Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
O arteria omerale, è la diretta continuazione dell’arteria ascellare che si dirama quando giunge al gomito nell’arteria ulnare e radiale. Irrora il braccio, dal margine inferiore del grande pettorale alla piega del gomito.
Sigla che sta per Broncopneumopatia cronico-ostruttiva. È una malattia cronica invalidante che causa un deterioramento progressivo della funzionalità respiratoria. Si manifesta come aggravante delle bronchiti croniche e dell'asma bronchiale, e fa aumentare la difficoltà di respirare e di compiere sforzi anche minimi. Il principale fattore di rischio nella BPCO è il fumo di sigaretta, anche quello passivo. I sintomi della malattia sono tosse, espettorato e mancanza di fiato durante lo sforzo fisico. Il miglior metodo diagnostico è la Spirometria che permette di misurare la Capacità Vitale Forzata (FVC) e il Volume Espiratorio Forzato nel primo secondo (VEMS). Esistono diversi gradi di BPCO (lieve, moderata o grave), che si determinano in base all’anomalia della spirometria, alla gravità dei sintomi e all'associazione o meno con altre patologie polmonari, quali asma e tubercolosi.
È la membrana che ricopre il glomerulo renale, è chiamata anche capsula glomerulare. È costituita da due foglietti, uno viscerale, a contatto con il glomerulo, ed uno parietale che si continua nel tubulo contorto di primo ordine.
Carcinoma spinocellulare in situ che può coinvolgere la cute e le mucose, come la bocca, l’ano e i genitali. Le lesioni hanno un decorso lungo e indolente. Si manifestano come lesioni abbastanza nette, eritematose, di colore rossastro, opache e a placche squamose. Il derma non è interessato dalla lesione. La diagnosi differenziale viene posta con il carcinoma basocellulare, la cheratosi attinica, il morbo di Paget e la leucoplachia. Il trattamento è essenzialmente chirurgico, con asportazione radicale della lesione. La variante localizzata sulle mucose viene spesso definita Eritroplasia di Queyrat.
lesioni cutanee eritematose ricoperte da squame che possono evolvere in un carcinoma intraepiteliale squamocellulare.
Sclerosi tuberosa
Il botulismo è una malattia causata da un'intossicazione alimentare, provocata dall'ingestione di alimenti nei quali è presente la tossina del Clostridium botulinum.
I sintomi compaiono 12-36 ore dopo l'ingestione. In generale più i sintomi compaiono precocemente più la malattia è grave.
Il quadro clinico è caratterizzato da pupille fisse, dilatate, mucose secche, paralisi muscolare progressiva, che parte dal capo e va verso le braccia, ed elevata mortalità.
I sintomi sono quelli tipici dell'avvelenamento, con nausea, vomito, in circa un terzo dei pazienti. Sono pure sintomi precoci le vertigini, l'astenia e i capogiri, anche se non sono tipici. Un sintomo abbastanza tipico è la secchezza della bocca e della gola, dovuti alla paralisi, muscolare (motoria) o ghiandolare (secretoria).
La particolarità è l'assenza di anomalie nelle analisi cliniche.
Il botulismo può essere lieve con manifestazioni subcliniche oppure fulminante e portare alla morte nel giro di 24 ore.
Ai primi segni di rigidità cefalica e facciale è necessaria una tracheotomia immediata e il ricovero d'urgenza in reparto di rianimazione, somministrando ossigeno in sovrapressione durante il tragitto, praticando la rianimazione se necessario. Poi l'uso del polmone d'acciaio o altri mezzi di respirazione assistita, salvano la vita.
È necessario sottolineare che esistono altre due forme principali di botulismo: il botulismo infantile, provocato dall'ingestione delle spore batteriche che successivamente si sviluppano nell'intestino e producono la tossina, e la forma più rara di botulismo causata dall'infezione delle ferite.
Il trattamento farmacologico prevede la somministrazione di lassativi per eliminare la tossina non ancora assorbita e di un'antitossina specifica di tipo A e di tipo B e di tipo E in una unica dose. Va eseguita la profilassi dei parenti contaminati anche se asintomatici.
I miglioramenti sono rapidi e si hanno entro una settimana, mentre la debolezza generale, la stitichezza e le anomalie oculari persistono per settimane ed anche per parecchi mesi.
Si ha una mortalità del 60-70% (elevata) nel botulismo di tipo A negli USA. In Europa è più presente il tipo E che ha una mortalità minore, del 10-30%. Però il tipo E ha prodotto epidemie che hanno colpito quelle popolazioni che consumano pesce crudo, alle latitudini nordiche come i giapponesi, i canadesi e gli Inuit, con una mortalità del 30-50% dei casi totali colpiti.
Con la diagnosi precoce, il trattamento intensivo e l'uso di antitossine polivalenti la mortalità viene ridotta.
Quando il paziente ha superato la fase paralitica la prognosi per una guarigione completa è favorevole.
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