Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il tè è una pianta arbustiva (Camelia sinensis) già coltivata in Cina e in Giappone fra il IV e l'VIII sec. Da lì si diffuse in India, in Indonesia e a Ceylon. È coltivata per le sue foglie dalle quali si ottiene per infusione l'omonima bevanda. Le foglie contengono caffeina (2-4%, 20-30 mg circa per una tazza; teina e caffeina sono sinonimi, il termine teina era stato coniato quando non era ancora nota la natura della sostanza alcaloide contenuta nelle foglie del tè), catechine (fino al 10%, talvolta indicate come tannino) e sostanze aromatiche e vengono raccolte al terzo anno di vita della pianta. La lavorazione del tè tradizionale (tè nero) prevede disidratazione (8-18 ore), accartocciamento, fermentazione (a temperatura ambiente da quarantacinque minuti a tre ore), torrefazione (si arriva al 3% di umidità) e setacciatura finale per allontanare i detriti rimasti.
La lavorazione del tè verde invece inattiva le ossidasi con un rapido riscaldamento delle foglie (70 °C) senza trasformare le catechine e senza variare il colore. Il tè verde, grazie alle catechine, ha proprietà antiossidanti e agendo sull'enzima HMG-CoA-reduttasi può ridurre il tasso di colesterolo. Alcune ricerche affermano che contrasterebbe l'Helicobacter pylori responsabile dell'ulcera. Aumenterebbe la concentrazione mentale e ridurrebbe il senso d'affaticamento, incrementando l'utilizzo dei grassi a scopo energetico (ne conseguirebbe perciò una riduzione del grasso corporeo, anche se minima: per avere un'azione efficace occorre berne circa un litro al giorno).
Non è rilevante l'attività antitumorale del tè verde. Una ricerca condotta per oltre dieci anni (è partita nel 1984) su 30.000 giapponesi abituali consumatori di tè verde ha dimostrato che il tè verde non protegge dal cancro allo stomaco, nonostante che alcuni studi su campioni ristretti avessero proposto una differente soluzione. Infatti nella popolazione studiata si sono avuti 500 casi di tumore, un numero in linea con la popolazione che non consuma la bevanda oggetto dell'indagine.
A differenza di altre erbe, il tè verde mantiene almeno in parte ciò che promette ed essendo una bevanda gradevole può essere impiegato senza problemi (è solo sconsigliato a chi soffre in maniera particolare gli eccitanti); chi impiega le foglie utilizzando un'infusiera può utilizzarle almeno due o tre volte. Il tè Oolong (prodotto a Taiwan) ha caratteristiche intermedie fra tè nero e tè verde perché subisce una fermentazione parziale. La qualità del tè dipende dalla maturità delle foglie: tanto più sono giovani (dai germogli si ottiene il tè più pregiato, il Golden Tips) tanto più il tè è migliore.
In anatomia, indica i rivestimenti di varia forma e natura, membrane ecc., che circondano o ricoprono visceri:
- teca cranica, sinonimo di scatola cranica; - teca follicolare, membrana connettivale che avvolge il follicolo ovarico;
- teca vertebrale, sinonimo di canale vertebrale.
Rivestimento esterno del corpo, costituito dalla cute, che ha funzione protettiva, di relazione con l'ambiente esterno, di escrezione e di respirazione.
Costituisce il sistema di separazione tra l’ambiente interno e quello esterno, regolandone gli scambî.
In botanica, indica l’involucro che, nell’ovulo delle spermatofite, circonda la nocella, e può essere semplice o doppio: nel secondo caso, i due tegumenti prendono, tenendo conto dell’ordine di formazione, il nome di primina e secondina.
Farmaco antineoplastico impiegato nel trattamento del carcinoma ovarico refrattario, per il carcinoma polmonare non a piccole cellule e per il carcinoma mammario. Viene attivato dalla glutatione-S-transferasi P1-1 (GST P1-1), un enzima iperespresso in numerosi tumori.
All'interno della cellula, telcyta innesca il processo di apoptosi (o morte cellulare programmata).
Il farmaco è risultato ben tollerato grazie probabilmente al suo nuovo meccanismo d'azione selettivo per le cellule tumorali.
Dilatazione patologica dei piccoli vasi sanguigni, che sulla cute e sulle mucose assumono l'aspetto di fini arborescenze sinuose di colore rosso vivo o rosso-bluastro.
La forma più importante è la teleangectasìa emorragica ereditaria, malattia che insorge nella pubertà con emorragie spontanee, specie a carico delle mucose nasale e orale, e anemia di tipo ipocromico; verso i 20-30 anni cominciano a comparire teleangectasìe con angiomi, di varie dimensioni e di color rosso-violaceo, diffusi su tutta la cute e sulle mucose; sono frequenti alterazioni epatiche (epatomegalia, cirrosi, cancro); il decorso è cronico e tende ad aggravarsi con l'età. Le teleangectasìe compaiono di frequente nel corso di dermatiti e dermatosi.
Displasia a carico del sistema vascolare che colpisce i vasi sanguigni (soprattutto capillari e venule).
Malattia ereditaria rara conosciuta con l'acronimo HHT, cioè Hereditary Hemorrhagic Teleangiectasia e col nome di malattia di Rendu-Osler-Weber, in onore degli scopritorifa parte del gruppo delle .
È infatti caratterizzata da connessione diretta tra vene e arterie senza frapposizione di capillari. I vasi anormali risultano fragili e predisposti al sanguinamento. Le malformazioni vascolari riguardano sia piccoli vasi (teleangectasie)e sia grossi vasi (malformazioni artero venose MAV).
Le teleangectasie (vasi superficiali che presentano dilatazioni puntiformi o diramazioni a stella, di colore rosso-violaceo) compaiono sul viso e sulle labbra, sulla mucosa orale e sulla lingua, sulla mucosa nasale, sui polpastrelli delle dita delle mani, sulle orecchie e sulla testa. Gli organi interni che presentano MAV includono stomaco, fegato, polmoni e cervello e spina dorsale.
Una sintomatologia propria dell’HHT non esiste. Il sintomo più frequente è l’epistassi (sangue dal naso) spontanea e ricorrente. I sanguinamenti da MAV del tratto digestivo, possono insorgere in tarda età ed essere causa di gravi anemie da carenza di ferro. La presenza di malformazioni vascolari, in organi come il cervello e i polmoni, possono dare emorragie che mettono seriamente in pericolo la vita. L’HHT comunque presenta manifestazioni cliniche eterogenee, rendendo quasi impossibile evidenziare in uno stesso individuo il quadro completo delle lesioni.
La diagnosi clinica di hht si basa sui criteri di Curaçao stabiliti nel giugno del 1999 da Scientific Advisory Board of the HHT Foundation International:
- Epistassi spontanee e ricorrenti
- Teleangiectasie multiple MAV viscerali(polmone, fegato, cervello, colonna vertebrale)
- Familiare di primo grado affetto da HHT
La diagnosi di HHT è classificata come certa se sono presenti 3 criteri, sospetta se sono presenti 2 criteri ed improbabile se sono presenti meno di 2 criteri. Quando si sospetta l’HHT, l’esame clinico si concentra sul controllo della pelle per rilevare le teleangiectasie che si trovano solitamente sulle dita, polpastrelli e labbra. Le teleangiectasie possono essere rilevate molto frequentemente anche sulla lingua e il palato.
Con l’ausilio di tecniche di indagine strumentali e, invece, possibile evidenziare l’interessamento di altri organi:
- Ossimetria e Radiografia del torace per MAV polmonari
- Risonanza magnetica nucleare con e senza contrasto per MAV cerebrali
- Ecografia addominale con studio doppler per MAV epatiche
- Endoscopia superiore, Enteroscopia, Capsula endoscopica per MAV gastrointestinali
L’HHT si trasmette con carattere autosomico dominante. La mutazione è portata da un allele dominante di un gene difettoso che è presente su un autosoma (cromosoma non sessuale). Vi è una probabilità su due che un individuo con HHT abbia un figlio affetto.
Quando la mutazione è stata riscontrata in un individuo affetto è possibile testare i familiari in modo da identificare le persone a rischio di sviluppare la malattia.
Il meccanismo alla base della formazione delle malformazioni vascolari non è completamente chiarito, ma sembra molto probabile che sia coinvolta la via di segnalazione di transforming growth factor-β1. Un difetto della via di segnalazione di TGF-β influenza negativamente il tessuto connettivo preposto a sostenere e guidare i vasi sanguigni durante la fase di proliferazione dell'angiogenesi. Ciò pare provochi fragilità della parete vascolare, dilatazione dei vasi (teleangiectasia, fistole) e conseguente rottura.
Per quanto concerne il trattamento non ne esiste uno specifico per l’HHT.
Non è possibile prevenire le lesioni, ma e possibile intervenire quando esse sono causa di rischio significativo e di gravi complicanze.
Ad esempio, promettenti contro l’epistassi recidivante è la laser terapia e la termocoagulazione con argon plasma sono . I sanguinamenti di MAV del tratto digestivo possono causare anemia, e quindi, richiedere ripetute trasfusioni di sangue, somministrazione di ferro per via endovenosa, ed eventuale terapia ablativa con cauterizzazione. La terapia estrogenica sembra essere efficace nel trattamento di emorragie gastrointestinali croniche. Raramente MAV del fegato possono causare insufficienza epatica e scompenso cardiaco tali da richiedere un trapianto di fegato. Infine, è consigliata una profilassi antibiotica, ad ogni paziente con MAV polmonari, in caso sia sottoposto ad intervento odontoiatrico.
Di Admin (del 20/12/2011 @ 16:14:13, in Lettera T, visto n. 1465 volte)
Distanza anomala fra le orbite oculari associata a una distanza normale fra le pupille e relativo strabismo.
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