi sanguigni. Ne esistono diverse forme: in alcune sono interessati quasi esclusivamente i vasi, altre sono associate a malattie sistemiche. La causa è spesso sconosciuta, anche se attualmente si ritiene che la quasi totalità delle forme sia dovuta a un meccanismo di tipo autoimmune. Sembra avere un ruolo fondamentale la deposizione nella parete dei vasi di immunocomplessi (complessi antigene-anticorpo), capaci di attirare la cascata del complemento, responsabile a sua volta dello scatenamento di tutta una serie di reazioni di tipo infiammatorio, responsabili del danno vascolare. Se non trattate, le vasculiti possono essere anche molto gravi. Si manifestano con sintomi diversi in relazione ai vasi interessati. Molto frequente è il coinvolgimento della cute, del rene e delle articolazioni. La terapia si basa essenzialmente sulla somministrazione di farmaci ad azione immunosoppressiva, in particolare di steroidi e ciclofosfamide.
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