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Apparecchio utilizzato per lo studio della funzione respiratoria nasale composto da una lastra di metallo a superficie speculare, su cui si fa respirare il paziente. In corrispondenza di ogni narice viene formata una chiazza, indice della pervietà delle fosse nasali.
Disturbo della fonazione causata da un'anomalia del naso o della faringe che modifichi l'apparato fonatorio. Questi disturbi possono essere corretti chirurgicamente intervenendo sui difetti del naso o della faringe e successivamente, dove necessario, con rieducazione alla fonazione.
Infiammazione che interessa le mucose del naso e della laringe, a decorso acuto o cronico. Può essere primitiva oppure presentasi in seguito a malattie infettive generali. La sintomatologia e la terapia sono le stesse delle riniti e delle laringiti.
Corpo estraneo che può formarsi all'interno delle cavità nasali, costituito da fosfato e carbonato di calcio o di magnesio. I sintomi comprendono rinorrea e volte epistassi.
Malattia delle cavità nasali in cui vengono prodotte atrofia o ipertrofia irreversibili della mucosa. Si differenzia per questo motivo dalle riniti, nelle quali invece l'alterazione è reversibile. Sono classificate una rinopatìa ipertrofica, una rinopatìa atrofica e una rinopatìa granulomatosa. La rinopatìa ipertrofica può rappresentare l'esito di una rinite cronica e viene riscontrata anche in persone che operano in ambienti surriscaldati, nei forti mangiatori e bevitori, negli ipertiroidei, negli acromegalici e in seguito ad abuso di vasocostrittori nasali (presenti nei medicamenti per liberare il naso chiuso). L'ipertrofia della mucosa genera ostruzione respiratoria nasale subtotale, bilaterale e persistente. La cura è rappresentata dalla crenoterapia salsobromoiodica e sulfurea, e dalla terapia sintomatica medica o chirurgica (cauterizzazione o decorticazione mucosa). La rinopatìa atrofica può invece essere semplice o ozenatosa (vedi ozena); nella forma semplice si assiste alla formazione di croste nella metà anteriore delle fosse nasali, con iposmia o anosmia; la terapia è costituita da inalazioni salsoiodiche o solforose e da pomate con vitamine epiteliotrofiche. Tra le rinopatìe granulomatose vengono distinte: la rinopatìa cronica caseosa (con formazione di tessuto di granulazione e accumulo di materiale biancastro caseoso); il rinoscleroma; la rinopatìa in corso di lebbra, tubercolosi, sarcoidosi e sifilide.
La rinoplastica è un intervento di chirurgia estetica che consente di migliorare l'aspetto estetico del naso attraverso la riduzione, il rimodellamento della punta, o la modificazione delle narici.
Può essere eseguito in anestesia locale o generale. Per quanto riguarda la tecnica chirurgica vi sono tre varianti principali dell'intervento:
- Rinoplastica aperta
- Rinoplastica chiusa
- Rinosettoplastica
La rinoplastica aperta, è più complessa ma è più precisa, perchè le strutture nasali possono essere modificate alla vista del chirurgo, mentre la rinosplastica chiusa permette modifiche graduali. La rinoplastica aperta è una variante della rinoplastica chiusa, e si esegue incidendo la cute della columella alla base del naso, e vengono quindi totalmente esposte le cartilagini della punta ed il dorso del naso.
La rinoplastica con tecnica aperta comporta, un intervento leggermente più lungo rispetto alla tecnica chiusa e la presenza di una piccola cicatrice esterna. La rinoplastica chiusa non richiede invece cicatrici esterne, in quanto l'accesso alle cartilagini si ottiene per via endonasale, attraverso piccole incisioni sulla mucosa.
La rinosettoplastica è l’intervento di chirurgia estetica che corregge, mediante il rimodellamento delle cartilagini e se necessario anche delle ossa del naso, oltre all’aspetto estetico del naso anche l'eventuale malformazione del setto nasale (setto nasale deviato), con un sensibile miglioramento della funzione respiratoria.
Infatti spesso il setto nasale deviato provoca difficoltà di respirazione.
La scelta tra le tre forme dipende sia dalle preferenze del chirurgo che dal tipo di modifica che il paziente desidera.
La rinoplastica non lascia praticamente cicatrici visibili, in quanto solitamente le incisioni vengono effettuate all’interno del naso, ed è necessario operare piccole e praticamente invisibili cicatrici esterne solo nel caso di rimodellamento delle narici o se si effettua una rinoplastica aperta.
Il risultato che si può ottenere dipende da numerosi fattori, ed in particolare dallo spessore della pelle.
Intervento di chirurgia plastica sul naso, che si propone di riparare perdite di tessuti cutanei, ossei, cartilaginei, o di correggere eventuali deformità, impiegando cartilagini costali e la cute delle dita, della fronte, delle guance, degli arti superiori ecc.
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