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O blenorrea, vedi gonorrea.
Difetto del linguaggio caratterizzato dalla deformazione o soppressione di una o più consonanti. Può essere un difetto di origine sensoriale, dovuto a sordità parziale avuto nell'infanzia per cui i suoni a frequenza alta non vengono percepiti. La blesità può avere anche causa organiche, dovute a malformazioni degli organi della fonazione; o ancora può essere dovuta a deficit dell'attenzione o da impostazione errata.
È l'anestesia locale ottenuta mediante somministrazione di una soluzione anestetica in un nervo periferico. Il blocco antalgico si usa nella terapia del dolore cronico che non risponde alla normale terapia medica.
Tecnica di laboratorio utilizzata per il riconoscimento di proteine specifiche presenti in una miscela proteica. Il Western Blotting si usa per identificare una proteina o un anticorpo diretto contro di essa. Il Southern Blotting serve per evidenziare frammenti di DNA, e infine il Northern Blotting si usa per frammenti di mRNA.
Accentuazione del dolore percepito rimuovendo rapidamente la mano dopo una pressione sul basso addome. È un segno che indica sospetta peritonite.
Piccola lesione che si forma agli angoli della bocca provocata da batteri. Il tessuto infetto appare macerato. L'infezione è contagiosa e provoca dolore aprendo la bocca.
Documentata per la prima volta del medico olandese Herman Boerhaave, da cui prende il nome, consiste perforazione transmurale dell'esofago (ossia dell'intera parete)dovuta all'eccessivo rigetto che accompagna alcuni disordini alimentari come anoressia e bulimia, anche se in rari casi può essere provocato da una tosse forzosa o da altre situazioni.
La triade classica di Meckler riguardo ai sintomi include il vomito, dolore nella parte bassa del torace e enfisema sottocutaneo a seguito di abuso di cibo o alcool, ma ciò si osserva in meno della metà dei casi. Gli esiti più comuni a seguito di radiografie toraciche per quanto riguarda le rotture esofagee spontanee (SER) sono: versamenti pleurici (91%) e pneumotorace (80%). Il sintomo iniziale del problema può essere lo pneumomediastino o l'enfisema sottocutaneo. Fino al 12% dei pazienti sofferenti di SER possono risultare negativi ad una radiografia del torace. Una radiografia esofagea con mezzo di contrasto è diagnosticamente efficace nel 75%-85% dei casi.
Si pensa che la rottura esofagea nella Sindrome di Boerhaave sia il risultato di un improvviso aumento della pressione interna esofagea prodotto durante il vomito, quasi come un effetto di non coordinazione neuromuscolare che impedisce il rilassamento del muscolo cricofaringeo (uno sfintere che si trova all'interno dell'esofago). La Sindrome viene comunemente associata all'eccessivo consumo di cibo e/o alcool. La localizzazione più comune della lacerazione è nella parete posterolaterale sinistra del terzo tratto dell'esofago, 2–3 cm prima dello stomaco.
Le cure includono l'immediata terapia antibiotica per prevenire la mediastinite e la sepsi, la riparazione chirurgica della perforazione e, in caso di copiose perdite di liquidi, dovrebbe esservi associata anche una terapia endovenosa dal momento che la reidratazione orale non è ovviamente possibile.
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