Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Condizione patologica in cui lo spazio tra una palpebra e l’altra è ristretto.
Processo infiammatorio della congiuntiva palpebrale.
Spasmo del muscolo orbicolare dell'occhio, involontario, che si manifesta con aumento degli ammiccamenti.
Distrofia della palpebra superiore, con formazione di pieghe davanti all'occhio. In questa condizione la visione nel quadrante temporale superiore è ostacolata.
Cisti sebacea delle palpebre.
Infiammazione del margine delle palpebre, che può estendersi alla cute, alla congiuntiva, ai follicoli, alle ghiandole ciliari e a quelle di Meibomio. Le blefariti hanno un’evoluzione subacuta o cronica, con resistenza ai trattamenti terapeutici e straordinaria tendenza alle recidive. Possono essere provocate da fattori costituzionali, allergici, endocrini, ambientali (polveri, fumo), da avitaminosi, dispepsie, autointossicazioni alimentari, diabete, o da infezione batterica, generalmente stafilococcica. Diversi i quadri clinici, a seconda delle localizzazioni e delle lesioni: blefarite angolare, blefarite ciliare, blefarite eritematosa, blefarite seborroica o squamosa, blefarite ulcerosa. La terapia di tutte queste affezioni è in genere di natura medica, locale o generale, in rapporto alla loro causa, e varia quindi caso per caso.
Stadio di sviluppo dell'embrione. È costituita da una vescicola in cui si distinguono uno strato esterno di cellule, il trofoblasto, che delimita una cavità contenente del liquido, e un cumulo di cellule al suo interno, sferoidale, detto bottone embrionale. La blastocisti prende connessione con la parete uterina mediante il trofoblasto.
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