Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Antivirale utilizzato nella profilassi contro le infezioni da herpes simplex e zoster.
Ottavo paio di nervi cranici con funzioni sensoriali. Ciascun paio è costituito da due nervi distinti (cocleare e vestibolare).
Esame della funzione uditiva mediante prove con la voce (afona, di conversazione) e con il diapason (di Rinne, di Weber, di Schabach, di Bonnier, di Gellé, di Bing)
Misurazione della frequenza e dell'intensita di un acufene effettuata attraverso eseguita un normale audiometro. Durante la misurazione, il paziente viene invitato a segnalare il tono più simile all'acufene percepito.
Disturbo sensoriale consistente nella percezione di suoni e rumori (generalmente soffi, fischi e ronzii) in assenza di stimoli sonori esterni, provocati da un'alterazione periferica interna o esterna che può essere congenita o acquisita. Purtroppo la cura degli acufeni non è cosa facile, anzi spesso ottiene scarsi risultati. I motivi sono da ricercare nella difficoltà di determinarne l'esatta causa, nell'irreversibilità del processo che li ha provocati, nell'assenza di farmaci veramente efficaci. Su molti farmaci esistono pareri discordi fra gli stessi specialisti, a riprova dell'estrema diversificazione del fenomeno. Esistono molti studi condotti su numeri limitati di pazienti che sembrano significativi, ma ripetuti su altri campioni non danno gli stessi risultati. Fra le cure impiegate si possono ricordare gli antidepressivi, i tranquillanti, la vinpocetina e la vincamina (per il miglioramento della microcircolazione), la betaistina (disponibile in Europa, ma non ancora approvata dalla FDA americana) e fra i rimedi naturali il gingko. Altre terapie (vasodilatatori, diuretici, antistaminici) sembrano di minore efficacia e spesso in contraddizione fra di loro
Complesso proteico formato dall'actina e dalla miosina che fornisce ai muscoli le proprietà contrattili.
Malattia infettiva causata da actinomiceti, ospiti abituali della bocca. In condizioni particolari possono virulentarsi e produrre la malattia, della quale si conoscono due forme, una umana e una bovina.
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