Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Le salse e i sughi possono essere preparati o acquistati in comode confezioni già pronte. In entrambi i casi occorre notare che in genere modificano ampiamente le caratteristiche nutrizionali dei cibi cui si accompagnano. È pertanto importante conoscere gli ingredienti di base; infatti il contenuto calorico di una salsa dipende dai grassi presenti in essa: olio, burro e grassi animali (tuorlo d'uova, formaggio, salumi).
Ved. anche Pasta.
Bagna cauda - È un piatto tipico della cucina piemontese. Il nome è composto dai termini piemontesi bagna (salsa o sugo) e cauda (calda); questa salsa va infatti consumata caldissima. Gli ingredienti sono aglio (che viene immerso per un’ora nel latte per facilitarne la digestione), acciughe dissalate e diliscate a pezzetti e olio d’oliva. Il composto viene cotto a fuoco lento e, una volta pronto, viene portato caldo in tavola. I commensali dispongono di un pentolino (che manterrà calda la bagna cauda nel corso del pasto), in cui immergono ortaggi e verdure preparati in precedenza.
Besciamella - La besciamella è una salsa che prende il nome dal suo inventore, Louis de Béchamel, cuoco di Luigi XV. Per la preparazione della besciamella si utilizzano una parte di burro, una parte di farina, dieci parti di latte, con aggiunta di sale e noce moscata, perciò è meno calorica rispetto ad altre preparazioni simili, come la maionese (100 g di besciamella danno 172 calorie circa, contro le 655 della maionese).
Amatriciana - L’amatriciana è una salsa utilizzata come condimento per la pasta. È nata ad Amatrice (Rieti), dall’eredità di una salsa preesistente, la gricia, alla quale venne aggiunto il pomodoro; gli altri ingredienti sono il guanciale di suino, il peperoncino, l’olio, il sale e il pepe.
Carbonara - L’origine di questa salsa per condire la pasta è controversa; alcuni la attribuiscono ai carbonari umbri nel diciannovesimo secolo, altri al nobile napoletano Ippolito Cavalcanti che ne pubblicò la ricetta in un suo libro. Gli ingredienti di questa celebre salsa sono il guanciale di suino, l’olio, le uova, il formaggio (pecorino o parmigiano).
Pesto - Salsa tipica della cucina ligure, il pesto ha origini molto antiche. La prima “codifica” ufficiale risale al 1800, quando incontriamo un “battuto o sapore all’aglio”, la cui composizione è così definita: uno spicchio d’aglio, basilico, formaggio sardo e parmigiano, il tutto pestato con poco burro e infine diluito con olio. La preparazione odierna prevede l’utilizzo di sale grosso, pinoli, basilico, aglio, olio, pecorino e parmigiano grattugiati. È uno dei sughi più calorici.
Ketchup - La salsa ketchup è una salsa piccante a base di passato di pomodoro, aceto, sale, zucchero e spezie (a volte viene utilizzato anche il peperoncino). Le prime ricette di ketchup risalgono alla fine del diciassettesimo secolo in Inghilterra (il nome era catchup e la ricetta ben diversa: acciughe, noci, funghi e fagioli). La ketchup attuale fu preparata per la prima volta a livello industriale da Heinz negli Stati Uniti, con la stessa ricetta utilizzata attualmente.
Ragù - Il ragù (termine italiano derivato dal francese ragout) indica una serie di preparazioni simili utilizzate per condire paste e risotti. La varietà di ragù serviti sulle tavole italiane è molto grande e varia da regione a regione. Forse il ragù più conosciuto è quello preparato secondo la ricetta emiliana (carne di manzo macinata, prosciutto o salsiccia, olio, burro, cipolla, carote, sedano, pomodoro, sale e pepe), ma ne esistono moltissime altre, come il ragù lucano (maiale, pomodori pelati, pancetta, lardo, pecorino prezzemolo, aglio, vino rosso, sale, pepe, noce moscata), il ragù di castrato (castrato, grasso di maiale, cipolla, carote, pelati, olio d'oliva, vino rosso, peperoncino, pepe e rosmarino), il ragù d’agnello, il ragù alla napoletana (manzo, pancetta o grasso di prosciutto, cipolle, prezzemolo, burro o margarina, olio d'oliva, vino rosso, concentrato di pomodoro, sale).
La salsiccia è un insaccato costituito da carne suina e grasso, opportunamente salata e aromatizzata. Può essere consumata fresca o stagionata. Era nota fin dai tempi dei romani, che la chiamavano lucanica, termine ancora usato oggi in alcune accezioni dialettali proprio per indicare la salsiccia. Per la sua composizione (i grassi si aggirano attorno al 30-45%) è tra i salumi più ricchi di colesterolo (95 mg/100 g) e di sale.
INFO AL.Salsiccia fresca Carboidrati: 0; proteine: 15,4; grassi: 26,7; acqua: 53,6; calorie: 304.
Salsiccia secca Carboidrati: 0; proteine: 22; grassi: 47,3; acqua: 28,2; calorie: 514.
I salumi sono prodotti ricavati dalla lavorazione delle carni suine o di altro genere, con aggiunta di ulteriori ingredienti. Vi sono numerosissime varietà di salumi (dallo speck altoatesino al salame di Varzi, dalla mortadella emiliana alla schiacciata calabrese), ma tutte possono essere ricondotte entro due categorie principali: gli insaccati e i non insaccati.
Insaccati - Gli insaccati sono realizzati miscelando un insieme di ingredienti (carne, grasso, sale, spezie, additivi, microrganismi ecc.) che vengono poi insaccati utilizzando involucri naturali o artificiali. Gli insaccati possono anche essere sottoposti ad altri trattamenti, come la stagionatura o la cottura. Possiamo perciò distinguerli ulteriormente in freschi (come le salsicce), stagionati (salame) e cotti (mortadella, wurstel, zampone).
Non insaccati - I salumi non insaccati sono prodotti sottoponendo parti intere dell'animale a un processo di salagione e stagionatura, o cottura. Il prosciutto cotto viene ricavato dalle cosce di suino salate, lavate, asciugate e disossate; in seguito si procede alla cottura. Il prosciutto crudo è ottenuto dalle cosce di suino salate e stagionate. Per produrre i prosciutti si utilizzano anche gli arti anteriori del suino (la spalla); in questo caso il prodotto finale ha un minor pregio. Fra i salumi non insaccati ricordiamo anche la pancetta e la bresaola (a base di carne bovina), il meno grasso fra i salumi.
Gli ingredienti - Negli insaccati viene tipicamente utilizzata la carne suina, alla quale vengono però spesso aggiunte carni di altri animali. Esistono poi salumi realizzati specificamente con altri tipi di carne, come il cinghiale. Altro ingrediente fondamentale è il grasso, quasi sempre di maiale. Vengono poi utilizzati sale (sia come conservante ma anche per conferire sapore), spezie ed erbe aromatiche (a scopo aromatizzante; le principali sono anice, cannella, noce moscata, pepe, alloro, rosmarino, salvia), zuccheri (come conservanti), polvere di latte magro (per rendere più omogeneo e consistente l'impasto), sali (salnitro, nitrito di sodio e di potassio, come conservanti), microrganismi (Lactobacillus, Pediococcus, Micrococcus, per regolare l'attività della flora batterica e migliorare il sapore del prodotto). La differente combinazione di ingredienti e lavorazioni ha dato origine a una varietà di prodotti veramente notevole; quasi ogni angolo d'Italia ha un suo salume caratteristico e lo stesso avviene in molte nazioni europee.
I salumi in cucina – I salumi fanno parte dell'alimentazione da moltissimo tempo. Già al tempo dei romani c'era l'abitudine di insaccare le carni per produrre la lucanica, ossia le salsicce; all'epoca veniva utilizzato il sale come conservante, da cui il termine latino salsamenta per indicare i salumi. Negli ultimi anni l'allevamento dei suini ha subito notevoli cambiamenti; grazie alle selezioni genetiche e a modifiche nell'alimentazione la qualità delle carni è nettamente migliorata, particolarmente riducendo il contenuto in grassi e di conseguenza l'apporto calorico. I salumi sono un alimento energetico e hanno anche un buon contenuto in proteine, che talvolta supera quello della carne. Sono anche ricchi di ferro, zinco e sodio, e di vitamine (B1, B6, B12, B2). Bisogna aggiungere che i salumi sono sconsigliati agli ipertesi (a causa del contenuto di sale) e a chi non tollera alcuni degli ingredienti presenti (come i grassi o le spezie).
Il problema dei conservanti – È veramente incredibile come moltissime persone che pensano di curare la propria alimentazione dal punto di vista salutistico consumino salumi senza sapere che sono ricchi di conservanti, in particolare i nitriti che sicuramente sono fra i peggiori. Il consumatore dovrebbe evitare di consumare salumi con conservanti, limitandosi ai pochi (ci sono e sono di qualità) che ne fanno a meno; fra l'altro i conservanti servono spesso anche per dare colore alla carne e quindi hanno anche la funzione innocua, ma non propriamente corretta di coloranti.
Condizione di benessere psicofisico e sociale di un individuo, che oltrepassa l'assenza di malattia. Il concetto di salute comprende sia il benessere fisico che quello psichico, giudicati come sintomo del buon funzionamento dell'organismo e di una buona integrazione del soggetto nell'ambito socio-culturale in cui vive. Elementi indispensabili per il mantenimento della buona salute sono, oltre ad una costituzione forte (ossia una buona resistenza dell'organismo alle malattie), anche un'efficace prevenzione di tutti i fattori capaci di predisporre o causare uno stato patologico. La cura dell'igiene pubblica, esercitata su ambienti, derrate alimentari, acqua ecc., è perciò un elemento primario per la conservazione della salute. Tuttavia è fondamentale anche una responsabilità dell'individuo nell'evitare quei comportamenti (tabagismo, alcolismo, iperalimentazione, sedentarietà) in grado di provocargli danno. Grande importanza hanno avuto per la salute le campagne vaccinali per l'eradicazione di malattie (dal vaiolo, alla difterite, alla poliomielite ecc.) che in passato provocavano morte e rovinavano esistenze. La terapia medica in senso proprio è importante, infine,per il recupero della salute persa.
Nome scientifico Salvia officinalis, appartenente alla famiglia Labiate, è una pianta erbacea o arbustiva, aromatica, molto nota per l'uso culinario; a scopo terapeutico vengono utilizzate le sommità fiorite, contenenti un olio essenziale ricco di tuione, polifenoli, flavonoidi ed estrogeni. Possiede un effetto stimolante generale, eupeptico, antisettico, antisudorale, emmenagogo e leggermente ipotensivo. Viene utilizzata sotto forma di infuso,oppure ne viene impiegata la tintura madre o l'olio essenziale nella nevrastenia, nei disturbi della menopausa, nella dispepsia atonica gastrointestinale, nei sudori eccessivi.
Di Admin (del 23/06/2007 @ 13:20:31, in Lettera S, visto n. 4153 volte)
liquido viscoso che scorre nell’apparato cardiovascolare, che provvede a distribuirlo negli organi e nei tessuti dell’organismo. Dal punto di vista istologico il sangue è un tessuto allo stato fluido, costituito da una frazione liquida ( plasma) e da una frazione corpuscolata, la quale comprende diverse serie di cellule distinguibili, in base ai caratteri morfologici specifici, in eritrociti (o globuli rossi), piastrine e leucociti (o globuli bianchi). Questi ultimi non rappresentano una classe omogenea di cellule, poiché comprendono linfociti, monociti-macrofagi e granulociti; i granulociti si differenziano, a loro volta, in neutrofili, basofili ed eosinofili. Il numero di leucociti dei diversi tipi, espresso come percentuale del numero totale, costituisce la formula leucocitaria. Le piastrine si trovano nel sangue circolante in numero di 200 000 ÷ 300 000 per ml. Nell’individuo adulto la massa sanguigna totale è di circa 5 l e corrisponde, in misura approssimativa, a 1/12 del peso corporeo. Il rapporto tra la componente corpuscolata e quella plasmatica è detto ematocrito.
Funzioni fisiologiche
Funzione fondamentale del sangue è di assicurare le connessioni metaboliche tra i vari organi e tessuti dell’organismo, conferendo a quest’ultimo un aspetto unitario sotto il profilo biochimico. Più precisamente, il sangue svolge una funzione di trasporto delle sostanze nutritizie e dei metaboliti, comprendendo tra questi anche i gas respiratori ( ossigeno e anidride carbonica), il cui trasporto costituisce la cosiddetta fase ematica della respirazione. Attraverso il sangue vengono inoltre veicolati gli ormoni, le vitamine, gli enzimi e alcune frazioni proteiche aventi, nel medesimo tempo, attività regolatrice e di difesa. Nel plasma sono contenute numerose sostanze in soluzione (per esempio, lo ione bicarbonato e il cloruro di sodio). Un’importante funzione del bicarbonato è quella di mantenere entro limiti fisiologici le variazioni del pH del sangue. Analogo potere tampone hanno i fosfati, nella duplice forma di fosfati monobasici e bibasici.
Proteine plasmatiche
Le proteine sono contenute nel plasma in concentrazioni comprese tra 6,5 e 8%. Con le tecniche più progredite di separazione ( elettroforesi) si è riusciti a distinguere fino a 30 frazioni proteiche plasmatiche. La proteina a maggiore velocità di migrazione è l’ albumina, contenuta nel plasma nella percentuale del 4,5%. Seguono le globuline, nella percentuale del 2,5%, distinguibili a loro volta in tre frazioni principali: alfa, beta, gamma; queste, a un esame elettroforetico approfondito, possono venire ulteriormente classificate in varie frazioni alfa1, alfa2, beta1, beta2, gamma1, gamma2. Vi è infine il fibrinogeno, frazione compresa tra le betaglobuline e le gammaglobuline. Ciascuna cellula dell’organismo può contribuire alla sintesi delle proteine plasmatiche; esistono tuttavia strutture specificamente preposte a tale funzione, in particolare il fegato e le cellule del sistema reticoloendoteliale. Le globuline, che rappresentano gli anticorpi naturali o acquisiti dell’organismo e svolgono quindi un’importantissima funzione immunitaria, vengono elaborate in gran parte dalle plasmacellule. Un’altra funzione delle proteine plasmatiche è quella di concorrere a determinare la pressione osmotica del plasma. Ciò ha implicazioni importanti per quanto riguarda gli scambi idrici tra plasma e liquido interstiziale. Nel determinare la pressione osmotica del sangue le albumine hanno più importanza delle globuline. Pertanto, qualora il contenuto totale di proteine plasmatiche risulti invariato, ma il rapporto albumine-globuline diminuito, si avrà la diminuzione della pressione osmotica del plasma; tale circostanza, al pari della diminuzione generalizzata delle proteine plasmatiche, costituisce una delle cause determinanti l’edema tessutale, cioè l’accumulo di liquidi nello spazio intercellulare.
La componente corpuscolata del sangue
Il processo di produzione della componente corpuscolata, cioè delle cellule del sangue (emopoiesi), si svolge, durante i primi anni di vita, nel midollo delle diafisi delle ossa lunghe; poi, in età adulta, si localizza nel midollo delle ossa corte e piatte (vertebre, sterno, costole, bacino, cranio ecc.); l’insieme degli organi e dei tessuti in cui avviene la produzione degli elementi corpuscolati del sangue è detto sistema emopoietico. Tutte le cellule del sangue deriverebbero da un’unica cellula progenitrice indifferenziata, l’emoblasto, il quale darebbe vita ai vari elementi maturi attraverso diversi stadi di sviluppo e di differenziazione. Il colore rosso del sangue è determinato dall’ emoglobina contenuta negli eritrociti (globuli rossi); il contenuto di emoglobina in ciascun eritrocito è definito da un parametro caratteristico, detto valore globulare. Gli eritrociti concludono il loro ciclo vitale in 120 giorni circa; essendo privi di nucleo, essi non hanno la capacità di moltiplicarsi. La loro distruzione (eritrocateresi) avviene mediante fagocitosi a opera di cellule del sistema reticoloistiocitaro, specialmente a livello della milza. I leucociti hanno l’importante funzione di provvedere alla difesa dell’organismo contro gli agenti patogeni che, per qualsiasi causa, penetrano nel circolo sanguigno o si insediano nei tessuti a livello cellulare. Tale funzione è svolta soprattutto dai granulociti: i granulociti neutrofili hanno la capacità di uscire dai vasi sanguigni (diapedesi) per portarsi nel territorio dove è in corso un processo infettivo. A tale livello essi attuano la fagocitosi delle particelle batteriche, che vengono poi distrutte per digestione a opera di particolari enzimi endocellulari. La mobilità dei granulociti si deve in parte ai loro movimenti ameboidi, in parte a forze attrattive, di natura chimica, che spingono tali cellule verso il territorio dell’infezione ( chemiotassi). A differenza dei neutrofili, i granulociti eosinofili hanno scarsa mobilità e modesta attività fagocitaria; in essi tuttavia sono presenti enzimi che intervengono nei processi immunitari, in particolare nella distruzione dei complessi antigene-anticorpo. I granulociti basofoli interverrebbero nei processi dell’ emostasi, contenendo nelle loro granulazioni forti quantità di eparina. I linfociti ricoprono un ruolo di grande importanza nei processi immunitari, essendo sede di sintesi delle globuline anticorpali. I monociti-macrofagi svolgono un’intensa attività fagocitaria e quindi hanno anch’essi una funzione di difesa antinfettiva. Le piastrine si formano nel midollo osseo dal disfacimento dei megacariociti; svolgono l’importante funzione di favorire la coagulazione
Detto dei vasi che servono al trasporto del sangue e concerne la circolazione del sangue.
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