Di seguito tutti i lemmi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Farmaci
Broncovaleas, Salbufax, Salbutard, Ventmax, Ventolin, Volmax.
Indicazioni
Trattamento delle ostruzioni reversibili delle vie respiratorie quali asma bronchiale, bronchiti croniche ed enfisema.
Controindicazioni
Controindicato durante la gravidanza e nei casi di ipersensibilità individuale accertata verso il prodotto.
Interazioni
Sono note le interazioni con beta-bloccanti non selettivi come ad esempio il propranololo.
Il Salbutamolo è un principio attivo beta 2 agonista selettivo utilizzato in maniera specifica contro alcune malattie respiratorie, in particolare l'asma e altre patologie che occludono le vie respiratorie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Si usa anche in neonatologia nei casi di parti prematuri. Può provocare alcuni effetti indesiderati come tremore, cefalea, tachicardia e crampi.
Il cloruro di sodio è il nome chimico del composto che chiamiamo generalmente sale da cucina e viene usato per esaltare il sapore dei cibi oppure per conservare alcuni generi alimentari Esistono varie fonti di sale: quello più ricco di cloruro di sodio (99,5%) è il sale di salgemma, che viene estratto trivellando i giacimenti sotterranei di vaste zone, un tempo sommerse dal mare.
Il sale marino invece è ottenuto per evaporazione di acqua di mare, e spesso è addizionato a prodotti per evitare lassorbimento eccessivo di umidità e un'eccessiva agglomerazione. Esistono poi altri sali particolari, come quelli definiti iposodici (ove il cloruro di sodio non può superare il 35%) e asodici (tra il 20 e il 30%) spesso indicati con il termine sali dietetici, in riferimento al ridotto contenuto di sodio. Esiste poi un tipo di sale da cucina a cui è aggiunto lo iodio come integrazione alimentare, generalmente in misura non superiore a 3 mg per 100 g di sale
Farmaci derivati dell'acido salicilico; sono: l'acido acetilsalicilico, l'acetilsalicilato di lisina, il diflunisal. Vengono utilizzati per i loro effetti analgesici, antipiretici e antinfiammatori, per alleviare un dolore di lieve e media entità e di qualsiasi origine. Sono anche utilizzati nei reumatismi degenerativi, nella febbre reumatica, nei reumatismi connettivali. Debbono essere impiegati con prudenza in soggetti in trattamento anticoagulante. Nel caso di intervento chirurgico o di estrazione dentaria devono essere sospesi almeno otto giorni prima. Possono provocare anoressia, nausea, ulcere, perdita di sangue occulta nel tratto digerente. Incrementano gli effetti degli anticoagulanti orali, dei sulfamidici, degli antidiabetici orali, delle penicilline. Vanno assunti a stomaco pieno o con latte o antiacidi, mai insieme ad alcolici.
Farmaco utilizzato come cheratolitico per uso locale. Se applicato su aree della pelle in cui si manifesti un processo patologico con eccessiva proliferazione dello strato corneo (discheratosi, psoriasi, pitiriasi, eczema),causa l'ammorbidimento dell'epitelio corneificato e una facile desquamazione. Generalmente viene associato ad antisettici e antibiotici.
Prodotto di secrezione delle ghiandole salivari. Si tratta di un liquido inodore, incolore, torbido e filante, che contiene sostanze inorganiche e sostanze organiche (ptialina, mucina, albumina, globuline). La saliva svolge varie importanti funzioni: facilita la masticazione, la formazione del bolo e la deglutizione, mentre la mucina fa da lubrificante garantendo al cibo un facile passaggio lungo il canale esofageo; inoltre, poiché mantiene costantemente umido il cavo orale, la saliva ha un compito fondamentale nella fonazione; protegge i denti, con probabilità per un'azione meccanico-detergente; quale solvente degli alimenti solidi e secchi, provoca la stimolazione delle terminazioni gustative da parte delle sostanze sapide in essi contenute, assumendo così un ruolo importante nel preparare la secrezione del succo gastrico. La saliva esercita anche una funzione digestiva attraverso l'azione della ptialina, che attua la scissione idrolitica dei polisaccaridi come l'amido e il glicogeno. In condizioni patologiche la saliva può incrementare oppure diminuire in quantità in base alle cause determinanti.
Ghiandole situate nella mucosa del cavo orale, nonché in alcuni tessuti della faccia e del collo. Quelle più grandi e note sono la parotide (di tipo acinoso-composto), la sottomandibolare (di tipo tubulo-acinoso), nonché la sottolinguale. Oltre a queste ghiandole salivari maggiori esistono centinaia di minuscole ghiandole chiamate "salivari minori" localizzate nelle labbra e nella mucosa interna dalla bocca fino alla faringe. Le ghiandole salivari presentano struttura lobare e lobulare, le cui parti secernenti possiedono numerosi canalini escretori che si uniscono in un unico condotto; si distinguono in maggiori (parotidi, sottolinguali, sottomascellari) e in minori (boccali, labiali, linguali, molari e palatine.
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