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L'urografia è un esame radiologico basato sul mezzo di contrasto che permette di esplorare l’apparato urinario.
L'indagine si basa sull'eliminazione di urina contenente mezzi di contrasto iodati che la rendono opaca e permettono quindi di rendere visibile le cavità naturali deputate alla sua eliminazione: bacinetto renale, uretere, vescica urinaria.
Prima di procedere con l’esame devo essere fatti alcuni esami clinici (es. elettrocardiogramma, azotemia, glicemia, creatininemia, protidogramma elettroforetico) ed è inoltre indispensabile svuotare l’intestino (purganti e climi il giorno prima).
E’ indicata una dieta a base di alimenti che non contengono scorie nei giorni precedenti l’esame ed è previsto un digiuno di almeno 8 ore prima dell’esame stesso.
Le controindicazioni previste si limitano ad un eccesso di azotemia, cardiopatie gravi o mieloma e a volte può verificarsi una reazione allergica (nausea, vomito, prurito, tosse, eruzioni cutanee) di lieve entità ai mezzi di contrasto utilizzati.
L'urologia è una branca specialistica medica e chirurgica che si occupa delle patologie a carico dell'apparato genito-urinario, cioè reni, ureteri, vescica, prostata, organi genitali esterni. La storia dell'urologia ebbe sviluppo in tempi molto antichi nel Sud Italia e nella Magna Grecia, sembra che il primo urologo documentato su libri di medicina abbia eseguito il primo intervento in Sicilia.
Di bob (del 13/01/2012 @ 18:34:36, in Lettera U, visto n. 1415 volte)
Composti organici che si formano nel corso del processo di produzione dell’eme (composto chimico derivante dall'unione delle porfirine con ferro bivalente). La presenza di uroporfirine negli escreti riveste un significato patologico, mentre nella vita embrionale rappresenta il primo pigmento costituito come substrato fondamentale per la produzione di globuli rossi.
Di bob (del 16/01/2012 @ 15:09:16, in Lettera U, visto n. 1068 volte)
Questa indicazione viene usata nei medicinali come unguenti, pomate e in quelle forme farmaceutiche da applicare alla pelle, mucosa orale ed eventualmente su abrasioni e ferite.
Di bob (del 16/01/2012 @ 15:10:19, in Lettera U, visto n. 1149 volte)
Indicazione generica che comprende varie forme di somministrazione di un farmaco: per via orale, endovenosa, rettale, perlinguale, intramuscolare.
Danno ai tessuti cutanei conseguenti all'esposizione più o meno prolungata a agenti termici, chimici o a sorgenti elettriche. L'entità del danno prodotto è direttamente correlata al tipo di agente, al tempo di esposizione, alla sede corporea interessata, all'età del soggetto. Le ustioni possono essere classificate in base alla profondità in:
- ustioni di I grado o superficiali: con interessamento esclusivamente dell'epidermide. Clinicamente si manifestano con arrossamento, edema e dolore.
- ustioni di II grado o a medio spessore: con interessamento del derma superficiale (II grado superficiale) e profondo (II grado profondo), che clinicamente si presentano con una colorazione dal rosa pallido al bianco.
- ustioni di III grado o a tutto spessore: con interessamento della cute a tutto spessore, coinvolgendo pertanto anche il tessuto sottocutaneo (ipoderma). Le aree si presentano bianche, tese, non dolenti. Il grado estremo prende il nome di carbonizzazione.
Organo cavo dell'apparato genitale femminile, collegato alle ovaie tramite due condotti chiamati tube di Falloppio e all'esterno per mezzo della vagina.
Permette di accogliere l'embrione durante il suo sviluppo.
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