Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Intervento consiste nell'incidere chirurgicamente la parete anteriore della trachea nel metterne in continuità la mucosa con la cute del collo al fine di consentire il passaggio dell'aria direttamente dall'esterno all'interno dell'organo attraverso una cannula inserita nella ferita, bypassando la glottide. Viene attuata in molte urgenze respiratorie quando, stenosi e paralisi laringee, tetano, corpi estranei, rendono impossibile la respirazione oppure quando un tumore ha reso necessaria l asportazione della laringe.
La tracheostomia permanente rende impossibile l'emissione della voce dal momento che l'aria nella respirazione non passa piu dalla laringe.
Le complicazioni possono essere immediate, precoci e tardive
Immediate: pneumotorace o pneumomediastino, fistola tracheoesofagea, lesioni ai grandi vasi sanguigni del collo o ai nervi laringei (paralisi delle corde vocali).
Precoci: secrezione di muco, spostamento della trachea, arresto respiratorio ed edema polmonare post-ostruttivo (nei pazienti con ostruzioni croniche alle vie aeree superiori, dovuto alla respirazione forzata dall'ipossia a cui questi sono assuefatti).
Tardive: sanguinamento dalla fistola tracheoinnominata (può essere copioso), stenosi tracheale per l'ischemia indotta dalla cuffia del tubo endotracheale, fistola tracheoesofagea o tracheocutanea, ed eventuali deformità cosmetiche che possono presentarsi dopo la decannulazione.
Complicanza frequente del metodo PercuTwist è la frattura degli anelli tracheali; mentre la desaturazione (riduzione dell'ossigeno nel sangue) si può verificare in corso della metodica di Fantoni, a causa della sua complessità operativa.
Grave forma di infezione della congiuntiva e della cornea (cheratocongiuntivite) ad andamento cronico, causata da un batterio gram-negativo trasmesso da mosche o per trasferimento diretto attraverso mani e panni infetti.
Il tracoma esordisce come una congiuntivite follicolare, la cui sintomatologia è quasi nulla finchè i follicoli si ingrossano, e la congiuntivite si cronicizza dando luogo a lacrimazione, abbagliamento, annebbiamento. Questa è la fase di maggiore contagiosità. La fase successiva è quella cicatriziale, in cui si hanno alterazioni delle palpebre, con adesioni e retrazioni come entropion, ectropion, trichiasi, e della secrezione lacrimale, che comportano un danno alla cornea (xeroftalmo). L'esito più grave è la comparsa di un'opacità della cornea, che provoca cecità. La terapia si basa sull'uso tempestivo di pomate antibiotiche. I casi più gravi, perlopiù dovuti alla trascuratezza dei soggetti ammalati, necessitano di una terapia chirurgica e talora impongono il trapianto della cornea, una volta che l'infezione sia stata dominata.
Ideato da Johannes Heinrich Schultz, è un “metodo di autodistensione da concentrazione psichica passiva che consente di modificare situazioni psichiche e somatiche”. È essenzialmente un allenamento (training) che si genera da sé (autogeno)che insegna prima con la guida di un istruttore poi autonomamente a modificare situazioni psichiche e somatiche dolorose o di stress grazie all apprendimento graduale di un ciclo di esercizi di tipo inferiore-somatico e uno di tipo superiore-psichico.
Il Training Autogeno ristabilisce il giusto equilibrio ideoplastico tra sistema parasimpatico e simpatico può essere un valido aiuto di tipo auto-rigenerativo. Con il training autogeno si ottiene una decontrazione somatica progressiva grazie a una concentrazione del pensiero su quanto accade nel nostro organismo e su determinante sensazioni cenestesiche come la pesantezza e il calore per esempio si sente il calore e la pesantezza delle gambe e delle braccia ci si sente respirare si ascolta il battito del cuore ecc.
Questo conduce all'annullamento degli stati di stress, allo scioglimento delle tensioni e all eliminazione del dolore. Può essere applicato anche in terapia di gruppo. E' impiegato tra l'altro anche nella preparazione al parto (RAT) e in campo sportivo per migliorare le prestazioni agonistiche in quanto si e rivelato capace di abolire le tensioni prima della gara.
Analgesico somministrabile per via orale intramuscolare o endovenosa appartenente alla classe degli analgesici-narcotici deboli 2 gradino della scala OMS ma comunque ad azione centrale in quanto anch esso cosi come la morfina esercita la sua azione legandosi prevalentemente ai recettori del sistema nervoso centrale. Gli effetti collaterali possibili consistono in nausea vertigini sedazione cefalea stipsi ostinata mentre alle dosi consigliate non vi e rischio di depressione respiratoria. Puo potenziare l effetto sedativo degli alcolici.
Come dice il nome sono enzimi che intervengono nella transamminazione,
Nella trasformazione cioè di un amminoacido in un altro. Normalmente sono presenti sia nel fegato che nei muscoli, dove partecipano alla trasformazione degli amminoacidi in energia, soprattutto se l'impegno fisico è lungo e impegnativo. Valori normali sono inferiori a 40 mU/ml (GOT e GPT) e inferiori a 18 mU/ml (SGOT).
Disturbo dell'identita sessuale caratterizzato dal sentirsi psicologicamente di sesso opposto a quello biologico. Le persone transessuali, quindi, si sentono uomini in un corpo femminile o donne in un corpo maschile. La persona transessuale sente impossibile condurre un esistenza consona al proprio sesso in riferimento ad abbigliamento affetti lavoro hobby e prova vivo disgusto nei confronti dei propri genitali. Prova attrazione sessuale verso persone del proprio sesso anatomico ma la relazione e vissuta come eterosessuale e non omosessuale. Cerca di adeguare il suo aspetto esteriore, l'abbigliamento e il comportamento a quelli del sesso desiderato e a partire dall'adolescenza cercherà di ottenere cure ormonali.
La condizione transessuale e' abbastanza rara: riguarda meno dello 0.005% della popolazione mondiale. Questo vuol dire che in Italia vivono alcune migliaia di transessuali.
La maggior parte degli studi clinici in questo campo concordano sul fatto che il transessualismo sia il risultato di una combinazione complessa di fattori psico-socio-biologici.
Non vi sono cause mediche accertate alla base del transessualismo anche se alcuni autori ipotizzano fattori genetici od ormonali che avrebbero agito gia durante la vita fetale l origine sarebbe dunque da ricercare in ambito psicologico. Poichè l'identità sessuale si struttura entro il terzo anno di vita si puo ipotizzare che in questo periodo agiscano a livello profondo fattori disturbanti di ordine relazionale familiare culturale e sociale transessualismo primario.
Si definisce transessualismo secondario invece una condizione acquisita piu tardivamente in seguito a condizionamenti sociali economici o a eventi traumatici per esempio un soggetto travestito che prostituendosi in abiti femminili finisca per assumere progressivamente una identita femminile giungendo a desiderare il cambiamento di sesso. La variazione del sesso e la successiva variazione anagrafica del nome sono consentite in Italia a norma di una legge del 1982.
Condizione di un soggetto che vive come se facesse parte dell'altro sesso, assumendone aspetto esteriore e modalità di comportamento; non è da confondere con l'omosessualità.
Si parla più precisamente di Disturbo di Identità di Genere (DIG) o disforia di genere. Secondo il DSM-IV, i criteri diagnostici per identificare il disturbo dell'identità di genere sono i seguenti:
1. Il soggetto si identifica in maniera intensa e persistente con individui di sesso opposto (a quello anagrafico)
2. Questa identificazione non deve essere semplicemente un desiderio di qualche presunto vantaggio culturale derivante dall'appartenenza al sesso opposto (a quello anagrafico).
3. Deve esserci l'evidenza di una condizione di malessere persistente o di estraneità riguardo al proprio sesso anagrafico.
4. L'individuo non deve presentare una condizione di intersessualità (es. sindrome di insensibilità agli androgeni o iperplasia surrenale congenita)
5. Deve esserci un disagio clinicamente significativo o compromissione in ambito sociale, lavorativo e nelle relazioni interpersonali.
Vengono usati i termini MtF per definire persone in transizione dal sesso maschile al femminile e FtM per la transizione dal femminile al maschile.
L'iter per la riattribuzione di sesso è molto lungo e prevede visite psicologiche, endocrinologiche, chirurgiche, incontri di gruppo e il cd. real life test, cioè vivere per un tempo predefinito (2 anni) come se si appartenesse al sesso d'elezione.
E' buona norma utilizzare l'asterisco nelle parole che definisco il sesso di riferimento per comprendere tutte le situazioni possibili di genere (es. tutt* invece che tutti/e).
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