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Composto che si forma all'interno del globulo rosso per unione della parte proteica dell'emoglobina con il monossido di carbonio (CO), quando questo gas si trova nell'aria respirata a una pressione parziale sufficiente per occupare sull'emoglobina il sito normalmente legato dall'ossigeno. Rispetto all'ossigeno il monossido di carbonio ha per l'emoglobina un'affinità 200-300 volte superiore. La carbossiemoglobina è difficilmente dissociabile ed è responsabile di una grave forma di ipossia, detta ipossia anemica, che può essere causa di policitemia.Concentrazioni di carbossiemoglobina superiori al 20% comportano sintomi di intossicazione lieve, oltre al 50% l'intossicazione comporta coma e può essere fatale.
Vedi carbossipeptidasi.
Vedi carbossipeptidasi.
Chemioterapico antitumorale, agisce in modo analogo al cisplatino e si utilizza per via endovenosa. L'effetto collaterale più importante è sul midollo osseo. Può dare nausea, vomito, neuropatie ed epatopatia. Rispetto al cisplatino, ha minore tossicità su rene, nervi periferici e udito.
Elemento chimico è l'elemento caratterizzante dei composti organici che costituiscono tutti gli organismi viventi.
Polvere nera ricavata per carbonizzazione da vegetali, con alto potere adsorbente. Impiegato in caso di avvelenamento per via gastrica si lega ai veleni e li sottrae all'assorbimento intestinale. È necessario però associare un purgante o fare una lavanda gastrica per eliminare al più presto il complesso che ne risulta. Usato nelle forme diarroiche, si lega sia ai germi patogeni sia alle tossine; utile in caso di meteorismo per i gas intestinali. Non deve essere assunto per periodi prolungati perché può diminuire l'assorbimento di vitamine e sostanze nutritive nel tratto intestinale. Distanziare di almeno un'ora l'assunzione di altri farmaci e non assumere contemporaneamente a gelati. Può colorare di nero le feci. La preparazione di carbone attivo di tiglio e pioppo in polvere finissima pressato in compresse è detta Carbone di Belloc.
Detto anche antrace è una malattia contagiosa degli animali, che può infettare anche l'uomo, in particolare persone esposte per ragioni professionali (veterinari, pastori, agricoltori). È provocata da Bacillus anthracis, un batterio produttore di spore resistenti, anche per anni, nell'ambiente esterno; colpisce ovini, bovini, equini e suini. L'infezione segue alla penetrazione delle spore attraverso una lesione della cute (forma cutanea), oppure attraverso l'apparato respiratorio (forma polmonare) o l'apparato digerente (forma intestinale). La più comune è la forma cutanea, che si manifesta nelle zone più esposte (viso, collo, arti superiori). Dopo un periodo di incubazione di 1-3 giorni compare una papula eritemato-edematosa, che si trasforma in una vescico-pustola (pustola maligna) a contenuto emorragico-purulento, che tende a estendersi e a ricoprirsi di un'escara nerastra, circondata da una zona di edema duro, di colorito rosso, e da piccole vescicole e pustole. Se non si interviene rapidamente, con adeguata terapia, l'edema si estende con grave compromissione dello stato generale del paziente (edema maligno) fino a giungere alla setticemia. La terapia di elezione si avvale della penicillina e delle tetracicline. Importante è la profilassi: vaccinazione e misure preventive, disinfezione degli ambienti di lavoro.
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