Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Piccola depressione triangolare della regione del polso, circoscritta dai tendini dei muscoli lungo e corto estensori dei pollici. Chiamata così perchè si usava porre in essa la presa di tabacco da fiuto.
I margini o lati della tabacchiera anatomica sono costituiti dal rilievo, sul dorso della mano, dei tendini dei muscoli posteriori dell'avambraccio che si inseriscono sul pollice. Il margine mediale è costituito dal tendine di inserzione del muscolo estensore lungo del pollice che, il più rilevato e più visibile a pollice esteso, corre sul dorso della mano dal carpo alla base della falange ungueale del pollice. Il margine laterale è costituito invece dai tendini dei muscoli estensore breve del pollice e abduttore lungo del pollice. Il tendine del muscolo estensore breve del pollice, scorrendo sul dorso del primo osso metacarpale dal carpo alla base della falange prossimale del pollice, contribuisce a formare il margine laterale in tutta la sua lunghezza mentre quello del muscolo abduttore lungo del pollice, inserendosi alla superficie laterale della base del primo osso metacarpale, contribuisce a formare solo la porzione più prossimale del margine laterale laddove questa passa al di sopra del carpo. L'apice della tabacchiera è quindi nient'altro che il risultato della convergenza dei tendini dei muscoli estensori del pollice verso la base della prima falange del pollice. La base infine, delimitata dal rilievo del processo stiloideo del radio che sporge tra i tendini dei due muscoli estensori del pollice, si pone prossimalmente a livello del polso ed è ricoperta dalla porzione più laterale del margine distale del legamento dorsale del carpo, laddove questo ricopre le guaine sinoviali dei tendini dei muscoli estensori del pollice e abduttore del pollice.
A seconda della posizione della mano, il fondo della fossetta radiale può essere costituito dalla superficie dorsale dello scafoide o del trapezio.
Prodotto essiccando le foglie della pianta Nicotiana tabacum. Può essere consumato, usato come insetticida come derivato nicotinico e, in forma di tartrato di nicotina, è utilizzato in alcuni farmaci e ha proprietà emetiche; più comunemente viene usato come componente base di sigarette e di sigari.
Solitamente fumato, può anche essere fiutato o masticato.
Gli effetti farmacologici e alcune conseguenze patologiche sono dovuti alla nicotina, principale alcaloide in esso contenuto, che con la sua azione simpaticomimetica, è una delle sostanze principalmente responsabili delle complicanze vascolari e della dipendenza sia psicologica sia farmacologica.
La dipendenza comportamentale e psicologica è costante ed è legata ai riti, alle abitudini individuali e sociali che hanno creato progressivamente degli autentici riflessi condizionati (dipendenza gestuale). Questi fenomeni psicologici sono mantenuti e amplificati dalle proprietà psicoattive della nicotina.
La dipendenza farmacologica dalla nicotina è data dall'abbassamento del tasso di nicotinemia; questo crea la sensazione di bisogno, di mancanza, appare con pulsione irresistibile ad accendere una sigaretta (compulsione).Questo bisogno fisico può essere comparato all'ipoglicemia e alla sensazione di fame che ne risulta.
Il fumo di tabacco sviluppa però numerose altre sostanze dannose per l'organismo: monossido di carbonio, che è l'agente induttore della formazione di carbossiemoglobina e che produce danni endoteliali, poliglobulia, aumento dell'aggregazione piastrinica e della viscosità sanguigna e quindi incidenti vascolari acuti ; sostanze irritanti le vie respiratorie, quali aldeidi e ammoniaca, che provocano tosse, tracheiti e bronchiti; cromo, arsenico, catrame e benzopirene che hanno azione cancerogena; cianuro, che inibisce la respirazione cellulare e inattiva la vitamina B12.
Il rischio di tumori polmonari aumenta da 10 a 30 volte nei fumatori, a seconda della quantità di sigarette fumate; la latenza della malattia è di parecchi anni; il rischio comincia a diminuire soltanto dopo 10 anni dalla cessazione del fumo. Il fumo è fattore favorente molti altri tipi di tumore, in particolare quelli del cavo orale, della laringe, del rene e della vescica (questi ultimi per via dell'escrezione urinaria di sostanze cancerogene derivate). Il consumo di tabacco, sebbene desti minore allarme sociale rispetto alle altre droghe, costituisce un danno alla salute di primaria importanza: soprattutto considerando la sua vasta diffusione e le ampie fasce di popolazione interessate.
Intossicazione cronica conseguente all'uso massiccio e prolungato di tabacco e assuefazione alla nicotina.
La nicotina induce sia dipendenza psicologica sia farmacologica.
La sospensione del fumo genera sintomi fisici caratteristici dell'astinenza: ansia, cefalea, irritabilità, aumento dell'appetito, difficoltà di concentrazione, insonnia.
Il fumo di tabacco, oltre ai consueti componenti derivanti da combustione incompleta (fumo), contiene nicotina, un alcaloide stimolante che può illudere il fumatore di ottenere un miglioramento temporaneo della memoria, dell'umore e della velocità di riflessi. Quest'ultima è responsabile di una particolare sindrome astinenziale caratterizzata da un aumento dei livelli di ansia, stress, depressione e da peggioramento dell'umore e della memoria.
La nicotina, come tutti gli stimolanti, può anche aumentare l'ansia, la difficoltà nel riposo e i disturbi al sistema metabolico.
Il fumo di sigaretta contiene molte sostanze tossiche, le più dannose delle quali sono il monossido di carbonio, il catrame, le sostanze irritanti e la nicotina. Il tabagismo è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare; infarto miocardico, infarto cerebrale, arteriopatie. È responsabile del 30% dei tumori; le sedi colpite sono bronchi, cavità orale, faringe, laringe e vescica. È all'origine di molte infezioni respiratorie acute e croniche, bronco-pneumopatie croniche ostruttive, enfisema polmonare.
Detta anche tabe atassospastica o taboatassia paraplegica, consiste in una rara associazione morbosa di tabe dorsale con paraplegia spastica provocata da sclerosi primitiva dei fasci piramidali (paralisi spinale spastica o malattia di Erb-Charcot).
Malattia del midollo spinale che consegue all'infezione sifilitica, dopo un intervallo di 5-15 anni, rappresentandone una delle manifestazioni più importanti del periodo terziario. Relativamente più frequente negli uomini che nelle donne. La malattia produce lesioni infiammatorie nei nervi radicolari (nevrite radicolare trasversa), provocando la distruzione progressiva delle radici posteriori e la sclerosi dei cordoni posteriori. La sintomatologia è estremamente varia:
- prevalgono gravi disturbi della coordinazione dei movimenti generalizzati oppure circoscritti agli arti inferiori e al tronco, più raramente ai soli arti superiori, alla lingua, alla faccia, secondo la localizzazione e l'estensione del processo; è presente una particolare forma di dissociazione sensitiva, caratterizzata da diminuzione o abolizione della sensibilità profonda e tattile, con conservazione di quella termica e dolorifica (dissociazione tabetica).
Sono presenti anche le parestesie, i dolori ad accessi e le crisi viscerali gastriche, laringee, cardiache, intestinali, diaframmatiche, epatiche ecc.
I disturbi trofici più comuni sono: le artropatie del ginocchio e dell'anca; l'osteite rarefacente; il male perforante plantare (ulcerazione torpida tendente ad approfondirsi); le paralisi e paresi, soprattutto dei nervi oculomotori e della laringe; la rigidità pupillare (la scomparsa del riflesso della luce, con persistenza di quello dell'accomodazione, costituisce il segno di Argyll-Robertson, tipico della tabe dorsale); le arteriopatie obliteranti con sede elettiva agli arti inferiori.
Nella grande maggioranza dei casi la diagnosi si basa sulla positività della reazione di Wassermann praticata sul liquido cerebrospinale.
La malattia ha un decorso cronico in tre stadi: nevralgico, che comprende il periodo dei dolorosi fenomeni di irritazione sensitiva; atassico, caratterizzato dall'incoordinazione, dall'ipotonia, dalle paresi dei nervi cranici; paraplegico, con atassia estrema degli arti inferiori, che costringe il malato a letto.
Tubercolosi intestinale colpisce i vasi linfatici e le linfoghiandole mesenteriche e retroperitoneali. La sindrome è caratterizzata da un progressivo e notevole dimagrimento, febbre, anemia, tumefazione palpabile delle ghiandole linfatiche mesenteriche, diarrea cronica con steatorrea.
La terapia si basa su antibiotici e chemioterapici antitubercolari.
Detta anche amaurotica. Forma clinica della tabe dorsale, caratterizzata da un’atrofia dei nervi ottici, rapidamente progressiva fino alla cecità, e da atassia di lieve entità. Talora l’instaurarsi dell’amaurosi si accompagna a una regressione dell’atassia.
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