Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sigla che sta per encefalopatia spongiforme (Bovine Spongiform Encephalopathy).
Il bruxismo è un fenomeno estremamente frequente in età adulta, ma che è possibile riscontrare anche in età pediatrica. Si manifesta con il digrignamento dei denti che avviene nelle fasi di sonno leggero o di sonno REM. Talvolta può verificarsi anche di giorno.
Procura un sonno disturbato e, al risveglio, una sensazione di indolenzimento dei muscoli masticatori (il massetere ed il temporale), spesso con dolore a carico dell'articolazione temporo-mandibolare.
A ciò si deve aggiungere il fatto che la compressione e lo sfregamento, esercitate inconsciamente durante la notte, possono causare una progressiva della parte superiore dei denti, letteralmente "limati" da quest'azione impropria e innaturale.
A sua volta il danno allo smalto dentale può creare un'aumentata sensibilità al caldo e al freddo (può esservi anche fastidio nella pulizia dei denti con lo spazzolino) e qualche difficoltà nell'aprire completamente la bocca.
Cause del bruxismo o eziologia
Vi sono oggi varie ipotesi che correlano il bruxismo a:
Fattori locali: sono da ricercarsi in qualche interferenza nei contatti delle superfici tra i denti sopra e quelli sotto, causata da otturazioni o carie che alterano la struttura dei denti. Vanno anche inclusi alcuni fattori irritativi come le pericoronariti acute e le gengiviti.
Fattori sistemici: possono dipendere da parassiti intestinali, carenze nutrizionali, disturbi del sistema endocrino ed allergie.
Fattori psicologici: vengono qui considerati i disturbi della personalità ed eventuali condizioni di stress. Si è notato i bambini affetti da ritardo mentale o gravi disturbi neurologici (encefalopatie, paralisi cerebrali) tendono a soffrire di questo problema. Tra l'altro esso sembra anche correlato ad altri disturbi del sonno, come il parlare mentre si dorme, l'enuresi notturna (fare pipì a letto) e crampi notturni.
I parassiti intestinali, specialmente gli ossiuri, rappresentano la causa principale e purtroppo spesso riconosciuta di questo problema. Questo sintomo si nota maggiormente durante il sonno dei bambini e può rappresentare una risposta nervosa all'irritazione portata dalle sostanze tossiche secrete dai parassiti.
A qualcuno potrà sembrare incredibile, ma molte persone, adulte e bambini, soffrono attualmente di parassitosi intestinale. Ricordiamo che le uova dei parassiti si sciolgono poco tempo dopo l'evacuazione, pertanto un eventuale esame delle feci, inteso a rilevarli, deve essere fatto subito dopo l'evacuazione.
È un'immunodeficienza primitiva, legata al cromosoma X. Il difetto genico determina un difetto di maturazione dei linfociti B e conseguente agammaglobulinemia.
Ghiandole che si ritrovano nel primo tratto del duodeno, e in minor parte in tutta la sua lunghezza. Tali ghiandole secernono un muco basico che serve a proteggere la mucosa intestinale dall’acidità dei succhi gastrici.
Detto anche segno della nuca, è un segnale di irritazione delle meningi. Esistono due tipi di segno di Brudzinski: di I tipo, quando il soggetto, flettendo passivamente il capo sul tronco, flette gli arti inferiori; e il riflesso controlaterale o di II tipo, quando il paziente, sdraiato sul dorso, flette passivamente un arto inferiore provocando un movimento riflesso analogo dell'altro arto.
patologia rara in cui si ha atrofia muscolare, rigidità delle articolazioni, deformità e rottura multiple per fragilità ossea
Nome comprensivo delle malattie dell'uomo e degli animali, determinate da batteri del genereBrucella. Le più note, per diffusione e gravità, sono la cosiddetta febbre melitense (febbre di Malta o ondulante o mediterranea o anche setticemica del Bruce) dell'uomo, sostenuta dalla Brucella melitensis, e l'aborto epizootico, che colpisce specialmente i bovini, provocato dallaBrucella abortus, Brucella suis, bacillo di Bang). Nell'uomo, la malattia nella forma generalizzata di carattere setticemico, i primi sintomi sono sudorazione, mialgia, febbricola serale intermittente che poi evolvono in febbre elevata, astenia marcata e epatosplenomegalia. Nella sua forma secondaria, spesso cronica, si presenta con forme osteoarticolari (artosinovi, osteoartriti, spondilite), epatitica, endocarditica, orchitica e meningo-encefalica. La prognosi è in genere favorevole anche se grave per le forme acute. La terapia nelle forme acute è basata su tetracicline in associazione con rifampicina; nelle forme croniche recidivanti su vaccino per endovena ad alte dosi progressive e nelle forme poliviscerali il farmaco di elezione è il prednisonone.
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