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Appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, è un bacillo gram-negativo, asporigeno, aerobio, mobile, agente patogeno del tifo.
La salmonellosi è un'infezione dell'apparato digerente provocata dai batteri di forma bastoncellare appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, del genere Salmonella.
La trasmissione avviene attraverso cibi infettati che tuttavia non presentano alterazioni visibili o odori particolari; solo in pochi casi, infatti, il batterio riesce a mettere in atto il suo ciclo metabolico.
Nei casi in cui ciò avviene, si produce idrogeno solforato (H2S), che genera un odore sgradevole, il segno più chiaro di un cibo avariato.
I cibi più comunemente considerati a rischio sono:
1) carne cruda;
2) uova;
3) pollame;
4) latte non pastorizzato e i suoi derivati;
5) maionese fresca;
6) creme e succhi di frutta non pastorizzati.
I primi sintomi hanno inizio a 12-24 ore dall'ingestione del cibo avariato, producendo dolori addominali, aerofagia e un sapore di uova marce in bocca. Poi sopravvengono vomito, crampi, febbre, allucinazioni.
Segue poi un giorno di stasi; il giorno successivo si presentano feci liquide, gialle, particolarmente odorose e a pH acido.
La malattia termina nel momento in cui l'organismo riesce a liberarsi del batterio legatosi all'epitelio intestinale.
Detta anche tromba o tuba di Falloppio, costituisce ciascuno dei due canali dalla forma simile a tromba che collegano le ovaie con l'utero aprendosi medialmente nella cavità di quest'ultimo e lateralmente nella cavità peritoneale. Le salpingi uterine sono contenute nel margine libero di una plica peritoneale del legamento largo (mesosalpinge) e hanno il compito di dirigere la progressione dell'uovo dall'ovaio verso l'utero e degli spermatozoi dall'utero verso l'uovo. Nella salpinge uterina si distinguono una prima porzione, detta infundibolo, un segmento più ampio, detto ampolla, un tratto più stretto, detto istmo, e una porzione terminale, propriamente chiamata salpinge.
Asportazione di una o di tutte e due le salpingi uterine in conseguenza di processi patologici di natura infiammatoria o tumorale (gravidanza extrauterina, piosalpinge ecc.).
Processo infiammatorio di una o di tutte e due le salpingi uterine che generalmente si diffonde all'ovaio vicino (ovarosalpingite, o annessite). Quando l'infiammazione si estende fino alle ovaie si parla, più precisamente, di annessite. Esistono svariate sotto-categorie di salpingite ma, in genere, sono tutte provocate da batteri che si annidano a livello dell'utero, attraverso la vagina: in particolare, i germi capaci di scatenare il processo morboso sono gli stafilococchi, gli streptococchi, i bacilli tubercolari ed il gonococco.
Esame radiologico relativo alle salpingi uterine eseguito con mezzi di contrasto radiopachi, col fine di accertarne decorso, calibro e pervietà.
Asportazione chirurgica di una o di tutte e due le salpingi uterine e delle ovaie.
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